Palazzo Sormani - Sala del Grechetto
Milano
via F. Sforza, 7
02 88463372
WEB
Libri che restano
dal 24/2/2010 al 26/3/2010
14-19, chiuso domenica
02 88463372
WEB
Segnalato da

Andrea Kerbaker



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Andrea Kerbaker



 
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24/2/2010

Libri che restano

Palazzo Sormani - Sala del Grechetto, Milano

LA mostra celebra la storia delle Edizioni Il Polifilo, nate nel 1959 dall'omonima libreria dello scrittore Alberto Vigevani. La linea editoriale prescelta era quella di pubblicare libri che fossero degni di essere collezionati e rimanere nel tempo.


comunicato stampa

A cura di Andrea Kerbaker

In tempi di esasperata attenzione a tutto ciò che è effimero, ma capace di strappare l’applauso fugace del pubblico senza alcuna attenzione alla qualità delle forme e dei contenuti, ecco finalmente una mostra totalmente controcorrente. Libri che restano, infatti, nasce proprio per sottolineare la natura unica, inconfondibile, di un progetto editoriale basato esclusivamente sulla qualità.

Le Edizioni Il Polifilo nascono nel 1959 dall’omonima libreria antiquaria dello scrittore Alberto Vigevani che le fondò insieme al fratello Enrico e all’amico Lodovico Lanza. La linea editoriale prescelta, e tutt’ora mantenuta, era quella di pubblicare e ristampare libri che, per il loro contenuto e la qualità di stampa, fossero degni di essere collezionati e rimanere nel tempo.

Ad Alberto Vigevani non interessava pubblicare libri noti e commerciali; egli voleva che la sua casa editrice diventasse nume tutelare e promotrice di un patrimonio culturale italiano altrimenti perso. Nel catalogo, e in mostra, è possibile trovare libri con le stampe dei grandi incisori e vedutisti di ogni epoca, da un classico come Giambattista Piranesi ad autori molto meno noti ma non per questo di minor pregio come Eugène Ciceri, Marc’Antonio Dal Re, Giuseppe Vasi. Inoltre riproposte di libri di scienza e tecnica, come il De architectura di Vitruvio, di vita rustica e civile come L’arte della caccia o L’arte della cucina e da ultimo L’arte dei giardini con scritti di Boccaccio, Filarete, Bembo, Raffaello, e altri, trattati antichi di architettura, come quelli dell’Alberti, del Filarete o del Palladio, e ancora testi antichi di teatro o testi rari del librettista di Mozart, Lorenzo Da Ponte, scritti sulle arti del libro, come quelli su Aldo Manuzio e il manuale tipografico di Giambattista Bodoni.

Quella del Polifilo fu una vera e propria operazione di promozione, in Italia e all’estero, dell’eccellenza italiana in quei campi come la letteratura scientifica, tecnica, artistica, botanica, in cui i nostri antenati hanno primeggiato al pari della letteratura. Un tema di grande attualità, che Vigevani seppe individuare grazie alla sua conoscenza della migliore tradizione libraria italiana dovuta alla passione del bibliofilo che si incrociava con il mestiere del libraio antiquario.

Oltre che la qualità dei contenuti, per Il Polifilo è sempre stata fondamentale la qualità fisica del libro. “Mio padre – dice Paolo Vigevani, figlio di Alberto, e attuale direttore della casa editrice – era convinto che un libro dovesse essere un’entità in cui ogni parte dovesse tendere alla perfezione: dalla scelta del testo alla sua cura filologica, dalla qualità della carta all’impaginazione e alla scelta del carattere di stampa, alla stampa stessa, alla legatura”. Una cura d’altri tempi, erede della tradizione artigiana che da 500 anni fa grande la tipografia italiana, e ancora in questi ultimi anni ha reso possibile la nascita di tipografi come Giovanni Mardersteig o Luigi Maestri, che con Il Polifilo hanno sempre collaborato. Allo stesso livello, autori e curatori di rinomata qualità scientifica; solo per citarne alcuni, Rosario Assunto, Carlo Bertelli, Jorge Luis Borges, Piero Chiara, Domenico De Robertis, Cesare De Seta, Giacomo Devoto, Carlo Dionisotti, Giulio Giorello, Harold Acton, Dante Isella, Raffaele La Capria, Primo Levi, Licisco Magagnato, Eugenio Montale, Guido Piovene, Paolo Portoghesi, Mario Praz, Lionello Puppi, Mario Rigoni Stern, Salvatore Settis, Giovanni Spadolini, Orio Vergani. Stile e qualità che sono ancora ben presenti nella cura editoriale con cui ogni anno escono i titoli della collana La biblioteca perduta.

La mostra, in cui sarà possibile ammirare le stampe e i libri selezionati tra i tanti, è un omaggio alla tenacia di perseguire il bello spinti dalla passione personale e da un forte senso etico, grazie ai quali si aguzzava e si aguzza l’ingegno per riuscire a reperire i fondi necessari.

Info: Ufficio Conservazione e Promozione - tel. 02 88463372
C.BiblioPromozione@comune.milano.it

Inaugurazione: giovedì 25 febbraio ore 18.00 con Umberto Eco e Paolo Vigevani

Palazzo Sormani - Sala del Grechetto
via F. Sforza 7 - Milano
Orario: 14.00-19.00 (chiuso la domenica)
Ingresso libero

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