In mostra una serie di venticinque opere tra le piu' importanti dell'artista emiliano. Si tratta di un significativo numero di carte e di serigrafie che esplorano la poetica dell'artista che, dopo l'esperienza anacronista degli esordi, e' oggi considerato tre i piu' grandi interpreti del disegno italiano contemporaneo.
a cura di Stefano Tonti
E’ in corso da sabato 12 dicembre alla Galleria Tartoni e Renzini di Prato una significativa personale di Omar Galliani che presenta al pubblico degli estimatori e dei collezionisti una serie di venticinque opere tra le più convincenti del maestro emiliano. Si tratta di un significativo numero di carte e di serigrafie che esplorano la poetica dell’artista che, dopo l’esperienza anacronista degli esordi, è oggi considerato il più grande interprete del disegno italiano contemporaneo.
Nelle opere i volti sono tratteggiati con carboncini e matite grasse e ricordano quelli di tanta tradizione pittorica italiana anche religiosa e si e realizzato in un segno raffinato come può essere la resa dei delicati tratti fisiognomici di eleganti e classicheggianti soggetti femminili a volte anche d'ispirazione raffaellesca e leonardesca. Il concetto di figurazione in Galliani, in certi casi, pur essendo debordante di segni, non nega paternità e rimandi alla tradizione figurativa classica; è riconoscibile nella sua opera il merito di aver determinato un recupero della tradizione e dell’iconografia dell’esecuzione artistica realizzata per mezzo del disegno, principale fase dell’agire pittorico anche, per certi soggetti, attraverso la ripresa “artigianale” del particolare.
La sintesi a cui oggi è giunta la sua ricerca non è certo riferibile ad una elaborazione scolastica della realtà che spesso ne assume la rappresentazione simbolica rivelandone la parte allegorica: il suo disegno risulta essere più efficace e incline ad una indagine non semplicemente naturalistica del contemporaneo quanto più emblematica e ricca di significati.
In un'epoca dominata e assoggettata alle tecnologie da un lato ed alle mode del cattivo gusto estetico dall’altro, la sua ricerca artistica incentrandosi sulle possibilità del disegno e sull’idea del recupero della bellezza si esprime in opere pervase dalla dicotomia luce-tenebre del chiaroscuro, che lasciano apparire e dissolvere le immagini, affinché queste possano assumere così quella chiara valenza alchemica di visioni e simboli; e sia che si tratti di donne, di dettagli del corpo, di oggetti, le immagini prendono forma da uno sfondo oscuro, indistinto, che si riverbera nella luce e nella chiarezza dell’espressività del segno come vero e proprio gesto pittorico.
Omar Galliani trasforma l’apparente “facile” grammatica visiva di accesso alla lettura della sua arte, in un dichiarato recupero dei valori estetici fondanti della bellezza come uno dei cardini della tensione propositiva della civiltà occidentale e come accezione univoca che, seppure non appartiene al complesso delle civiltà del mondo, invero appartiene ad un’universalità di interpretazione del bello condivisibile a tutte le latitudini.
Nelle opere esposte, che si vengono a configurare in questa mostra come un vero e proprio dono di pregiato valore alla fruizione del pubblico, diventa comprensibile come Omar Galliani sia oggi considerato uno dei massimi esponenti dell'arte contemporanea italiana.
Dopo la recente inaugurazione, con questa mostra, la Galleria Tartoni e Renzini si conferma quale spazio espositivo che si viene a collocare nel panorama italiano dei luoghi dell’arte contemporanea come un’area nella quale poter individuare e riconoscere sicuri tratti identificativi di precisi aspetti poetici e tecnici dell’arte contemporanea in un approccio anche didattico e didascalico di indubbio valore culturale che può condurre in maniera discreta, ma corretta, anche al sostegno di un collezionismo di alta qualità artistica. Stefano Tonti
Omar Galliani è nato nel 1954 a Montecchio Emilia ed ha esposto nelle più importanti gallerie e nei maggiori musei italiani ed internazionali. Agli inizi degli anni Ottanta è stato esponente di spicco del gruppo degli Anacronisti e del Magico Primario. Ha partecipato a tre edizioni della Biennale di Venezia, dove nel 1984 ha avuto una sala personale, a due edizioni della Quadriennale di Roma ed alle più importanti manifestazioni d’arte di tutto il mondo. Dal 2003, con l’affermazione alla Biennale di Pechino, Galliani è stato definitivamente riconosciuto come il più grande interprete della tradizione della pittura figurativa e del disegno italiano ed europeo nel mondo, ed ha inaugurato un rapporto privilegiato con la Cina tuttora in essere. E’ titolare della cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Carrara e di un progetto pilota sull’insegnamento del disegno del Ministero dell’Università e della ricerca scientifica.
Inaugurazione sabato 12 dicembre 2009 ore 17,30
Galleria d'Arte Tartoni - Renzini
Via Mazzini n.4, Prato
orario: tutti i giorni 10,30 - 12,30 e 17,30 - 19,30. Domenica chiuso
ingresso libero