In mostra una scelta di 30 acqueforti dall'opera piu' monumentale di Piranesi: le Vedute di Roma, da Piazza del Popolo al Colosseo, da Piazza Navona a Piazza S. Pietro, realizzate tra il 1747 e il 1778. Scorci da vicino, tagli diagonali, ombre pronunciate, cieli mossi e tonalita' raffinate.
Che aspetto aveva Roma all’epoca di Goethe? Con la mostra Piranesi, il Rembrandt delle rovine la Casa di Goethe intraprende un viaggio in una città che non c’è più, anche se molto è riconoscibile ancora oggi. Dal 17 febbraio al 17 aprile 2010 l’unico museo tedesco all’estero dedica per la prima volta una mostra al celebre incisore Giovanni Battista Piranesi (1720-1778), presentando così una parte centrale della collezione museale: una scelta di 30 acqueforti dall’opera più monumentale del Piranesi, sposte tavole di straordinaria freschezza, sicuramente tra le primissime tirate dal maestro veneziano.
Con il suo linguaggio artistico audace e inconfondibile l’artista veneto aveva raffigurato i monumenti antichi e classici della Città Eterna in 135 fogli. Fedelmente, ma con tratto drammatico, il “Rembrandt delle rovine” (lo definisce così Giovanni Ludovico Bianconi 1779 nella biografia Elogio storico del Cavalier Giambattista Piranesi), rappresenta monumenti romani antichi, come gli archi trionfali o Castel Sant’Angelo, con una passione tale da restituire anima alle cose morte.
Scorci da vicino, tagli diagonali, ombre pronunciate, cieli mossi e tonalità raffinate. Il decadimento delle rovine romane facilita la loro collocazione nel paesaggio che le circonda. Piranesi ce le mostra come avvolte nella vegetazione, popolate di figure fantasmagoriche e, nel contempo, immerse nell’aria e nella luce. Piazza del Popolo, il Colosseo, Piazza Navona, Piazza S. Pietro – oggi come ieri le copie e ristampe della serie realizzata tra il 1747 e il 1778 sono un souvenir molto popolare.
Dopo la pubblicazione dei quattro volumi di Antichità romane del 1756 la fama di Piranesi di diffuse in tutta l’Europa. Le sue visioni della serie “Carceri” catturavano gli spiriti romantici dell’epoca. Nel suo Viaggio in Italia anche Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) menziona qualche incisione del maestro. Con il principe dei poeti Piranesi condivide il destino di genio universale: lavorava infatti come scenografo, architetto, scrittore, illustratore, stampatore, editore, collezionista e archeologo. Come Goethe, anche Piranesi intraprende un viaggio nel Sud: in mostra alcuni lavori della sua opera tarda che raffigurano i tempi di Paestum e Tivoli.
Con volumi preziosi della biblioteca del museo, un altro capitolo della mostra è dedicato al confronto con l’antichità e con le idee di Johann Joachim Winckelmann.
In occasione della mostra la Casa di Goethe presenta per la prima volta un importante prestito permanente di Rechburg e Betzkoj Associati (RB) (www.rechburg.it): un disegno a penna del 1787 attribuito a J.W. Goethe, scoperto di recente e raffigurante un paesaggio italiano con monastero.
Inaugurazione 16 febbraio 2010, ore 19.30
Casa di Goethe
via del Corso 18 (Piazza del Popolo), Roma
Orario: 10.00 - 18.00. Lunedi chiuso
biglietti: intero € 4,00, ridotto € 3,00