Human Resources. L'artista bulgaro che vive da anni in Italia, dopo una serie di progetti che si sono focalizzati sulla luce e la fisica quantistica, pone ora al centro della sua ricerca il tema delle Risorse Umane. Temi come organizzazione, flusso, innovazione tecnologica e urbanistica sono alla base del progetto presentato in galleria.
Testo critico di Katia Anguelova
In un suo articolo, André Gorz riporta che il 5 maggio 2001, a Berlino, il direttore delle Risorse Umane di “Daimler Chrysler” spiegava ai partecipanti di un congresso internazionale che: “i collaboratori dell’impresa fanno parte del suo capitale”, precisando che l’atteggiamento e le competenze sociali ed emotive di questi ultimi giocano una parte importante nella valutazione della loro qualifica. HR-Stamenov, artista bulgaro che vive da anni in Italia, dopo una serie di progetti che si sono focalizzati sulla luce e la fisica quantistica, pone ora al centro della sua ricerca il tema delle Risorse Umane (Human Resources - HR).
Temi come organizzazione, flusso, innovazione tecnologica e urbanistica sono alla base del progetto presentato presso la galleria di Nicola Ricci arte contemporanea a Carrara. 5 vasi di vetro che contengono 5 cristalli: uno rosa (le risorse terrestri solide negli “schemi”), uno blu (le risorse terrestri liquide), uno nero (lo scarto della produzione), uno di zucchero rosa parzialmente ricoperto d’oro (a rappresentare il processo di trasformazione della risorsa) e uno d’oro (a rappresentare il prodotto finale).
Questi cristalli sono alla base della riflessione di HR-Stamenov sulle risorse, siano esse umane o naturali.
Il progetto Human Resources spiega in maniera visiva cosa siano le risorse naturali, la loro provenienza, il loro rapporto con le risorse umane, gli scarti che vengono a formarsi, sino al prodotto finale, presente nella mostra sotto forma di un cristallo di zucchero rosa coperto di 22 carati d’oro.
Inoltre, parte della mostra, un’installazione di disegni realizzati su pezzi di cartoncini di birra Guinness, dipinti di nero, che spiega cosa siano le risorse umane, le loro traiettorie in un ambiente urbano e i loro rapporti con le strutture geometriche. Ancora, come l’accumulo dei bio-elementi possa produrre caos (nei suoi disegni, HR-Stamenov parte dall’esempio di una metropolitana parigina in cui esplode il caos in seguito all’aumento di CO2 e l’abbassamento di ossigeno), quale sia l’accumulo dei bio-elementi intorno alle forme geometriche (come per es. la scala uomo-museo) e così via. Il senso di questi “schemi” è la dimostrazione dell’accumulo delle risorse intorno alle figure geometriche e la logica dei loro movimenti. terzo elemento presente nella mostra è, infine, un video che con disegni in movimento illustra il concetto di Human Resources.
Il lavoro di HR-Stamenov dimostra una nuova urgenza nel ripensare i rapporti fra grandi agglomerazioni metropolitane, economia e società.
Mega-città:
Importanti trasformazioni sono in corso, fenomeni diversi (ordinati sotto la parola ''globalizzazione'') attivano nuove forme di regolamentazione, giocando con nuove tecnologie e forme simbolico-comunicative avanzate. In questa cornice le città globali e le mega-città, luogo di condensazione delle Risorse Umane, diventano per HR-Stamenov gli spazi strategici in cui vengono prodotte e riprodotte le differenze, finanziate da istituzioni e organizzazioni specifiche. Il “farsi città del pianeta”, di cui parlano i grandi sociologi dell’inizio del Novecento è diventato un concetto comune per gli uomini del terzo millennio. In questo senso, nel XXI secolo la condizione metropolitana, in cui la maggioranza dell’umanità già vive e sempre più vivrà, diventa centrale nella ricerca dell’artista.
Della città si è scritto e si scriverà molto: quest’ultima continua ad apparire ai migranti un rimedio alla povertà rurale ma (come spiega il sociologo Agostino Petrillo) i modelli della mega-città hanno sempre meno a che vedere con il passato e crescita urbana e sviluppo economico-sociale non vanno più a braccetto. Le Mega-città (del primo, del secondo, piuttosto che del terzo mondo) diventano macchine produttive, ma nello stesso tempo funzionano come contenitori di disoccupazione, precarietà, lavoro nero e povertà estrema. Così l’osservazione delle mega-città, dei loro sistemi urbani e delle loro relazioni territoriali (che concentrano un numero sempre più grande di persone) diventa la cornice nella quale l’idea di Human Resources di HR-Stamenov si sviluppa.
Risorse umane:
creando un “luogo” geometrico, sintetico e lineare, nel quale le “risorse” sono gli abitanti, l’artista analizza i comportamenti umani come risorse (produttive) all’interno delle strutture geometriche nelle quali le persone si muovono.
Cosi gli “schemi”, come li chiama l’artista-stesso, influenzati dagli studi degli architetti radicali fiorentini degli anni ‘60-‘70 (come Superstudio e Archizoom) e dalle loro griglie concettuali (lungo le quali nuove utopie urbane avrebbero potuto svilupparsi – anche se non si sa bene con quali finalità e modi di abitare), hanno come soggetto le Risorse Umane, termine usato in economia (e nel gergo aziendalista) per definire lavoratori e lavoratrici di un’impresa.
Macchine scavatrici che estraggono risorse, allargamento illusorio di spazi sotterranei chiusi, movimento delle risorse nello spazio, un urban mix verticale in forma di “schemi” colorati nei quali ogni linea ha una funzione ed è il risultato di calcoli matematici che tentano di interpretare i flussi delle risorse umane in forma visiva. Gli esseri umani diventano come api organizzate da una forza maggiore, fluttuano in spazi geometrici seguendo flessibili traiettorie della produzione.
Gli individui, spogliati della loro umanità, si trasformano in una risorsa che segue il movimento produttivo del quale hanno parlato autori come Fritz Lang (vedi Metropolis) o Ballard, nel cui Crash le geometrie dell’auto diventano estensioni delle armonie corporee (così come gli edifici verticali sono parte integrante degli esseri umani negli “schemi” di HR-Stamenov).
Gli “schemi” di HR-Stamenov, mostrando visivamente i flussi, le persone e il loro comportamento all’interno delle mega-città (con tutte le risorse e increscenze di produzione), non danno una risposta alle domande poste, non danno soluzioni, sono piuttosto un tentativo di traslazione dei sistemi contemporanei di conoscenza. Infatti, se è vero come sosteneva Foucault che i sistemi di conoscenza sono “pratiche che sistematicamente formano l’oggetto a cui si riferiscono”, la trasposizione operata da HR-Stamenov invita a guardare al discorso sulle Human Resources come ad una tecnologia (o dispositivo) di costruzione e disciplinamento dell’identità dei soggetti.
HR-Stamenov (1981, Plovdiv, Bulgaria).
Fra le ultime installazioni site-specific: 2009 “The Phenomenon of W24°58’59,43” N42°07’55,29” promossa da PLATFORM3 – Räume für zeitgenössische Kunst. Munchen,Germany ; “Interference Between Light and Matter” realizzata su duecento metri quadri con il supporto della “Fondazione la Versiliana” a cura di Vehicleprojects. Pietrasanta (lu); “The ghost train in Milan”, Isola art Center Milano; 2008 “Untouchable Geometric Shape” con il supporto di “Design Partners Italia”.
(testo critico di Katia Anguelova)
Inaugurazione: sabato 27 febbraio ore 18.30
Galleria Nicola Ricci Artecontemporanea
piazza 2 giugno, 14 - Carrara (MS)
Orario: martedì – sabato 10.30 – 12.30 / 15.30 – 19.30
Ingresso libero