La mostra presenta 13 fotografie di grande formato, due delle quali montate in light box, lavori con i quali l'artista dimostra di proseguire la ricerca, avviata all'inizio della sua carriera, nel tentativo di fissare il movimento del corpo come unica raffigurazione possibile del corpo stesso.
La Galleria Ala torna ad esporre nei suoi spazi le opere di Ursula
Habermacher, artista svizzera già promossa negli spazi della galleria
in occasione della mostra collettiva Meisterschule, Milano 1997.
La mostra presenta 13 fotografie di grande formato (da 140 x 140 a 140 x
196 cm), due delle quali montate in light box, lavori con i quali
l'artista dimostra di proseguire la ricerca, avviata all'inizio della
sua carriera, nel tentativo di fissare il movimento del corpo come unica
raffigurazione possibile del corpo stesso. L'artista si muove recitando
passi di danza davanti ad un obiettivo fotografico aperto su uno sfondo
nero. Questo particolare procedimento fotografico le consente di fissare
sulla carta i movimenti da lei compiuti, così da lasciare sulla carta
fotografica una traccia dell'evoluzione dei passi nello spazio.
L'immagine solamente si intravede, compare a tracce, che rivelano figure
e colori, movimenti e ripetizioni che svelano all'occhio
dell'osservatore un'unica figura: l'artista stessa. Il colore, che
nell'opera compare sullo sfondo nero, deriva dai tessuti pigmentati che
l'artista fa muovere davanti alla camera, così da avvicinare
l'immagine fotografica al filmato e conferiscono alle immagini un valore
fortemente evocativo.
Ogni singola fotografia è preceduta da una serie di disegni
preparatori che studiano il movimento che sarà poi fissato
dall'immagine definitiva. Ursula Habermacher sembra così affermare
l'impossibilità dell'essere a favore del divenire, non per
immobilizzarlo, ma per conoscerlo e testimoniarlo.
"La fotografia è il mezzo che fissa un'azione fuggente e fugace e che
suggerisce nel contempo la sua perdurata. Questo momento fissato non
solo ci mostra l'anteriorità , ma la sua permeabilità verso
l'antecedente apre aspettativa per il posteriore, mettendo in evidenza
la continuità tra il passato e il futuro", afferma il critico Urs
Bugmann. Queste opere hanno il potere di evocare il tempo che scorre e
di suggerire un'idea di spazio dove artista e spettatore possono
convivere. La collocazione delle fotografie montate in light box fa sì
inoltre che lo spettatore entri nella composizione stessa, inserendosi
nel flusso temporale dell'opera. Così la figura ritratta, da lontana
che sembrava all'inizio, si avvicina e si incontra con chi la osserva
dall'esterno.
Ursula Habermacher vive e lavora a Rickenbach e Emmenbrücke, Svizzera.
Dopo aver frequentato la scuola di Arti Figurative di Lucerna, dal 1991
al 1997 ha studiato con il Prof. Bernd Becher e il Prof. Jannis
Kounellis all'Accademia d'Arte di Düsseldorf, dove nel '96 ha
partecipato anche al corso di perfezionamento con lo stesso Prof.
Kounellis. Inoltre nel 1993 Ursula ha vinto il prestigioso Premio per
l'Arte Formativa a Düsseldorf. Tra le mostre personali ricordiamo
quella alla Tonhalle di Düsseldorf nel 1993, alla Galleria Reale
dell'Accademia dell'Aia e FIELD al Künstlerforum di Bonn nel 1996.
INAUGURAZIONE: mercoledì 5 giugno 2002 dalle 18 alle 21
L'artista sarà presente il giorno dell'inaugurazione
ORARIO: dal martedì al sabato dalle 10 alle 19
chiuso domenica e lunedì
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