Dai pomodori ai libri. Racconti del Ghetto di Firenze. Lo spettatore entra dapprima dentro le stradine, le piazzette sotto le torri e palazzi, osservando con gli occhi di una ragazza che viene dal Mugello: lo sguardo e' curioso tanto che, giorno dopo giorno, dietro il velo di incomprensibili episodi, scopre quali sono le antiche regole che ordinano la vita nel ghetto. Segue, per 'Affabulazioni, il potere delle parole', 'Il Galateo'.
Dai pomodori ai libri
Marted? 9 ore 19.00
Racconti del Ghetto di Firenze
tratti da "Cronache di delitti lontani" (Hobby & Work)
presenta FULVIO PALOSCIA
Letture di Linda di Martino e Federico Napoli
parteciperanno gli autori dei racconti
Un video con immagini e musica accompagner? la serata
Saranno esposti due plastici del Ghetto opera di Guglielmo Pratesi
"Nel cuore della vecchia Firenze, nella parte pi? antica per costruzione e pi?
famosa per infiniti ricordi storici, sorgono gli edifizj che costituivano il
Ghetto di Firenze", ha scritto Guido Carocci nella sua "illustrazione storica"
Il Ghetto di Firenze e i suoi ricordi.
Il mitico quadrato (per lungo tempo luogo "di dimora e di relegazione" degli
ebrei), alla fine dell'Ottocento, negli anni della sua completa demolizione, era
abitato da una popolazione di "poverissimi e delinquenti" che fu sfrattata ed
evacuata in altri quartieri e fuori citt?. Queste storie "gialle" con
sconfinamenti nel gotico, che riguardano la gente del ghetto negli anni del
risanamento dell'antico centro storico, sono, insieme, documenti di una storia
minore e narrazioni di fantasia alla ricerca di un senso nascosto sotto la
cronaca.
Lo spettatore entra dapprima dentro le stradine, le piazzette sotto le torri e
palazzi, osservando con gli occhi di una ragazza che viene dal Mugello: lo
sguardo ? curioso tanto che, giorno dopo giorno, dietro il velo di
incomprensibili episodi, scopre quali sono le antiche regole che ordinano la
vita nel ghetto.
C'? anche un visitatore d'eccezione, Carlo Collodi (accompagnato dal giornalista
Jarro, che denunci? l'esistenza di questa "sentina dei vizi" e ne richiese il
risanamento), impegnato nel disperato tentativo di salvare un monello del ghetto
da un crudele destino.
Su Cronache di delitti lontani (Hobby & Work, 2002)
Giallisti italiani (tra gli altri, Leonardo Gori, Giampaolo Simi, Enrico Solito,
Mario Spezi) e americani (Ben Pastor, Douglas Preston) per un sorprendente
"mystery polifonico" dedicato alla patria di Dante e di Hannibal. Una raccolta
di storie all'insegna del brivido e del colpo di scena, percorse dal filo rosso
della memoria individuale e collettiva, ambientate ora in Italia ora negli Stati
Uniti, ma tutte ispirate da una terra dove il crimine, il delitto e il mistero
hanno da sempre accompagnato, con singolare intensit?, gli aspetti pi? nitidi e
solari della vita quotidiana. Come sottolinea Douglas Preston nella sua
introduzione, "sull'onda di Cronache di delitti lontani, siamo trasportati
all'interno di scintillanti caff? e salotti eleganti, cos? come nei sordidi
meandri di vicoli e periferie. Un'autentica sfilata di personaggi perversi e
geniali popola queste pagine. Ci? che queste Cronache 'in giallo' riescono a
fare ? portare brillantemente alla luce una lunga serie di fiorentini e di
toscani, sia in patria che all'estero, reali o immaginari, ma tutti accomunati
da una singolare inclinazione al delitto e alla detection: un'antologia
impareggiabile e sinistramente incantevole, proprio come la stessa Firenze, la
stessa Toscana.".
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AFFABULAZIONI
il potere delle parole
Marted? 9 ore 21.30
Il Galateo
CHE GENTILEZZA ? BENE ANCHE ALL'INFERNO
Pretesto di lettura per intrattenere un pubblico curioso e divertito
attraverso le indicazioni dei sapienti delle buone maniere
di e con Maria Cassi
con la collaborazione di Leonardo Brizzi
Le correttezze umane e le buone maniere possono trasformarsi in assurde
complicazioni se codificate e tramandate per iscritto attraverso i secoli. Il
monologo Il Galateo ne estrae tutte le amenit? iniziando dalla lettura di
Monsignor della Casa per giungere ai Galatei moderni del nostro secolo. Alcuni
dei brani pi? caratteristici di questi deliziosi trattati danno origine a
personaggi nati dalla fantasia, che si muovono e si atteggiano seguendo rigidi
canoni per apparire nella loro follia estremamente attuali: ironizzando sul
garbo e la gentilezza si scoprono mentalit? che restano inalterate nel tempo.
Il Galateo si conclude con la lettura di una novella toscana delle montagne
pistoiesi, Meo e la Mea, tramandata in un linguaggio antico ormai dimenticato,
che non risponde decisamente alle regole del comportamento corretto ma che
affascina proprio per la sua scorrettezza.
Ingresso libero
MERCATO DI SAN LORENZO
Firenze