Chiesa Santo Stefano Rotondo
Roma
via Santo Stefano Rotondo, 7

Antoni Rzasa
dal 9/3/2010 al 7/4/2010
lun-sab 9.30-12.30 e 14-17, dal 28 marzo 15-18, dom 9.30-12.30
06 36000723
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Segnalato da

Istituto Polacco di Roma



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Antoni Rzasa



 
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9/3/2010

Antoni Rzasa

Chiesa Santo Stefano Rotondo, Roma

Il ritorno. Personale di scultura. L'artista ha visitato le citta' italiane piu' importanti: Roma, Assisi, Napoli, Siracusa, Firenze, Pompei, Palermo, Bologna, Ravenna, Ferrara, Venezia. In tutti questi luoghi e' rimasto profondamente colpito dall'arte e ha studiato con attenzione le opere dei grandi artisti italiani, soprattutto i maestri del XIII e XIV secolo e dall'arte paleocristiana.


comunicato stampa

Nell'inverno del 1961 Antoni Rzasa (1919-1980), uno degli scultori polacchi pîù originali, fece un viaggio di tre mesi in Italia nell'ambito di una borsa di studio messa a disposizione dal Ministero della Cultura. Fu il suo unico viaggio di studio. Durante questo soggiorno Antoni visitò le città italiane più importanti: Roma, Assisi, Napoli, Siracusa, Firenze, Pompei, Palermo, Bologna, Ravenna, Ferrara, Venezia. Annotava: "Sto andando a Roma, tratto finale dei miei viaggi in treno, con il mio biglietto ho fatto 3530 km, a cui aggiungere il viaggio da Roma ad Assisi, più il percorso da Padova a Venezia andata e ritorno, il mio viaggio ammonta a 4000 km. Aggiungere i filobus, i tram e i piedi, è difficile stabilire la cifra."

In tutti questi luoghi lo attirò l'arte, la sete di conoscere e vedere. Studiò con attenzione le opere dei grandi artisti italiani. Fu profondamente toccato dalle opere dei maestri del XIII e XIV secolo e dall'arte paleocristiana. Scrisse: "Sono stato soggiogato dalla fantasia, dall'inventiva, dalla sincerità e dalla semplicità. È davvero una grande arte".

Al ritorno in Polonia per sei mesi Antoni Rzasa non scolpì nulla, non toccò lo scalpello nella convinzione che tutto ciò che contava fosse già stato fatto... "Non posso più scolpire, Jozek, non è che mi manchino i concetti, ho tante di quelle idee che mi basterebbero per un anno, ho portato dall'Italia un sacco di schizzi, non ho la forza, non ho la voglia di scolpire, a parte la stanchezza non mi dà nessuna soddisfazione, dopo l'Italia sono come un ubriaco che non può nemmeno guardare la vodka."

Il viaggio in Italia si rivelò un'esperienza cruciale per la sua maturazione artistica. La sua arte, cresciuta dalla tradizione al confine tra la cultura orientale e occidentale, fu arricchita, in qualche modo irrobustita dalle ispirazioni attinte dalle fonti della cultura europea.

"Mi accusano del fatto che la mia opera rimanda a quella di 1000 anni fa, sono d'accordo e non lo sono, ci sono delle leggi eterne a cui le persone sono obbligate ad attenersi, 4000 anni fa, oggi e tra qualche millennio, perché esisteranno ancora, alcuni artisti nella loro opera mostrano l'orrore dell'epoca odierna, vulcanica, la loro opera agisce, spaventa, ravvedetevi, io nelle mie sculture mi richiamo al cuore, all'amore, che vi salva, volente o nolente dalla sofferenza non ti proteggi" A. Rzasa

Joanna Slowinska propone per accompagnare le sculture di Antoni Rzasa il programma "Al banchetto dal Signore" con i canti che parlano della morte e della fugacità della vita e delle cose di questo mondo. Fra gli autori che interpreta ci sono Stanislaw Wyspianski, Jacek Kaczmarski, Wojciech Mlynarski, Ernest Bryll, Agnieszka Osiecka e Zygmunt Konieczny.
Le interpretazioni trascinanti di Joanna Slowinska, paragonata dai critici alle cantanti quali Cesaria Evora e Lila Downs, insieme al virtuosismo di Jaroslaw Bester abituato a spaziare con la fisarmonica dalla musica klezmer a quella d'avanguardia e al jazz (collabora del resto con gli artisti quali John Zorn, Tomasz Stanko, Grazyna Auguscik, John McLean, Don Byron) creano un irripetibile spettacolo musicale con una raccolta atmosfera di riflessione.

Grazie all'ospitalità della Chiesa di Santo Stefano Rotondo e alla cortesia di P. Franz Meures S.J., Rettore della chiesa e del Pontificio Collegio Germanico Ungarico.

Inaugurazione mercoledì 10 marzo 2010, ore 17

segue il concerto AL BANCHETTO DAL SIGNORE
Joanna Slowinska - canto, violino
Jaroslaw Bester - fisarmonica
Jan Slowinski - viola, ghironda

Chiesa Santo Stefano Rotondo
Via Santo Stefano Rotondo 7 - Roma
lun-sab: ore 9.30 - 12.30 e 14 - 17
(dal 28 marzo: 15 - 18) domenica: ore 9.30 - 12.30
ingresso libero

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