Piccolo consorzio di anime. L'artista propone un corpo squartato, suddiviso in vari pezzi. Androgino. Come un freak da circo, meta' viso femminile, l'altra meta' con barba.
a cura di Luiza Samanda Turrini
SANTITA’ E SACRIFICIO
AI TEMPI DEL TRAPIANTO DI ORGANI
Quando farete dei due esseri uno, e farete l’interno come l’esterno, e l’esterno come l’interno e l’alto come il basso. E se farete il maschio e la femmina in uno, perché il maschio non sia più maschio e la femmina non sia più femmina, entrerete nel regno dei cieli.
Vangelo apocrifo di Tommaso
Orfeo. Osiride. Medea. Le Baccanti. Il XXIII Canto del Canzoniere. La Dodicesima Notte. Improvvisamente l’estate scorsa. Il Pasto Nudo.
Il loro comune denominatore è lo sparagmòs, un antico rituale dionisiaco nel quale un animale vivo, o anche un essere umano, veniva sacrificato tramite lo smembramento. La carne cruda della vittima era divorata nella fase intermedia del sacrificio, denominata omofagia. La fase finale coincideva con l’estasi dionisiaca: la comunione totale col dio, di cui la vittima del sacrificio era l’epifania. Sociologicamente parlando, il fine del rito era l’appropriazione collettiva e la spartizione di un oggetto sostitutivo al corpo sociale stesso, che veniva introiettato dai suoi componenti per farne definitivamente parte.
Lia Martini propone un corpo squartato, suddiviso in vari pezzi. Androgino. Come un freak da circo, metà e metà. Metà viso femminile, l’altra metà con barba. Peluria nelle gambe. Spalle spioventi, e ghiandole mammarie dalla forma anomala, forse dovuta ad una mastectomia. In mezzo alle gambe c’è uno strato di lanugine nera, che potrebbe anche non celare alcun attributo sessuale. L’androgino è un essere divino, scandaloso, spiritualmente perfetto. La riunione degli opposti nell’ermafrodito si contrappone alla dispersione dei vari pezzi del suo corpo.
Intestini come festoni viola pastello. Pelle rosa, magenta chiaro, come pigmentata da un colorante chimico alimentare.
Dell’avambraccio rimangono solo le ossa, l’ulna e il radio. Il bicipite e il tricipite si mostrano senza l’involucro della pelle, come pure i muscoli della coscia: sartorio, flessore, adduttore, otturatore. Vediamo i reticolati blu delle vene, e le ossa della tibia.
Un corpo diviso perde tutte le sue funzionalità: le gambe non trasportano, le braccia non modificano, gli intestini non trasformano, il cuore non si contrae e non si espande. Un corpo del genere non può essere altro che uno spettacolo da guardare.
Questo corpo racconta la storia di un nuovo santo, di nome Geppo Antonello. Smembrato post mortem sul tavolo operatorio, per donare non solo gli organi, ma anche frammenti di anima. I lacerti di Geppo Antonello viaggiano in 253 corpi, stringendo amicizie, assicurando agli ospiti salute ed equilibrio mentale, conoscendo il mondo da infiniti punti di vista. Infine, dopo aver ottenuto il permesso di riunirsi, il martire si disintegra in un tripudio di atomi luminosi. Geppo Antonello si sacrifica, dona il suo corpo e la sua anima, e il suo sacrificio lo rende libero, infinitamente mobile, trionfatore sulla morte. L’androgino si rompe in pezzi, per poter raggiungere il più alto grado di com-unione. Col mondo e con gli altri.
Luiza Samanda Turrini
OPENING Sabato 23 gennaio dalle ore 18
Magazzini Criminali
piazzale Gazzadi, 4 - Sassuolo (MO)
Orario di apertura Sabato e Domenica dalle 16 alle 19
Ingresso libero