Dec 1st, 2012: Appuntamento a San Cesario (our words for Lu Cafausu)

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Un metro di pietra nuda fra l'insegna e la malta.



Pre-preparativi.



Verso il tramonto. (A. Laudisa)



Concerto. (A.Laudisa)



Niente foto. (A. Laudisa)



Parole. (A. Laudisa)



Parole. (A. Laudisa)



Parole. (A. Laudisa)



Persone. (A. Laudisa)



Persone. (A. Laudisa)



Parole. (A. Laudisa)

(English text below)

“La Festa dei Vivi (che riflettono sulla morte)”. Terza edizione.
Appuntamento a San Cesario di Lecce, sabato 1 dicembre 2012

Desideriamo prima di tutto ringraziare tutti quelli che hanno mandato le loro parole e le frasi relative all'incontro del 2 novembre. Abbiamo ricevuto centinaia di contributi e la sensazione di un’esperienza fortemente condivisa, un'esperienza di visione e di ascolto dei confini di uno spazio illimitato: uno spazio che appartiene a tutti noi insieme a tutti coloro che non ci sono più.

Il primo dicembre, a San Cesario di Lecce, abbiamo realizzato insieme un affresco scrivendo, sulle pareti de “Lu Cafausu”, le parole e le frasi ricevute. È stato un momento di festa e di riflessione, un tentativo di creare uno spazio fisico in cui le storie, i riferimenti e gli affetti individuali possano comporre una unità. Si è trattato anche di un nuovo omaggio a “Lu Cafausu”, un “luogo immaginario che esiste per davvero”.

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In varie parti del mondo, all’inizio di novembre, le persone celebrano i morti, sia ricordando chi non c’è più, sia visitando i luoghi delle spoglie dei defunti. In un modo o nell’altro tutti cerchiamo di stabilire un contatto con i nostri cari, a volte considerando il nostro comune destino, ovvero riflettendo sulla morte in generale.

In occasione della terza edizione de “La Festa dei Vivi (che riflettono sulla morte)” abbiamo proposto un’azione plurale, che potevano fare tutti, in luoghi diversi, ma nello stesso momento. Ogni partecipante ha incontrato i propri cari, gli amici o i parenti morti, entrando in contatto con loro attraverso un rituale, un gesto, un pensiero. La consapevolezza che una pluralità di persone, nello stesso momento, fosse in dialogo con una moltitudine di altre persone scomparse, ha potuto creare uno spazio comune tra la vita e la morte, tra i defunti e noi – i vivi – che condividiamo un destino di finitudine.

A tutti i partecipanti abbiamo chiesto di inviare, a seguito dell’incontro, una parola o una breve frase che lo sintetizzasse, lo rappresentasse o comunque gli desse un senso.

Tutti i contributi ricevuti, insieme alla storia e agli eventi legati a “Lu Cafausu”, sono reperibili sul sito www.lucafausu.tk e su lucafausu.undo.net.

Si ringrazia Marsèlleria perché il suo contributo rende possibile questo evento.

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First of all we would like to sincerely thank all those who have sent their words relative to the encounter of November 2nd. We have received hundreds of contributions as well as the feeling of an experience that has been strongly shared. an experience that evokes the limitlessness of a space that belongs to all of us, as well as those that are no longer with us.

In San Cesario di Lecce on December 1st, from noon to the sunset, we recorded all the words and sentences sent by the participants, using the old "fresco" technique, on the walls of "Lu Cafausu". It was a moment of celebration and reflection, as well as an attempt to create a physical space where all the individual stories, references and affects can compose a whole. It also functioned as a homage to "Lu Cafausu", an "imaginary place that really exists".

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In early November, people from across the world celebrate the Day of the Dead, remembering those who passed away and often visiting their graves. In one way or another, we all try to establish contact with our loved ones, and sometimes we consider our own common and mortal destiny, therefore reflecting upon death in general.

On occasion of the 3rd edition of “The Celebration of the Living (who reflect upon death)”, we proposed a collective action, open to everyone, which has been held in different places at the same time. Each participant met his/her loved ones, friends and relatives who passed away. Everyone tried to imagine and configure the right way to get in touch with the dead either through ritual, gesture, or thought.

A plurality of people was in contact, at exactly the same moment, with others who are no longer with us. This created a shared space of life and death. A space between they, the dead, and we, the living, who share their destiny of finitude.

All contributions sent by participants can be found on our website at www.lucafausu.tk and lucafausu.undo.net.

We would like to thank Marsèlleria for its support and for making this event possible.