L'accademia di Brera presenta la personale 'Sul filo del pensiero', opere su carta dello scultore Giancarlo Marchese, che documentano le fasi significative del suo metodo ideativo nell'ambito della ricerca plastica. Il 'Laboratorio da verso' ospita il reading del poeta Mario Benedetti (ore 10) e per il ciclo di seminari 'Epistemologia dell'artificiale', Gianluca Bocchi terra' un intervento su 'Creativita' della natura - Creativita' delle menti umane: dialoghi tra arti, scienze, tecnologie, narrazioni' (ore 15).
Giancarlo Marches - Sul filo del pensiero
Opere su carta (1960 - 2010)
L’Accademia di Belle Arti di Brera rende omaggio alla figura dello scultore Giancarlo Marchese (Parma, 1931) con una mostra di opere su carta che documentano le fasi significative del suo metodo ideativo nell’ambito della ricerca plastica.
Interessato ad una concezione della scultura come tensione aperta alle sollecitazioni sensibili della materia, Marchese sviluppa fin dai primi anni Sessanta una costante dialettica tra forme organiche e geometriche ponendo in relazione il progetto plastico con lo spazio architettonico.
Il processo costruttivo avviene attraverso contrapposizioni di energie fisiche e immaginative che l’artista fissa nei disegni preparatori come esigenza di cogliere il dinamismo delle forme nel loro sviluppo oltre la definizione chiusa dell’immagine. Il rapporto con l’ambiente e con la presenza del paesaggio si avverte nella pratica progettuale e disegnativa con cui Marchese interpreta la realtà sfuggente e molteplice dello spazio.
La complessa dimensione dei materiali che compongono il corpo della scultura viene prefigurata nelle opere su carta attraverso i ritmi mutevoli del segno, le valenze aeree dei vuoti, il senso tattile dei pieni con cui l’artista cerca nuove metamorfosi strutturali dell’immagine.
Questo carattere fluido si amplifica dopo gli anni Ottanta attraverso l’uso del vetro, lastre curvate e plasmate, trasparenti e al tempo stesso solide, che determinano una visione cangiante e inafferrabile. Della mutevolezza di queste forme plastiche Marchese restituisce nel disegni il senso instabile della luce, quella soglia tra visibile e invisibile che la lezione di grandi scultori come Medardo Rosso e Umberto Boccioni continuano a sollecitare come coscienza dell’atmosfera totale in cui la materia si trova ad agire. In tal senso, il movimento assume un ruolo dominante dal disegno all’opera, dal progetto all’oggetto, dalla prima idea all’esecuzione della forma. Si tratta di un continuo sperimentare la genesi della luce attraverso apparizioni che corrono sul filo del pensiero, lineamenti di forme avvolgenti che indicano la precarietà e la leggerezza dello spazio in cui avvengono i riflessi di queste fantastiche magie.
Giancarlo Marchese ha insegnato all’Accademia di Brera dal 1976 al 2000.
Mercoledì 10 marzo 2010 - ore 12
Biblioteca dell’Accademia di Brera
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Per il ciclo di seminari "Epistemologia dell'artificiale"
Gianluca Bocchi
Creatività della natura - Creatività delle menti umane: dialoghi tra arti, scienze, tecnologie, narrazioni
Gianluca Bocchi è Professore Ordinario di Filosofia della scienza all'Università di Bergamo e organizzatore scientifico del CERCO (Centro di Ricerca sulla Complessità), il centro d'eccellenza promosso dalla stessa Università di Bergamo sui temi dell'epistemologia, dell'antropologia e delle scienze della complessità. Attualmente si sta occupando dei nodi di problemi connessi ai mutamenti dell'immaginario scientifico, all'interculturalità, alla costruzione delle identità etniche e nazionali, alla globalizzazione, alla possibile emergenza di una civiltà planetaria, alle grandi linee di sviluppo della storia umana, nonché all'impatto delle nuove tecnologie sulle forme del conoscere e del comunicare.
A lui si deve l'introduzione in Italia del filone di studi sulla complessità, grazie in particolare alla pubblicazione del volume La sfida della complessità (con Mauro Ceruti, Feltrinelli, Milano, 1985). Con Mauro Ceruti e a Edgar Morin è autore di L'Europa nell'era planetaria (Sperling & Kupfer, Milano, 1991. Sempre con Mauro Ceruti nel 1993 ha pubblicato Origini di storie ( Feltrinelli); nel 1994 Solidarietà o barbarie. L'Europa delle diversità contro la pulizia etnica (Raffaello Cortina); nel 2001 ha curato il volume Le radici prime dell'Europa (Bruno Mondadori); nel 2002: Origini della scrittura. Genealogie di un'invenzione; nel 2004 Educazione e globalizzazione (Raffaello Cortina).
CRAB - Centro Ricerca Accademia di Brera - Milano
Mercoledì 10 Marzo 2010 ore 15
Salone Napoleonico
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Laboratorio da verso
Reading del poeta Mario Benedetti
Il reading del poeta Italo Testa ha aperto il 20 gennaio il laboratorio da verso presso l'Accademia di Brera. A seguire, il 27 gennaio si è tenuto il reading di Stefano Raimondi. Il laboratorio, che si protrarrà per due anni accademici, coordinato dalla prof.ssa Margherita Labbe e dalla prof.ssa Anna Mariani, intende offrire a docenti e studenti di Brera materia prima per nuove contaminazioni sospese fra parola, immagine e scrittura, oltre che promuovere la conoscenza e la frequentazione della poesia attuale presso le giovani generazioni. Sono dunque previsti altri quattro reading di poeti invitati e presentati da Italo Testa: Mario Benedetti, Francesca Genti, Andrea Inglese e Mary Barbara Tolusso. Ospiti del laboratorio saranno anche gli incontri con gli artisti Tomaso Binga, Meri Gorni, Arrigo Lora Totino e William Xerra, e col poeta Luigi Ballerini. Tutti gli incontri sono ripresi e documentati dal video-maker Roberto Dassoni. Presso la Biblioteca dell'Accademia di Brera sono disponibili per visione e consultazione alcuni dei testi interessati dalle letture e le registrazioni video dei reading già svolti.
Mario Benedetti Nato nel 1955 a Udine, vive a Milano. Ha pubblicato le raccolte I secoli della primavera (1992), Una terra che non sembra vera (1997), Il parco del Triglav (1999), Borgo con locanda (2000), Umana gloria (2004) e Pitture nere su carta (2008). Ha tradotto il volume antologico delle poesie di Michel Deguy, Arresti frequenti. Collabora all'Almanacco dello Specchio di Mondadori, e alla collana di poesia di Transeuropa Edizioni.
Impostosi con Umana gloria come una delle voci più alte della nostra nuova poesia, attraverso la rievocazione fortemente visiva di situazioni, persone e luoghi passati, in Pitture nere su carta scarnifica il verso, coniugando il massimo di rappresentatività con la massima economia di mezzi, per dipingere una realtà assediata dall'ombra del nulla, del non essere, della morte. Composte prendendo come punto di riferimento opere pittoriche (a partire dalle Pinturas negras di Francisco Goya), queste poesie si propongono di metterci davanti agli occhi quello che l'autore vede: corpi, reliquie, chiese, città. Di qui il ricorso all'enumerazione e all'ipotiposi, figure retoriche che rispondono immediatamente a un procedimento di tipo iconico.
Mercoledì 10 Marzo 2010 ore 10,30
presso la sala napoleonica dell'Accademia di Brera
Accademia di Belle Arti di Brera
via Brera, 28 Milano
Tutti gli appuntamenti sono accessibili anche ad un pubblico esterno
Ingresso libero