L'Incanto. A testimonianza della ricca stagione creativa degli anni dei suoi esordi, e per indicare una sostanziale continuita' della sua produzione, sono stati inseriti in mostra alcuni lavori dell'artista degli anni Settanta e Ottanta.
Nato a Firenze nel 1943, Luca Alinari rappresenta sicuramente una delle maggiori personalità pittoriche emerse dalla grande stagione di rinnovamento dell’arte italiana - e non solo – verificatasi negli anni Ottanta. Fin dagli esordi si presenta come una figura isolata e irriducibile a facili etichette, ma precorritrice di movimenti artistici - Nuovi Nuovi, Nuovo Futurismo - il cui influsso è ampiamente visibile tutt’oggi. L’originalità delle sue opere appare chiara a grandi personalità intellettuali, una fra tutte quella di Goffredo Parise, e viene costantemente seguita da critici di grande fama come Enrico Crispolti e Renato Barilli.
Quest’ultimo lo invita alla Biennale di Venezia nel 1982 e alla fondamentale 'Anniottanta' a Rimini nel 1985. Nel 1986 partecipa alla XI Quadriennale di Roma nella sezione 'Emergenze nella ricerca artistica dal 1950 al 1980'. Sue antologiche sono state presentate a Palazzo Reale (Milano) nel 1993, e nel 1995 presso il Museo Civico di Arte Contemporanea “Villa Croce” (Genova).
Grande è l’amore che porta per le radici toscane del suo mondo pittorico, testimoniato dai soggetti scelti, sempre filtrati alla luce della grande tradizione rinascimentale; amore del resto ricambiato dalla città di Firenze che gli ha dedicato ben due mostre pubbliche, l’ultima delle quali – a cura di Giovanni Faccenda – si è svolta nel mese di febbraio 2009 a Palazzo Vecchio. Inoltre un suo autoritratto è stato acquistato nel 1999 dalla Galleria degli Uffizi e inserito nella esclusiva collezione degli Autoritratti d’Autore. Alinari ha al suo attivo infinite mostre in Italia e all’estero, di cui è ultima, prestigiosa testimonianza una sua personale al Museo di arte contemporanea di Kun Shan (Shanghai).
E’ anche un apprezzato scenografo oltre che autore di scritti sulla pittura e di racconti surreali.
Secondo il gallerista Sergio Mandelli, che ha anche curato il testo critico, la cifra stilistica di Alinari si condensa in un termine poetico: l’incanto, ossia la propensione dell’artista fiorentino ad abbandonare concettualismi di ogni genere per lasciare entrare l’osservatore nei suoi quadri, e renderlo affascinato partecipe di un gioco di suggestioni ricche e molteplici.
Ciò è reso possibile soprattutto dalla straordinaria abilità tecnica del pittore - in grado di utilizzare con maestria diverse tecniche, dal disegno raffinatissimo, all’uso sapiente del colore e di nuovi materiali - combinata con la sua vasta cultura umanistica. Sono presenti in mostra venticinque lavori, la maggior parte di recente produzione, tra cui primeggiano i celebri paesaggi, dai colori lussureggianti, al limite della psichedelia; sono presenti anche i raffinati ritratti, dalle suggestioni gotiche e prerinascimentali, oltre che alcune riflessioni pittoriche sui grandi temi della storia dell’arte, anche religiosa. A testimonianza della ricca stagione creativa degli anni dei suoi esordi e per indicare una sostanziale continuità della sua produzione, sono stati anche inseriti in mostra alcuni lavori degli anni Settanta e Ottanta.
Inaugurazione 13 febbraio ore 18
Mandelli Arte Contemporanea
Via Garibaldi, 89 - Seregno (MI)
Da martedì a sabato dalle 15,30 alla 19,30
Ingresso libero