Holy ghost. I santi dormienti o furiosi dell'artista trasgrediscono la legge dell'opacita' dei corpi, mostrando lo scheletro, i grappoli degli organi.
a cura di Luiza Samanda Turrini
«Cristo è morto, e i monaci sono in estasi»
Sarah Kane
« Battendosi tutta la vita, salvo forse una parentesi di totale disperazione nel più profondo inferno del manicomio, contro lo “spirito” infestato dai “fantasmi della vita interiore”, Artaud non ha fatto altro che dire: il sacro è nel corpo.»
Alessandro Cappabianca
«L’esperienza del sacro è indissolubilmente legata allo sforzo compiuto dall’uomo per costruire un mondo che abbia un significato. »
Mircea Eliade
«Lo Spirito è solo nel corpo” dice Merleau Ponty (1945). L’uomo è corpo, è totalmente corpo. Michel Foucault è ancora più radicale: “L’anima è la prigione del corpo, un trucco per mantenerne il controllo.”»
Maria Grazia Pirani
_ MACCHINE DIVINE _ CORPI ERETICI _
Tubature del cuore. Trachee cigliate. Occhielli dei denti in trasparenza lungo la linea del sorriso. Anatomie. Nell’opera di Federica Poletti il corpo diviene ricettacolo del sacro. Una divina macchina, che esibisce le sue componenti. Affiancate da appunti scritti in una lingua impossibile, come dalla mano di un demiurgo che progetti le sue opere: una nuova umanità, scura e santificata. Ma le scritte sono un falso, non significano nulla. Il demiurgo non esiste. Sak, la radice indoeuropea del termine sacro, indica qualcosa a cui è stato conferito un valore di realtà. Una realtà radicale, più reale del vero, totalmente altra rispetto alla realtà profana. Pan è morto, Cristo è risorto, Dio è morto di nuovo. Tutti i suoi sostituti, i paradigmi unificanti della ragione, del marxismo, dello spirito, sono caduti. Consumismo ed edonismo di massa stanno vacillando sotto i colpi della recessione. Che cosa rimane? Il nostro corpo, in quanto unico e insostituibile, costituisce una frattura, un’alterità rispetto al resto del mondo. E il sacro deve essere necessariamente altro rispetto al profano.
Il nostro corpo è sempre altro rispetto al canone del corpo imperante. Quel canone fatto di perfezione, limatura del difetto individuale, essenzialità di carne e muscoli. Il canone che, a ben guardare, rientra nei codici delle ultime deità, l’edonismo e il consumismo. Perché è un corpo che si compra, a suon di diete, trattamenti estetici, chirurgia plastica e virus inoculati sottopelle. Tutti gli altri corpi, quelli imperfetti, sovrappeso, oltre la soglia della gioventù, sono corpi eretici. L’eresia costituisce sempre il picco più alto della santità. I corpi della Poletti sono sporcati, bruciati, ossidati da interventi sulla superficie delle tele, spesso deformati nelle proporzioni dalle ombre dell’acquerello. Nonostante la nudità, non sono dei corpi erotici. L’estasi delle labbra dischiuse, o delle palpebre abbassate, è sempre uno stato ipnotico, imparentato con la narcosi. Con uno stadio metamorfico di sonno e sogno. L’unica figura fuori da questa condizione di torpore è un arcangelo Gabriele assolutamente androgino, raffigurato nell’atto di urlare brandendo un coltello.
Le aureole, i soggetti e le posture iscrivono il ciclo all’interno dell’iconografia religiosa. Il corpo sacro è sempre stato un corpo al limite. Di regola al limite del dolore e della morte, come quello del Cristo o dei martiri, ma anche al limite della coscienza e delle regioni del piacere, come quello di Santa Teresa, di Santa Maddalena de’ Pazzi, e di tutti i santi visionari. Se per superare il limite è necessario intraprendere la strada della trasgressione, i santi dormienti o furiosi della Poletti trasgrediscono la legge dell’opacità dei corpi. Mostrando le intelaiature dello scheletro, i grappoli degli organi, i piccoli ospiti in attesa di nascere.
I labirinti delle viscere. Gli incastri dorsali delle vertebre.
Ciò che sta dentro non dovrebbe essere visto.
La legge dell’opacità del corpo diventa la legge dell’opacità della mente e del desiderio vero.
I santi della Poletti sono santi eretici, che attraverso le pastoie del sonno cercano di raggiungere la vera natura dei loro desideri più autentici, dimenticati a causa di Dio.
Luiza Samanda Turrini
OPENING
Sabato 20 febbraio dalle ore 18 “IPNAGOGIKA PHASE” - Live set -
Sarà presente l’artista
Magazzini Criminali
piazzale Gazzadi, 4 - Sassuolo (MO)
Orario di apertura Sabato e Domenica dalle 16 alle 19
Ingresso libero