Ida Napel'baum
Jurij Eremin
Nikolaj Sviscov-Paola
Aleksandr Grinberg
Nikolaj Vlas'evskij
Andrei Telesov
Vasilij Divago
Grigorij Zimin
Jurij Eremin
Aleksandr Grinberg
Grigorij Zimin
Larissa Anisimova
Pavel Khoroshilov
Nicoletta Misler
La mostra, attraverso un'articolata selezione di 71 fotografie storico artistiche realizzate dai piu' grandi fotografi russi del secolo scorso, si pone l'obbiettivo di spiegare l'evoluzione dell'immagine del corpo dalla seconda meta' degli anni Venti al culmine del regime stalinista degli anni Trenta. Esemplari i casi dei tre principali fotografi presenti in mostra: Jurij Eremin, Aleksandr Grinberg, Grigorij Zimin. A cura di Larissa Anisimova e Pavel Khoroshilov.
A cura di Larissa Anisimova e Pavel Khoroshilov
Consulenza scientifica: Nicoletta Misler
Il Museo Fondazione Luciana Matalon è lieto di ospitare mostra fotografica
NUDO PER STALIN. Il corpo nella fotografia sovietica negli anni Venti, a
cura di Larissa Anisimova e Pavel Khoroshilov, con la consulenza scientifica
di Nicoletta Misler, dal 9 febbraio al 30 marzo 2010.
La mostra, attraverso un'articolata selezione di 71 fotografie storico
artistiche realizzate dai più grandi fotografi russi del secolo scorso, si
pone l'obbiettivo di spiegare l’evoluzione dell’immagine del corpo dalla
seconda metà degli anni Venti al culmine del regime stalinista degli anni
Trenta.
Partendo dai fotografi pittorialisti russi degli anni Venti (Ida Napel'baum,
Jurij Eremin, Nikolaj Sviscov-Paola, Aleksandr Grinberg, Nikolaj
Vlas'evskij, Andrei Telesov, Vasilij Divago, Grigorij Zimin, che scelsero il
corpo femminile, spesso nudo, come soggetto idoneo a rappresentare le
diverse possibilità di movimento), la mostra traccia un percorso di
continuità e rottura con le rappresentazioni del corpo nella decade
successiva. Nei dieci anni che seguiranno, infatti, tutti i negativi di
quelle fotografie verranno distrutti e oggi gli scatti si possono ammirare
soltanto grazie ad alcuni collezionisti privati che sono riusciti a
conservarne le stampe.
Notevole è il cambiamento avvenuto negli anni Trenta, all’epoca del regime
staliniano: i vertici del regime decidono che il nudo non è più ammesso,
anzi, ritrarlo è una concessione alle degenerazioni del capitalismo. Il
corpo va ritratto esclusivamente a fini propagandistici: il singolo diventa
membro di un collettivo, annullando la propria individualità e lo sport
acquista finalità educative, contribuendo alla costruzione dell'immagine del
cittadino sovietico: bello, forte, giovane e sano. L'uomo e la donna
sovietici diventano così il modello di una nuova iconografia volta ad
esaltare le conquiste del socialismo reale. Chiari esempi di “fotografie di
Stato” sono i lavori di Aleksandr Rodcenko e Elizaveta Ignatovic, dove
uomini e donne diventano un mero ornamento per i ritratti del dittatore.
Ma in un simile contesto, non mancano gli artisti-fotografi che continuano a
coltivare il genere del nudo contravvenendo così ai dettami del regime. Le
condanne inflitte a questi artisti e le critiche mosse alle loro fotografie,
dimostrano come la politica dominasse sull'arte. Esemplari i casi dei tre
principali fotografi presenti in mostra: Jurij Eremin, Aleksandr Grinberg,
Grigorij Zimin.
Per questi contenuti la mostra si inserisce nel contesto delle
commemorazioni per il ventennale della caduta del Muro di Berlino e
celebra il recupero della libertà di espressione dell'arte rispetto
alla politica.
Catalogo Gangemi editore disponibile in Fondazione
Uff. Stampa Chiara Belli e Nadia Vitari
Tel 02 878781 – 02 45470885
Fax 02 700526236
fineart@fondazionematalon.org
Inaugurazione martedì 9 febbraio, ore 18.30
Fondazione Luciana Matalon
Foro Buonaparte 67, Milano
Dal martedì al sabato, orario continuato 10-19
Domenica e lunedì chiuso
ingresso libero