Sono esposti 30 dei migliori reportages dell'epoca e alcune delle piu' significative fotografie, per tracciare un profilo storico di quella che e' stata definita "l'eta' dell'oro" del giornalismo, il lavoro e l'esperienza della grandi firme straniere alle prese con i segni che la guerra ha lasciato nel loro animo e nell'inchiostro delle loro penne. Tra i corrispondenti figurano un Indro Montanelli inviato de Il Messaggero, Hernest Hemingway che seguiva il conflitto per The new Republic, l'autore del Piccolo Principe Antoine de Saint-Exupery, John Dos Passos, George Orwell, W. H. Auden e molti altri.
L’Istituto Cervantes di Napoli e la Fondazione Pablo Iglesias, dopo il 70' anniversario della fine della Guerra civile, presentano la mostra Corrispondenti nella Guerra Civile spagnola.
Saranno esposti 30 dei migliori réportages dell’epoca e alcune delle più significative fotografie, per tracciare un profilo storico di quella che è stata definita "l’età dell’oro" del giornalismo, il lavoro e l’esperienza della grandi firme straniere alle prese con i segni che la guerra ha lasciato nel loro animo e nell’inchiostro delle loro penne. Una tribù di testimoni diretti che aveva il suo quartier generale all’Hotel Florida di Madrid, avamposto dell’informazione.
La curiosità vola subito alle corrispondenze di Montanelli per Il Messaggero di Roma ed è impossibile non prendere atto della simpatia per il franchismo che traspare dagli articoli dello scomparso giornalista, che non ha mai rinnegato la sua appartenenza alla destra, anche se ha poi forse elaborato il suo pensiero oltre l’entusiasmo giovanile di quegli anni. E come non immergersi nella lettura degli articoli di "Papa", Hernest Hemingway, che seguiva la guerra per l’americano The new Republic e quindi nei resoconti dell’autore del Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupery.
Dai racconti di questi protagonisti oramai scomparsi e dalle pagine scritte dallo storico inglese Paul Preston, autore di "Idealistas bajo las ballas", una delle maggiori opere di quel contesto storico, emerge un quadro completo di quegli anni e, quindi, dello stretto rapporto del franchismo con il fascismo italiano, accorso in aiuto con migliaia di uomini, navi e aerei, pensando forse di fare della Spagna, a guerra vinta, un proprio condominio.
La mostra ha già fatto tappa a New York, Madrid, Stoccolma, Lisbona e Roma
Inaugurazione 1 febbraio ore 19
Parteciperanno all’inaugurazione: Carlos Garcìa Santa Cecilia, curatore della mostra, e Alfonso Guerra, presidente della Fondazione Pablo Iglesias e tra gli estensori della Costituzione spagnola del 1978, già vicepresidente (1982-1991) del governo socialista di Felipe González.
Istituto Cervantes
via Nazario Sauro, 21 Napoli
Orario: dal lunedì al giovedì dalle ore 10,00 alle 19,00, il venerdì dalle 10,00 alle 14,30