Stefano Arienti
Vedovamazzei
Martin Creed
Joseph Beuys
Carlos Garaicoa
Michelangelo Pistoletto
Fabio Palmieri
Alberto Garutti
Una mostra che corre sul tema della relazione. Gli artisti presenti alla mostra Camera Italia, hanno scelto chi far entrare nella propria stanza, con la liberta' di portare all'interno del proprio spazio una nuova energia, da loro stessi voluta e partecipata. Trait d'union e' il tema della luce, intesa quale primario strumento di indagine e di scoperta. Per questo almeno uno dei due lavori presenti all'interno della stessa stanza sara' on/off, acceso/spento proprio come l'interruttore che illumina una stanza o il pulsante che oscura lo schermo.
L'associazione culturale Vistamare, dopo il ciclo di conferenze svoltosi quest'anno con il desiderio di avvicinare la città ai protagonisti delle arti contemporanee, inaugura una mostra che corre sul tema della relazione.
Il desiderio è quello di far convivere, all'interno del medesimo spazio, due differenti linguaggi espressivi e formali, così che le stanze allestite precedentemente risultino ulteriormente costruite ed animate da una tensione costante dovuta all'incontro.
Sono stati gli stessi artisti presenti alla mostra Camera Italia, a scegliere chi far entrare nella propria stanza, con la libertà di portare all'interno del proprio spazio una nuova energia, da loro stessi voluta e partecipata.
Trait d'union è il tema, da sempre presente nella storia dell'arte, della luce, intesa quale primario strumento di indagine e di scoperta... Per questo almeno uno dei due lavori presenti all'interno della stessa stanza sarà on/off, acceso/spento proprio come l'interruttore che illumina una stanza o il pulsante che oscura lo schermo.
L'arte genera energia, in questo caso sono gli artisti che, scegliendo di creare un altro polo di attrazione all'interno del proprio, costruiscono una relazione di trasmissione elettrica, e quindi di tensione formale ed espressiva.
Vengono in mente i due poli di una pila che dall'opposizione della rispettiva tensione elettrica sono in grado di generare energia.
Stefano Arienti_Vedovamazzei: In questo caso si tratta di due nuovi artisti che possono convivere all'interno dello stesso spazio per la complementarità espressa dal loro lavoro.
Stefano Arienti: (Amici, parenti amanti ,1992)ci presenta una carrellata di ricordi e di affetti personali; ventinove immagini che l'artista ha scattato ai suoi amici ai parenti ed agli amanti e che ha poi riportato su ventinove lastre di polistirolo retroilluminate da neon.
Vedovamazzei: (V.D.,M.C.) ci offrono le immagini patinate e sintetiche che animano il mondo del glamour e delle riviste. Le due opere in mostra, infatti, sono ritratti di personaggi che gli artisti trovano " dal viso assolutamente moderno":V.D.(Vincent Darrè, stilista di Meschino) e M.C.(Mariuccia Casadio, critica d'arte e stilista di Vogue Italia).
Martin Creed_Joseph Beuys: Martin Creed è stato scelto per realizzare un suo lavoro all'interno della stanza dedicata a Joseph Beuys per la medesima riflessione che anima le loro opere: il ruolo dell'arte e dell'artista attraverso epoche differenti.
Martin Creed: (Work No.227(The lights going on and off),2000). Nel lavoro di Martin Creed non accade niente di più di quanto non venga espresso dal titolo: le luci si accendono e si spengono ad intervalli regolari di 5 secondi; l'artista gioca pericolosamente con la nozione di banalità mimetizzando l'intervento dell'artista fino a farlo quasi scomparire.
Joseph Beuys: (Tavolo, 1980).L'opera in mostra, un tavolo costruito da ferro, feltro e rame, non è che un momento di quel processo che l'artista chiama di "scultura sociale", teso a trasformare attivamente tutta la collettività .
Carlos Garaicoa_Michelangelo Pistoletto: La precarietà della città immaginaria di Carlos Garaicoa si rifrange moltiplicandosi all'infinito all'interno degli specchi di Michelangelo Pistoletto.
Carlos Garaicoa: (Now let's play to disappear, 2002). Anche in questo caso la luce trasforma la realtà : su un tavolo di metallo sono infatti disposte un insieme di candele profumate che riproducono monumenti più o meno celebri, simboli di popoli e nazioni che vediamo consumarsi davanti ai nostri occhi.
Michelangelo Pistoletto: (Divisione/specchio/tempo, 1976-97/2001). Per Michelangelo Pistoletto lo specchio è da sempre il luogo dove assoluto e transitorio possono convivere.Anche in questo lavoro lo spazio effettivo occupato dallo spettatore è ripreso e moltiplicato come pure l'immagine di chi lo guarda dall'interno.
Fabio Palmieri_ Alberto Garutti: si tratta in questo caso di due lavori che lavorano sulla luce, quella di Alberto Garutti segreta e riposta si trasforma in uno sfavillio accecante nel tentativo di Fabio Palmieri di riportare il sole della sua Napoli in un interno pescarese.
immagine: Carlos Garaicoa, Japanischer Garten, 1997 Installation Centro Wifredo Lam
Vistamare, Largo dei Frentani 13, Pescara
Opening : Sabato 29 giugno 2002 ore 18.30
Orari mercoledì e venerdì 17.30/19.30