Rassegna internazionale di videoarte. V edizione. Il mutrito e variegato programma di quest'anno comprende svariate presenze artistiche che riflettono sulla realta' quotidiana, sulle contraddizioni e le incertezze che tutti viviamo. A cura di Maria Campitelli.
a cura di Maria Campitelli
CATODICA, la rassegna internazionale di video art
alla sua quinta edizione, si rinnova ancora. Promossa
dall’Associazione culturale FUCINE MUTE, e curata da
Maria Campitelli, si svolgerà tra il 21 e il 28 gennaio
2010 , affiancandosi, come nelle precedenti edizioni,
al Trieste Film Festival.
Fruirà però di una sede diversa, la Stazione Rogers
(Riva Grumula, 14), nuovo spazio della cultura contemporanea
sorto dalla riconversione di uno storico
distributore di benzina in distributore di cultura. Ma
una presenza rappresentativa al Teatro Miela, epicentro
del Film Festival (quest’anno contratto negli
spazi per implacabili riduzioni) ci sarà pure, con un
grande monitor che accoglierà in loop alcuni dei video
presentati nello spazio principale. Inoltre, a seguito
di questo spostamento, CATODICA si estenderà
fino al 28 gennaio, permettendo ai suoi fan una
più comoda ed esaustiva lettura dei numerosi lavori
in rassegna. E non basta: CATODICA apparirà anche
in uno spazio gestito da Alpe Adria Cinema, in via
Pescheria, 4, con una scenografica video-installazione
e tre video-postazioni.
Stazione Rogers, Riva Grumula 14
Teatro Miela, P.zza Duca degli Abruzzi 3
Spazio Alpe Adria Cinema, via Pescheria 4
L’immagine di sintesi in movimento continua ad interessare artisti e creativi di tutto il mondo,
per il sempre più facile accesso alle tecnologie digitali e per la consonanza delle modalità del racconto,
spesso simbolicamente concentrato nello svolgimento temporale, con le esigenze attuali.
Una consolidata espansione dell’antica mira del quadro in movimento, già cavalcata agli inizi del
secolo scorso dal cubismo e dal futurismo, e sfociata innanzi tutto nel cinema e di seguito, con
l’avanzare delle tecnologie elettroniche, nella video-art appunto che conosce ormai un percorso
di cinquant’anni, tra continui aggiornamenti linguistici e tecnologici.
Nutrito e variegato il programma di quest’anno: comprende svariate presenze artistiche e diverse
direzioni tematiche che riflettono personali considerazioni sulla realtà quotidiana, sulle
contraddizioni e le incertezze che tutti viviamo.
Catodica è promossa da Fucine Mute
ed è a cura di Maria Campitelli
Gruppo Sinestetico, “Anche le parole uccidono”,
video-performance
Vi predomina uno sguardo sul corpo, sulla sue espressività individuale e collettiva (v. le corpografie
riprese nel Nord Corea da PierPaolo Koss). Ci sono tre presentazioni più articolate, con più
video per ciascun autore, in modo da ricavarne un’idea più approfondita, definite “Ritratti”: il
macedone Robert Gligorov, da tempo operante in Italia, con Mammut, ossia 10 video accorpati
in un unico lavoro che testimoniano, con un immaginario esplosivo, la sua amara visione del
mondo e dell’attuale società; PierPaolo Koss, dalla spettacolare tendenza performativa, dove il
corpo appunto gioca un ruolo determinante; Alessandro Amaducci (già presentato a Catodica),
spericolato e ben consapevole autore di scenari estremi, tra eros e thanatos, condotti sfruttando
appieno le nuove potenzialità tecnologiche.
Il 21 gennaio, giorno dell’inaugurazione di Trieste Film Festival al Teatro Miela, CATODICA sarà
presente, come detto, con una sequenza di video in monitor, adeguatamente segnalati con le
informazioni necessarie e vi rimarrà per tutta la durata del Festival con video sempre rinnovati,
mentre l’inaugurazione vera e propria della rassegna avverrà il 22 gennaio alle ore 18.30 alla
Stazione Rogers, arricchita da due eventi d’eccezione; la fulminea e dirompente performance
live del Gruppo Sinestetico “Anche le parole uccidono” e la dimostrazione sono-visiva interattiva,
con la partecipazione del pubblico, “Visual-Sonic Enaction”, prodotta da Pietro Polotti e
Maurizio Goina, rispettivamente insegnante e diplomato alla Sezione Musica e Nuove Tecnologie
del Conservatorio Tartini di Trieste.
Il Gruppo Sinestetico, fondato nel 1999, e costituito da Matteo Albertin, Antonio Sassu, Gianluca
Scordo, vanta un prestigioso curriculum: a partire dalla Biennale di Venezia, è assiduamente
presente in svariate altre Biennali nel mondo, da Liverpool a Londra, da Istanbul al MoMA N.Y.,
ad Atene, in Brasile, India, Cina... “Visual-Sonic Enaction” (VSE) è uno “specchio” interattivo per la
percezione e la rappresentazione dell’espressività gestuale, un diversivo sonico-visivo – dicono
gli autori – nella mostra, dove la componente auditiva è fondamentale.
Il 23 gennaio, alle 18.30, inaugurazione dello spazio di Alpe Adria Cinema (via Pescheria, 4) con
l’espansa video-installazione di Francesca De Belli e Antonio Giacomin chiamata “Urizen”. Si
ispira al poema di William Blake “The book of Urizen” e ai disegni che lo accompagnano. I video
– tra loro sincronizzati e proiettati su una struttura composta da diversi corpi geometrici – raccontano
la nascita del mitico Urizen, personaggio inventato da Blake che rappresenta la razionalità
in opposizione a tutto ciò che riguarda fantasia e sentimento. Le strutture geometriche
che rappresentano l’ordine, riproducono in dimensioni ingigantite i cristalli di pirite di Navajun
(Spagna). Nello stesso spazio tre postazioni video proporranno parte del programma ideato per
quest’anno e del materiale d’archivio tratto dalle precedenti edizioni di Catodica stessa.
Una delle novità di quest’anno è la preziosa partecipazione della Sezione Musica e Nuove Tecnologie
del Conservatorio Tartini di Trieste, guidata dai professori Paolo Pachini e Pietro Polotti.
Saranno presentati i lavori audio-visivi di Francesca Bergamasco, Annalisa Metus, Ivan Penov,
Margherita Pevere, Paola Pisani e Andrea Saba.
Ancora una volta il cuore di Catodica s’incentra sulla sezione chiamata “Aggiornamenti” in cui
confluiscono svariati video italiani (anche nostrani) e stranieri di autori più e meno giovani, alcuni
già noti al pubblico di Catodica, permettendo così un approfondimento sui loro percorsi artistici.
Vi scopriamo i più svariati accostamenti alla realtà o al sogno, o il dispiegamento di originali
ragionamenti concettuali; dalla performance quotidiana di Angelo Pretolani documentata su
facebook, all’osservazione di un cane immobile e tremante di Bruno Muzzolini, dalla finta prova
di canto – intitolata “Mi piace” – di Laura Malacart, fondata sul curioso rapporto costrittivo tra
cantante e regista/artista sì da alterarne le potenzialità canore, alla poetica revitalizzazione di un
teatro abbandonato di Marsiglia degli sloveni Mark Požlep e Jaša (“Time To Become Poets”). E
potremo conoscere il completamento di una trilogia su immagine e parola ideata da Guillermo
Giampietro, che quest’anno propone l’elaborazione di un codice che si scontra con se stesso
(“Benny Hill Codex”); e la “Sonata XM 24” di Elisa Zurlo che insiste ancora su corpi pulsanti attraversati
dalla luce, mentre l’ipotesi di Lucio Perini (“Tertium non datur”) oscilla tra evocativi corpi
scultorei e la violenza perpetrata su uno reale, e ancora la danza rituale permeata di sacralità
“Raga Erhu” dell’indiano trapiantato a Londra Hetain Patel o, su tutt’altro versante, il fresco “Puer
Senex” di Annalisa Cattani dove il suo angelico bimbo inconsapevolmente discute di post-moderno...
Rebecca Agnes (antica conoscenza di Catodica) col nuovo video 2009, sempre ad animazione,
snoda la linea ininterrotta delle calamità che dalla preistoria ad oggi hanno bersagliato
l’uomo. Ma non possiamo ricordarli tutti. Gli altri autori sono : Bibi Agosto, AnnaValeria Borsari,
Cecilia Donaggio, Lucia Flego, Iva Kontic, Daniela Michelli, Monica D’Alessandro, Gerlinde
Helm, Giordano Rizzardi, Gika Witt.
C’è poi un gruppo di video provenienti dall’Albania, – from Albania – con il concorso della curatrice
albanese Suzana Varvanica; testimoniano della vitalità creativa di questi giovani autori,
tra memoria storica, ironia, paradosso, poetica lettura del quotidiano. Essi sono: Dorina Arapi,
Dritan Hyska e Sara Bertossi, Nertila Pere, Fani Zguro e Alban Muja.
Infine proponiamo anche in un blocco unitario i video scaturiti dal Progetto ancora in atto “La
città radiosa”, sui luoghi abbandonati di Trieste e della Provincia promosso dal Gruppo 78. Gli
autori: alcuni studenti della facoltà di Architettura dell’Università di Trieste, con la docente di progettazione
urbanistica Elena Marchigiani, e gli artisti del gruppo 78 Fabiola Faidiga, Guillermo
Giampietro, Myriam Del Bianco; ed inoltre Massimo Premuda/Carlo Pacorini, Carlo Andreasi.
Con la collaborazione della Galleria Pack di Milano e della galleria Davide Gallo di Berlino.
Un particolare ringraziamento a Massimo Premuda.
Associazione culturale Fucine Mute
t. 040 364956 - f. 040 365686
http://www.catodica.it - info@catodica.it
Diverse sedi:
Stazione Rogers, Riva Grumula 14
Teatro Miela, P.zza Duca degli Abruzzi 3
Spazio Alpe Adria Cinema, via Pescheria 4
Trieste