Gli scatti di Gianfranco Salis, di cui 15 del tutto inediti, immortalano uno dei personaggi italiani piu' controversi e affascinanti degli ultimi decenni mostrando con raffinatezza e gusto non solo la rara bellezza di una donna, ma anche la sua spiccata personalita' e il suo carisma.
a cura di Valerio Deho'
Dal 13 marzo al 10 aprile 2010 si tiene a Treviso presso lo Spazio
Paraggi, la mostra Moana - Casta Diva di Gianfranco Salis, prima
esposizione fotografica di taglio artistico dedicata a Moana Pozzi.
La mostra, curata da Valerio Dehò e realizzata grazie al sostegno di
SKY-FRAME-ITALIA, presenta ventidue fotografie di posa a figura intera
realizzate tra il 1988 e il 1990. Gli scatti, di cui quindici del tutto
inediti, immortalano uno dei personaggi italiani più controversi e
affascinanti degli ultimi decenni mostrando con raffinatezza e gusto non
solo la rara bellezza di una donna ma anche la sua spiccata personalità
e il suo carisma.
Esistono migliaia di fotografie di Moana ma ben poche possono attestare
l’alto profilo estetico e artistico di quelle realizzate da Gianfranco
Salis, celebre ritrattista di soggetti femminili che nel corso degli
anni Ottanta ha immortalato alcune delle più belle donne del cinema,
della moda e della nobiltà romana tra cui: Margaux Hemingway, Sofia
Loren, Laura Morante - fotografata per la prima campagna pubblicitaria
di profumi femminili Armani - Anna Galiena e molte altre.
Salis esordisce come collaboratore di Tazio Secchiaroli - tra i
principali fotografi italiani del Novecento - sui set di film d’autore
come Amarcord e I clown di Federico Fellini, e Il Viaggio di Vittorio De
Sica. Nel 1978 diventa fotografo di fiducia di Tinto Brass instaurando
un rapporto lavorativo costante negli anni. Parallelamente al lavoro di
documentazione cinematografico inizia la serie dei ritratti femminili ed
è proprio con il ritratto di Marisa Berenson che nel 1988 vince il “The
professional photographer’s showcase” all’Epcot Center di Orlando.
La particolarità e il successo dei ritratti di Salis deriva sia dalla
piena autonomia nella scelta dei soggetti - che denota l’ispirazione e
lo spessore artistico degli stessi - sia dalla pratica di una tecnica -
assolutamente inedita all’epoca - che prevede l’uso del colore su stampe
in bianco e nero. Il risultato è un effetto quasi pittorico che riscuote
un enorme successo e numerosi riconoscimenti nel mondo dell’arte, della
moda e dell’editoria.
Il primo incontro con Moana Pozzi avviene nel 1988 su espressa richiesta
dell’attrice. In questo periodo il fotografo, conclusa la lunga serie di
ritratti a tre quarti che lo ha reso famoso, decide di dedicarsi allo
studio della figura intera, del corpo nella sua totalità, e da questo
studio nascono le tre serie su Moana esposte per la prima volta in
esclusiva prima presso la galleria bolognese Contemporary Concept, e poi
allo Spazio Paraggi di Treviso.
Il secondo incontro risale al 1989 quando Moana chiede al fotografo di
ritrarla in uno splendido vestito da sera rosso, da lei particolarmente
amato. L’ultimo shooting è del 1990, pochi anni prima della prematura
morte della donna.
Colpito dalla bellezza e dall’eleganza di Moana, dal suo fascino fuori
dal tempo, Salis contravviene alla propria abitudine di non fotografare
mai lo stesso soggetto più di una volta e realizza oltre
trecentocinquanta scatti.
La particolare alchimia che questo fotografo riesce ad instaurare con i
propri soggetti è proverbiale e si fonda sulla convinzione che esista un
preciso momento, subito dopo l’incontro con il soggetto, in cui si
riesce a cogliere l’essenza della persona e a fermarla con uno scatto.
Questo spiega perché Salis lavori velocemente e preferisca essere solo
di fronte al soggetto da fotografare. Nel caso di Moana tali condizioni
si sono verificate in maniera eccezionale grazie anche alla sua profonda
consapevolezza di sé e del proprio corpo.
L’esposizione di queste fotografie, in gran parte mai pubblicate e
realizzate grazie alla produzione e la consulenza tecnica di Clinio
Giorgio Biavati, ha carattere artistico e, lontana da qualsiasi intento
scandalistico, si propone di restituire l’immagine di una donna
bellissima, elegante, mai fuori luogo, che ha vissuto le proprie scelte
rendendole pubbliche e che oggi, a quindici anni dalla propria morte, è
diventata un’icona.
Ufficio Stampa: Dasler comunicazione
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ufficiostampa@dasler.it
Inaugurazione sabato 13 marzo alle 18.30
Spazio Paraggi
via Pescatori 23, Treviso
Orari di apertura: da mercoledì a venerdì, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30
sabato dalle 16.00 alle 19.30
ingresso libero