10 febbraio: gli spazi si trasformano

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Indice :

1 Studi festival #01

2 Il progetto in generale

3 Gli spazi di Milano Nord Est

4 Milano Est

5 Milano Sud

6 Milano Ovest

7 Milano Nord Ovest

8 Il sommario e la mappa del Festival

9 10 febbraio: gli spazi si trasformano

10 11 febbraio: titoli, opere, facce...

11 12 febbraio: tra mondanità e temperanza

12 13 febbraio: performance e vertigini in grandi e piccoli spazi

13 14 febbraio: gran ballo del sabato sera

14 15 febbraio: liberi tutti!

15 STUDI FESTIVAL #2




Studi festival
Martedì 10 febbraio: focus sugli spazi di Milano Nord Est


Gli spazi si trasformano

Si arriva su viale Monza e si gira a sinistra, poi si entra nel cortile e nell'angolo si vede un po' di gente. La porta è aperta su un piccolo spazio di due piani che vibra di suoni e ci sono tanti occhi incollati alle pareti su cui scorrono i video: gesti e figure apparentemente remoti. Siamo a Dimora Artica, qui si incrociano opere sonore e immagini in movimento, è una "mostra" raffinata.

Li' vicino lo studio di Zanet è pieno di pennelli e di barattoli sporchi ed anche i muri sono un po' dipinti... per entrare nello studio di Concetta Modica si passa da piazza Governo Provvisorio si superano il solito portone, le biciclette in fila nel cortile e poi, anzichè scendere in cantina, si arriva in un bello spazio con mattoni a vista dove diversi lavori hanno un modo tutto loro di parlare di paesaggio.

E poi ancora passando sotto il ponte della ferrovia, a lato di palazzetti dall'aria gotica fuori luogo e fuori misura, fino a una vetrina tutta illuminata che sembra l'entrata del Paese dei Balocchi. Invece è un grande negozio pieno di barattoli di vetro dall'aria farmaceutica e sacchi da cui strabordano polveri brillanti: è un colorificio per pittori alchimisti che sul retro ospita lo studio di Luca Miscioscia; un lumino per scalino, su su fino alla collettiva dove espone con amici dei tempi che furono, tradizionalmente, con opere a parete.

Prossima tappa via Termopili. I marciapiedi sono illuminati da supermarket filippini, insegne di Kebap, entrate di garage, o vetrine come quella di Gigantic, che promette esperienze psichedeliche, dietro tende ondeggianti, rosa accesi, ambientazione musicale vagamente esotica, lightbox, performance, vino e pasticcini e accoglienza stragentile...

Mars è un artist-run space al termine di una via senza uscita, in questa occasione ospita piccoli lavori di artisti importanti. Non lontano c'e via dei Transiti dove i portoni sono piu' "grassi" e proteggono a volte dei piccoli giardini. Appena entrati, vicino a un albero c'è la porta di un sottoscala, grande e luminoso, pieno di poesie ripiegate in barchette di carta, libri e la mappa ammiccante di un'Europa a forma di scorpione: cosi' tre artisti ci raccontano Belgrado...

Bisogna sbrigarsi perchè sta per cominciare il concerto di Nicola di Caprio e Sabir Mateen, per fortuna nella larga via Melchiorre Gioia il traffico scorre veloce, la difficoltà è vedere il numero, non trovare posteggio. Sul citofono c'è un'indicazione stile caccia al tesoro: porta, scala, grata, seguire la musica... C'è un sacco di gente, è stupefacente come diventino ospitali luoghi "inadatti" che gli artisti trasformano.

Ma fuori le dimensioni spazio tempo tornano ad intralciarsi. Volendo arrivare fino a via Petrella bisogna per forza prendere la metropolitana. Ci sono i "nostri" già sulle scale e poi davanti al portone, tra le macchine posteggiate. Alcuni infagottati, altri in maglietta, dipende da quanto tempo sono rimasti giù da Soap che è pieno e caldo come una discoteca...
D'altronde è la vetrina degli artisti di Studi festival (un lavoro per ognuno secondo le intenzioni). Ma il posto è piccolo e le opere sono li', dietro a una catenella, ci si puo' solo affacciare per vederle! Un'idea beffarda ma intelligente, sembrano tutti divertiti, accatastati e vocianti.

Lo spazio è davvero malleabile, la casa-studio di Umberto Chiodi sembrava grandissima in foto e invece è un piccolo mausoleo che lui e i due artisti che ha invitato hanno chiamato Wunderkamaleon. Tra preziosi teschi di gatto, maioliche azzurrine, bizzarri non-orologi e calchi inquietanti, stanno titoli e disegni enigmatici a sfidare la superstizione.
E la notte prosegue...


A questo indirizzo trovi tutte le informazioni sulle mostre, gli artisti partecipanti, la mappa della città con gli studi e il sommario completo del festival in formato PDF pronto da stampare:
http://www.undo.net/it/argomenti/1423236600



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