Pescheria Vecchia
Este (PD)
via D'Azeglio

Quale volto per l'arte donna?
dal 26/2/2010 al 15/3/2010
16.30-19.30, festivi 10.30-12.30 e 16.30-19.30
0429 617511

Segnalato da

Kaleidos




 
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26/2/2010

Quale volto per l'arte donna?

Pescheria Vecchia, Este (PD)

Gabriella Capodiferro, Libera Carraro e Anna Seccia. Obiettivo della mostra e' quello di far conoscere la donna quale portatrice di contributi umani, culturali e sociali altamente qualificati e qualificanti.


comunicato stampa

L’avvenimento costituisce uno degli aspetti salienti nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Comune di Este e dall’Assessorato alla Cultura ed alle pari Opportunità che porta il nome “Intorno all’8 marzo”.

L’assessore, Elisa Bussi, ideatrice con il suo staff di tale manifestazione ha voluto in questa terza edizione invitare tre artiste accomunate da uno stesso linguaggio stilistico. Ancora di più, ha scelto, di fare incontrare il Veneto rappresentato da Libera Carraro, con l’Abruzzo rappresentato da Ga¬briella Capodiferro ed Anna Seccia.

La Capodiferro e la Carraro condividono, anche, la stessa formazione veneziana pur se avvenuta in anni e maestri diversi. Le tre artiste vantano presenze in qualificatissimi ambiti nazionali ed interna¬zionali e non sono nuove ad esperienze espositive comuni; insieme in tre edizioni della ArteFiera di Padova, e dopo questo incontro estense saranno di nuovo insieme a Pescara dal 6 marzo 2010 nella mostra “Presenze e Segni tra la pittura informale ed arte della tradizione”, voluta dalla Soprinten¬denza SPSAE e dal Museo Casa Natale G. d’Annunzio di Pescara.
In questa sorta di sodalizio culturale a tre, l’assessore Elisa Bussi, ha individuato la motivazione più aderente al progetto che porta avanti da un triennio: far conoscere e riconosce la donna quale portatrice di contributi umani, culturali e sociali altamente qualificati e qualificanti. Dal punto di vista squisitamente artistico-culturale la mostra si pone un quesito molto interessante: “Quale volto per l’Arte donna?”. Le tre artiste si specchiano l’una nell’opera dell’altra per i contenuti stilistici, pur nella varietà delle modalità interpretative. Hanno voluto farsi un’autoritratto sfidando sia l’ar¬te contemporanea che quella della tradizione. Rispondono alla domanda con un altra domanda: “l’identità artistica di ognuna di loro si specchia nell’autoritratto di classica estrazione o nell’ope¬rare stesso di ciascuna, nel proprio gesto creativo, nei climi cromatici così diversi ma sempre pre¬gnanti, nei percorsi delle linee e nella aggregazione delle forme?”. Al visitatore la risposta.

Gabriella Capodiferro. Nata a Chieti nel 1942, si diploma all’Accademia di Venezia sotto la guida di Bruno Saetti e Carmelo Zotti. Vive e lavora a Chieti. Docente di Disegno e Storia dell’Arte, nel 1987 fonda lo Studio d’Arte MGC (Movimento del Guardare Creativo), un laboratorio di tecniche espressive frequentato, sotto la sua direzione, da numerosi allievi con cui realizza attività di promozione, incontri e progetti espositivi. La prima personale risale al 1962 all’Aquila. Seguono numerose altre per¬sonali, fra cui quelle tenute a Roma, Pescara, Perugia, Terni, Milano, Treviso, Bologna, Padova, Este e Neuchatel in Svizzera. Qualificate le collettive alle quali è invitata, fra cui il Premio Vasto, Il Premio Patini, il Premio Penne, il Premio Sulmona. Nel 1989 Antonio Gasbarrini la inserisce nella mostra itinerante, a cura della Regione Abruzzo, “La Mela di Eva”, mentre nel 1996 espone nella storica rassegna Linee di Ricerca – Omaggio a Licini, tenutasi presso la sala del Bramante a Fermignano. Fra le esposizioni più recenti quella del 2006 al Castello estense a Ferrara, intitolata “Minimalia e naturarte”. Nel 2007 è presente al XLX Premio Vasto di Arte Contemporanea “In corso d’opera - Itinerari abruzzesi”, a cura di Leo Strozzieri e Maria Cristina Ricciardi e nel 2008 è tra gli artisti invitati al 59° Premio Michetti “I labirinti della bellezza”, a cura di Mauro Calvesi, Anna Imponente ed Augusta Monferrini ed espone a Pescara, alla Casa natale di Gabriele d’Annunzio nella Mostra personale “Sul¬le tracce di Gabriele d’Annunzio”, a cura di Chiara Strozzieri. Nel 2009 è tra i 21 artisti abruzzesi selezionati dal Soroptimist International Club per la mostra “Sacralità dell’acqua, sacralità di vita”. Il suo Neoinformale, si costituisce come linguaggio non più dissacratore dell’espressione, ma carico di potenzialità di accesso alla vita che si accampa in modo più autorevole e consistente al di là del visibile. Tre storici dell’arte stanno curando una articolata ricognizione critico-artistica dei quasi 50 anni della sua attività pittorica e di promozione culturale.

Libera Carraro. Si forma alla pittura,all’incisione e alla scultura,iscrivendosi alla Scuola Internazionale di Grafica e all’Accade¬mia di Belle Arti di Venezia, seguendo corsi specifici presso l’Accademia di Salisburgo e frequentando gli atelier di diversi artisti europei. Paolo Rizzi scrive dell’artista: tutta la vita di Libera Carraro è stata un’avventura senza soste; l’ansia di vedere è sempre stata pari all’ansia di sperimentare. Per questo la sua produzione artistica è una sorpresa che non cessa mai; una girandola che si volge ad ogni orizzonte possibile. Le schegge di questa avventura (I’avventura di cui parlava Nietzsche: quella di chi parte “senza biglietto di ritorno”) sono davanti ai nostri occhi. Ci riempiono di meraviglia, ci attirano, ci seducono. L’arte d’oggi dev’essere così al di fuori dai manierismi, dalle sofisticazioni come pure dalle forzate coerenze. In questo senso Libera Carraro possiede tutti i connotati giusti: la forza d’impatto del colore e l’eleganza della linea, l’immediatezza persino perentoria del gesto e la dolcez¬za dell’incanto lirico, la freschezza dell’immagine e la profondità dei quozienti simbolici. Ogni opera obbedisce all’estro e, nel contempo, ad un preciso programma. Che poi la matrice principale sia l’informale, nelle sue varie componenti, questo non è che la conseguenza di una presa di contatto con quanto risponde alle esigenze nel tempo. Ma mai si poterebbe definire Libera neo-informale o post-informale. Le correnti e le tendenze sono superate ogni volta con baldanza. Il che conferma l’appartenenza ad una temperie che, come s’è detto, è più categoriale che storica. Non ci resta che dire: Libera è libera. Assomiglia tutti e a tutto: alla terra come al cielo, al filo d’erba come allo scorrere dell’acqua, all’albero che cresce come alla larva d’un insetto. Ma da tutto e da tutti si stacca… Giorgio di Genova la cita nel quinto volume della Storia dell’Arte del ‘900. Ed.Bora e Ottorino Stefani nel II volume di Arte Triveneta dal barocco alle ultime ricerche del Duemila. Abita in Riviera del Brenta nel comune di Fiesso d’Artico-Venezia.

Anna Seccia. Compiuti gli studi artistici, dopo aver frequentato la Facoltà di Architettura, è stata titolare della cattedra di Di¬scipline Pittoriche e Plastiche presso il Liceo Artistico di Pescara; ha arricchito la sua formazione sull’espressività con maestri come Diane Waller, Ma Anad Meera e Arno Stern,. Esperta in art therapy, cromoattivazione, olodanza e ceramica selvaggia da più di venti anni svolge una ricerca innovativa sulle metodologie di insegnamento per lo sviluppo del potenziale creativo attraverso il corpo, il suono, il colore e la materia, che trova il suo sbocco nella creazione del laboratorio di “Artemieutica” e nella realizzazione della “Stanza del Colore” come opera d’arte interattiva sociale che ha lo scopo di stimolare la creatività e la libera espressione del sentire attraverso il colore per la creazione di opere pittoriche collaborative, di grandi dimensioni, con gente comune. Conduce gruppi e training sull’arte ovunque in Italia.

La sua ricerca ha riscosso consensi e riconoscimenti con recensioni e inserimenti su riviste e cataloghi d’arte con partecipazioni a prestigiose rassegne, premi ed esposizioni in fiere d’arte come quelle di Bologna, Padova, Bari, New York, Los Angeles. Ha inoltre esposto in musei italiani ed esteri tra i quali: Museo Haus Martfled di Schvlm (Germania), Museo Chiang Kai a Taiwan (Cina), Centro Alfeos El Sabio in El Puerto di S. Maria (Spagna), l’Art Museum di Monaco; Castello Estense a Ferrara, il Castello dell’Aquila, il Museo della Carta a Fabriano; Museo Vittoria Colonna e Museo Casa d’Annunzio di Pescara, Museo delle Scienze Biomediche di Chieti. Tra gli altri hanno scritto di lei: T. Carpentieri, G. Di Genova, M. Venturoli, L. Strozzieri, A.Gasbarrini L. Spadano, L. Tallarico, G. Massimini, P. Rizzi, G. Martucci, M. Vitiello, M. Vinella, V. Cracas, G. Amodio, F. Tedeschi, C. Inzerillo, B. Ceci, C.F. Teodoro, G. Spinelli De Santelena, L. Monaldi, M.D. Storaci, G. Thorel, A. Rubini, A.Zimarino, M. Valleriani. La sua pittura è considerata nei volu¬mi 900 Artisti ed Arte in Abruzzo, a cura della Provincia di Pescara e nel secondo tomo di Generazione anni Quaranta, vol. 6° della Storia dell’arte italiana del 900 di Giorgio Di Genova, mentre riferimenti alla sua attività sono nei cataloghi: del Monaco Art Museum, del Magi ‘900 di Pieve di Cento (BO), del Museo Artisti Abruzzesi di Nocciano(PE).

Inaugurazione sabato 27 febbraio, dalle ore 17
All'inaugurazione, presenti le tre artiste, interverrano l'assessore Elisa Bussi, il presidente ed i membri di Italia Nostra - sez di Este, che hanno voluto patrocinare l'avvenimento per l'alto valore culturale artistico delle opere esposte.

Pescheria Vecchia
via D'Azeglio - Este (PD)
Orario: tutti i giorni dalle 16,30 alle 19,30 - festivo anche ore 10,30 - 12,30
Ingresso libero

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Anastasia Moro
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