Le grandi prove dello spirito e le innumerevoli piccole. Il 10 gennaio ha avuto inizio la XII residenza di O' che ha ospitato i tre artisti che ora mostrano i lavori sviluppati in questo periodo. Fransson ha prodotto oggetti ed installazioni investigando sul medium e sul senso della fotografia. Le opere di Nishimura indagano il concetto di immagine al confine tra pittura e fotografia elaborando concettualmente le caratteristiche di spazio e tempo. La ricerca di Inverni si focalizza sulla memoria, sul rapporto tra il presente e il passato vissuto dalle persone in contesti e in posti differenti.
O’ A.I.R. Artisti In Residenza | Le grandi prove dello spirito e le innumerevoli piccole.
Lo scorso 10 gennaio ha avuto inizio la dodicesima residenza di O’; il programma ospita gli artisti
Beata Fransson (S), Yusuke Nishimura (JP/USA) e Paolo Inverni (I).
Le grandi prove dello spirito e le innumerevoli piccole presenta, in una mostra colletiva il 15 marzo
alle ore 19.00, i progetti ed i lavori sviluppati dagli artisti, che resteranno in mostra fino al 3 aprile 2010.
La partecipazione di Beata Fransson è supportata IASPIS Grant, Yusuke Nishimura è parte di un progetto
pluriennale dedicato alla fotografia nato in collaborazione con Silvio Wolf e L.A.B. Laboratorio Arti Bovisa
Milano, con il patrocinio del Consolato Generale del Giappone, mentre Paolo Inverni è stato segnalato da
Daniela Cascella.
Beata Fransson (1977), vive e lavora in Stoccolma. Traendo spunto dall’idea di Roland Barthes, per cui la
fotografia non è mera rappresentazione del reale ma ha la capacità di ridurre visivamente l’oggetto fotografato
ed allo stesso tempo di infondergli un significato ‘universale’, l’artista produce oggetti e installazioni in un
processo di continua investigazione sul medium e sul senso di fotografia. A Milano, fa dell’esplorazione della
città un mezzo per esprimere il suo rapporto con l'immagine fotografica. Nell'atto di indagare un territorio
sconosciuto, utilizzando la macchina fotografica come un’estensione dell’occhio, Beata svela gli aspetti di ciò
che la circanda. Rivela così ciò che è manifesto e ciò che resta segreto, come un prolungato spazio vuoto
che adopera per la sua immaginazione.
Yusuke Nishimura (Okayama 1981) vive e lavora a New York. I suoi lavori, sviluppati con tecniche analogiche
e digitali, indagano il concetto di immagine al confine tra pittura e fotografia, elaborando concettualmente le
caratteristiche di spazio e tempo proprie al linguaggio fotografico. Nel progetto sviluppato a Milano, Yusuke
esplora l'idea del tempo in relazione ad un luogo preciso (lo spazio di O’ durante la sua permanenza).
Visualizzando in un’immagine lo spazio in due diversi momenti accaduti in passato, l’artista intende suggerire
come la nostra comprensione del presente venga in qualche modo dettata dall’esperienza di ciò che è trascorso.
Paolo Inverni (Savigliano 1977) vive e lavora a Torino. Utilizza linguaggi ed elementi differenti – pellicola,
suono, fotografia, video, linguaggio verbale – in accordo alla natura intrinseca del progetto affrontato.
‘Opera per piccole aggiunte e giustapposizioni sul confine estremo tra strutture e formati, su quegli snodi
non-detti nella narrativa per immagini. [...] Una dimensione silenziosa si svela a fianco di dettagli inosservati
e di svolte visive solitamente trascurate’, come scrive Daniela Cascella. La ricerca di Inverni si focalizza
sull’aspetto della memoria umana, sul rapporto tra il presente e il passato vissuto da persone in contesti e in
posti differenti. Si fa guidare dalle suggestioni della Milano raccontata da Luchino Visconti in 'Rocco e i suoi
fratelli', da una registrazione degli anni trenta delle campane del Duomo, dagli aneddoti relativi alla città
raccolti nel corso della residenza.
Con il sostegno di IASPIS Swedish Art Grants Committee
e il patrocino del Consolato Generale del Giappone di Milano.
Un ringraziamento speciale a:
L.A.B. Laboratorio Arti Bovisa, Milano per la sponsorizzazione dei lavori di Beata Fransson e
Yusuke Nishimura e per la generosa partecipazione all’intero progetto; e a Fabio Carboni/Die Schachtel.
Grazie a Itaru Ito e Daniela Cascella
O’A.I.R. è un programma internazionale di Residenza per artisti e teorici avviato nella primavera 2006.
La residenza ha durata di circa 2 mesi e si svolge nella sede di O’ idealmente un contenitore di esperienze,
dove vengono messi a disposizione spazio, tempo e risorse per sostenere tutto il processo creativo.
I partecipanti sono selezionati attraverso un bando su www.o-artoteca.org e su invito.
Le attività di O’ sono promosse da:
L.A.B. laboratorioartibovisa/Angelo Colombo, Milano
Die Schachtel, Milano
Hotel Pupik Artists in Residence in der Schwarzenberg’schen Meierei in Schrattenberg, Austria;
in collaborazione con: Il Laboratorio dell’Imperfetto, Gambettola e
Associazione culturale SINCRONIE
e con il sostegno di: Provincia di Milano- inContemporanea la rete dell’arte
Inaugurazione lunedì 15 marzo 2010, 19h
O' associazione non profit
via pastrengo 12, 20159 Milano
15.30 -19.30 martedì - sabato, chiuso festivi e lunedì