Teatro San Domenico
Crema
via Verdelli, 6
0373 85418
WEB
Apritiscena
dal 13/9/2002 al 28/9/2002
WEB
Segnalato da

Mara S.




 
calendario eventi  :: 




13/9/2002

Apritiscena

Teatro San Domenico, Crema

Urgenze:caldo/freddo. In scena l'urgenza di un teatro che, con stili diversi, con temperamenti opposti, risponde tuttavia sempre ad uno stesso bisogno, all'urgenza di denunciare, di non nascondere tutto quello che si preferirebbe non vedere o non sapere. A Crema in varie sedi.


comunicato stampa


A Crema (CR) dal 14 al 28 settembre la IV edizione del Festival Internazionale di Teatro e Danza
DANZA DALL'EST EUROPA AL FESTIVAL APRITISCENA

Da sabato 14 a sabato 28 settembre Crema (CR) ospita la IV edizione di APRITISCENA, Festival Internazionale di Teatro e Danza, esplorazione nei terreni della ricerca fra giovani e nuove realtà italiane e straniere. Il tema di quest'anno è "urgenze: caldo/freddo" e l'attenzione è puntata alle urgenze che sostengono il "fare teatro", "calde" o "fredde" a seconda dello stile degli spettacoli e del loro impatto emozionale sul pubblico.

La IV edizione del Festival guarda a EST e tra gli ospiti ecco due nuove compagnie di danza targate Europa dell'Est: in apertura il 14 al Teatro San Domenico, ore 21, Teatr Novogo Fronta (Russia/Repubblica Ceca) in Primary Symptoms of Name Loss, e in chiusura, sabato 28 settembre alle ore 21 al Teatro San Domenico, Dotheatre (Russia) in Upside Down, un'occasione intrigante per esplorare una realtà in continuo fermento ma poco nota in Italia.
Accanto a loro, che per stile presentano spettacoli freddi, c'è la calda presenza dell'argentino Fernando Santiago (giovedì 26 settembre - nel suggestivo maneggio coperto del Centro di Incremento Ippico in centro città) in L'Ospite R.A.S. mentre le due presenze italiane di APRITISCENA sono Lucilla Giagnoni in Atlante (giovedì 19 settembre ore 21 - maneggio del Centro di Incremento Ippico) e Garabombo delle Risse in Virus, l'invenzione della realtà - l'affare AIDS (sabato 21 settembre ore 21 - Sala Alessandrini, via M. di Canossa).

Promosso dalla Provincia di Cremona, dal Comune di Crema e dalla Fondazione San Domenico, il Festival APRITISCENA è organizzato e diretto dall'Associazione Culturale iagostudio ed è l'unico festival internazionale di teatro e danza della Provincia di Cremona, attento ad un incontro degli artisti con gli spettatori che, dopo ogni spettacolo, possono fermarsi per quattro chiacchiere nel corso di dopoteatro, per scoprire come lavorano le compagnie straniere e italiane, in quali condizioni, con quali vantaggi e con quali problemi, che cosa portano in scena, quali sono le loro ossessioni e come le rielaborano teatralmente.

Itinerante in vari spazi della città, dal teatro ad una sala conferenze al maneggio coperto del Centro di Incremento Ippico, in un brioso rapporto fra luoghi e spettacoli, APRITISCENA cerca di incontrare le esigenze dei suoi giovani spettatori con dei prezzi estremamente contenuti: biglietti ridotti a 4 euro per giovani under 25, biglietti interi a 6 euro.
Per info: http://welcome.to/apritiscena oppure ufficio attività culturali 0373.256414.

Ufficio Stampa iagostudio
Mara Serina 338.3246269 - mara_mail@libero.it


CALENDARIO

Sabato 14 settembre 2002, ore 21
Teatro San Domenico, Piazza Trento e Trieste
TEATRO DANZA
Teatr Novogo Fronta - RUSSIA/ REPUBBLICA CECA
Primary Symptoms of Name Loss
Energia fisica allo stato puro, mimo e clown per narrare con la danza gli eterni miti dell'uomo. Sogno e realtà si rincorrono fra atmosfere apocalittiche e video che scandiscono vicende quotidiane rubate ad un vecchio diario.

Giovedì 19 settembre 2002, ore 21
"Stalloni" Centro di Incremento Ippico, via Verdi, 16
TEATRO
Lucilla Giagnoni - ITALIA
Atlante
Esiste una "corrispondenza" tra le mappe dei territori, delle terre, e le mappe del corpo (rughe, gesti, ricordi, memorie)? A tu per tu con gli spettatori, fra letteratura di viaggio, ricordi e storie popolari, uno spettacolo affascinante per "afferrare" l'identità di corpi e luoghi in continua trasformazione.

Sabato 21 settembre 2002, ore 21
Sala Alessandrini, via Matilde di Canossa
TEATRO
Garabombo delle Risse - ITALIA
Virus, l'invenzione della realtà - l'affare AIDS
Quando il teatro diventa strumento per indagare la realtà quotidiana e denunciare scottanti verità. E se l'AIDS fosse solo un fenomeno inventato a tavolino per gli interessi delle case farmaceutiche?

Giovedì 26 settembre 2002, ore 21
"Stalloni" Centro di Incremento Ippico, via Verdi, 16
TEATRO
Fernando Santiago - ARGENTINA
L'Ospite R.A.S.
L'Argentina vista da un emigrato che descrive con dolcezza e malinconia difetti, vizi e virtù di un popolo al quale sente di non appartenere più, lontano da troppi anni, ormai "ospite" in casa propria.

Sabato 28 settembre 2002, ore 21
Teatro San Domenico, Piazza Trento e Trieste
TEATRO DANZA
Dotheatre - RUSSIA
Upside Down
Vincitore al Fringe Festival di Edimburgo un magnifico esempio di ironia ed eleganza coreografica per una delle compagnie underground più seducenti dell'ex Unione Sovietica, qui impegnata a raccontare la storia del celebre Frankestein.
LE COMPAGNIE

TEATR NOVOGO FRONTA - RUSSIA /REPUBBLICA CECA
(TEATRO DANZA)

Sabato 14 settembre 2002 ore 21 Teatro San Domenico
in
Primary Symptoms of Name Loss
Coreografia: Irina Andréjeva e Aleš Janák
Con: Irina Andréjeva e Aleš Janák
Durata: 1h e 20' senza intervallo


Arte del circo, clownerie, danza moderna, butoh giapponese, misticismo e astrazione con suggestioni dark e video apocalittici sono gli ingredienti di questo spettacolo di forte impatto. La giovane compagnia russa dipinge a tinte forti momenti inquietanti di vita contemporanea, addolcendoli con lo sguardo ingenuo due clown surreali. Una storia in quattro sezioni, nata da un diario ritrovato negli anni '80 presso una vecchia fabbrica abbandonata. Storie di emarginazione, di sogni infranti, di solidarietà umana che a tratti assume un sapore felliniano anche se domina indiscussa la contemporaneità.
Applauditissimo al Fringe Festival di Edimburgo nel 2001, Primary Symptoms of Name Loss è una prova strepitosa in cui tecnica e poesia si alleano per esprimere la semplicità di una estrema purezza coreografica.

Fondato a S. Pietroburgo nel 1993, il gruppo si è trasferito poi a Praga nel 1994, dove risiede attualmente, operando sia nel settore del teatro di strada che nel teatro in spazi chiusi. La sua ricerca è orientata, sin dagli inizi, verso l'analisi degli archetipi umani, verso i miti che attraversano anche la vita quotidiana. Sentimenti forti come l'amore, la paura, l'aggressività e la gioia si fondono armoniosamente nei lavori di Teatr Novogo Fronta che unisce il linguaggio della clownerie, del mimo, della danza e dell'arte visiva per dar vita a spettacoli in cui l'incisività dei simboli evocati si lega alla forte energia fisica delle coreografie.
Il repertorio di TNF conta ormai diversi spettacoli: Vremja Durak (1994) Glazami Volka (1995) Fabrika Liudi (1996), Leaden Fog (1997), Who is Looking Here (1999), Primary Simptoms of Name Loss (1999), Vagabond Adam Kadmon (2000). Sta per essere ultimata la nuova produzione Petrouchka, dall'impronta fortemente spirituale in cui l'impulso fisico e le emozioni della danza cercano di esprimere la costante ansia e la ricerca di assoluto che affiora inevitabilmente da ogni uomo.
Conosciuto a livello internazionale per numerose tournée in Giappone, Russia, Canada, Nord Africa, Polonia, Francia, Germania, Norvegia e Inghilterra, TNF presenta in anteprima italiana ad APRITISCENA Primary Simptoms of Name Loss.


LUCILLA GIAGNONI - ITALIA (TEATRO)

Giovedì 19 settembre 2002, ore 21"Stalloni" Centro di Incremento Ippico, via Verdi, 16
in
Atlante
Testo di Lucilla Giagnoni e Bruno Macaro
Con Lucilla Giagnoni
Regia Bruno Macaro
Musiche Paolo Pizzimenti
Proiezioni scenografiche Livia Cannella
Scenografie Livia Cannella e Stefania Vecchione
Produzione Teatro Giacosa in collaborazione con Codice Atlantico Studi e Progetti per il Teatro
Durata 1h e 10'

La scintilla da cui nasce lo spettacolo è l'intuizione di poter esplorare la "corrispondenza" tra mappe dei territori, delle terre, e le mappe del corpo, segnate dal tempo che scolpisce rughe, pieghe, ricordi, memorie, gesti e abitudini. Dunque la memoria come mappa e un'idea di paesaggio che si alimenta con le parole di Claudio Magris, Pasolini, Chatwin, Fellini, Borges e tanti altri.
Irresistibile viaggio tra carte geografiche, territori inesplorati o selvaggiamente urbanizzati, libri di viaggio, racconti popolari, leggende, per costruire una strana mappa con cui leggere la contemporaneità, Atlante è una delle tappe più intriganti nel raffinato percorso costruito da Lucilla Giagnoni e Bruno Macaro alla scoperta di un legame fra teatro, uomo e città. In una carrellata briosa di paesaggi fantastici o assolutamente reali ci si interroga caparbiamente sulla possibilità di "comprendere", e quasi tenere fisicamente tra le mani, un mondo che invece sembra divenirci ogni giorno più estraneo, più inaccessibile, in una corsa vertiginosa dettata da ritmi impossibili che non permettono di adeguarsi subito ai cambiamenti. Ma allora che si può fare? A ciascuno non resta che costruire la propria carta geografica, fatta di esperienze, ricordi, sogni e sguardi attenti alle trasformazioni.

Membro storico dell'ex Laboratorio Teatro Settimo, Lucilla Giagnoni ha preso parte a numerosi spettacoli diretti da Gabriele Vacis, da Riso Amaro a Villeggiatura, smanie, avventure e ritorno, La storia di Romeo e Giulietta, Tartufo e poi Adriano Olivetti al fianco di Laura Curino. Accanto al lavoro con la compagnia ha realizzato diversi monologhi tra cui Nudo su paesaggio e In risaia. Opera come formatrice tenendo laboratori teatrali e animando progetti di ricerca legati alla ricerca dell'identità collettiva e dei luoghi.

"ATLANTE UNIVERSALE DELL'ISTITUTO GEOGRAFICO DE AGOSTINI, NOVARA. Vivo nella città che progetta e stampa gli atlanti - afferma Lucilla Giagnoni -, atlanti per tutto il mondo: una piccola città industriosa immersa nella pianura padana. Una città che sta per trasformarsi in un grande nodo viario. Malpensa, la linea ferroviaria Torino - Milano - Venezia, un Centro Interportuale Merci, le Autostrade Torino-Milano e Voltri-Sempione. Da quest'immensa area urbana siamo ormai abituati a guardare il mondo con le carte geografiche in mano, carte stradali, autostradali, mappe catastali, mappe militari, carte di geografia economica, politica, fisica, storica, geologica, cartine mute! (...) Il paesaggio attuale ha due possibilità di sviluppo: da una parte - se si evolve senza sradicarsi dalla storia - può trasformarsi in un porto di terra, o in una nuova città di campagna; dall'altra - se si separa definitivamente dal suo passato - può trasformarsi in un NONLUOGO".

GARABOMBO DELLE RISSE - ITALIA (TEATRO)

Sabato 21 settembre 2002, ore 21 Sala Alessandrini, via Matilde di Canossa
in
Virus, l'invenzione della realtà - l'affare AIDS
Di Alessandro Pozzetti e Domenico Ferrari
Consulenza drammaturgica Ezio Alberione
Con Alessandro Pozzetti
Regia Domenico Ferrari
Produzione Garabombo delle Risse in collaborazione con Santarcangelo dei Teatri
Durata 2 h e 10'

E se la "peste del secolo", l'AIDS, fosse solo una realtà inventata a tavolino, "il più grande business del mondo, dopo armi e droga, legato agli affari delle case farmaceutiche e ai miliardi della ricerca?" A porre dubbi sconcertanti e svelare verità scomode è uno spettacolo fresco e intelligente che procede col rigore di una conferenza, mostrando dati, grafici e informazioni scientifiche frutto di quasi due anni di ricerca. L'affare AIDS è la testimonianza di un terrorismo strisciante e implacabile, che ha alimentato sapientemente luoghi comuni come la trasmissione sessuale dell'HIV e la condizione di alto rischio degli omosessuali. Spettacolo scomodo, coraggioso e determinato, Virus è un lavoro di vera "urgenza teatrale": non lascia indifferenti, pungola le coscienze e mette in guardia sulla contro-informazione spesso propagandata dai media. "Questa dell'AIDS - spiega il regista - è una fiaba e come a tutte le fiabe siete liberi di non crederci. Noi ve la raccontiamo e basta. A voi scegliere la morale".
Vincitore della Borsa Teatrale "Anna Pancirolli", Virus testimonia l'importanza di un teatro capace di farsi riflessione civile, spia di un comportamento sociale pericoloso, recuperando l'antica funzione che la scena ebbe nel mondo greco. Un teatro civile che in forma quasi di processo passa in rassegna la realtà filtrata dal racconto dei media e ne mette in discussione le affermazioni più dogmatiche.

Giovane formazione milanese, Garabombo delle Risse lavora nell'ambito di un teatro di parola alla ricerca di un'urgenza del dire, di un dialogo forte e sferzante con lo spettatore, per leggere il quotidiano senza mezze misure. Tutto ruota intorno ad una riflessione sul valore della parola nella società contemporanea, una parola sempre più mistificata e sempre meno aderente al reale ma in grado di dar vita dal nulla a virtuali realtà, spacciate per vere.
Così afferma il regista Domenico Ferrari nelle note allo spettacolo:
"Che cosa possiamo raccontare noi di una realtà in cui tutto viene raccontato nel momento in cui avviene, anzi in cui le cose esistono solo nel momento in cui qualcuno - Qualcun altro, sempre - le racconta, in cui le parole costruite e assemblate da qualcuno - Qualcun altro, sempre - inventano la realtà stessa che vogliono descrivere. (...) Noi non pretendiamo di essere profeti di alcune verità, anzi pensiamo che di verità, soprattutto in questo caso, sia meglio non parlare. Ci sono però non-verità evidenti, facili da capire, ma difficili da vedere - non so dire se per merito di un bravo illusionista o di occhi troppo malati. (...) Noi vogliamo semplicemente raccontare il nostro sconcerto, il nostro smarrimento, e il silenzio. Il silenzio dei padri, delle istituzioni e dei poteri che in questa storia sono implicati".


FERNANDO SANTIAGO - ARGENTINA (TEATRO in lingua italiana)

Giovedì 26 settembre 2002, ore 21"Stalloni" Centro di Incremento Ippico, via Verdi, 16
in
L'Ospite R.A.S.
Di Gustavo Vallejos
Con Fernando Santiago
Produzione Municipalidad de Bahia Blanca
Durata 55'

Pochi oggetti in scena: una bottiglia di vino, una clessidra, una bambola e "mate" il classico te argentino offerto agli spettatori, vivamente coinvolti ad ascoltare e partecipare alle storie del Buitre, questo "emigrante dell'anima" protagonista dello spettacolo scritto da Gustavo Vallejos. Unendo registro comico e malinconico, in un'altalena di sentimenti contrastanti, Fernando Santiago mette in scena la storia di chi emigra dalla patria in cerca di fortuna e poi, quando desidera tornare, si scopre estraneo in casa propria. Usi, abitudini, vizi e virtù di un popolo sono descritti con affetto e un po' di distacco: gli amici, le donne, la società, raccontano l'Argentina di ieri e quella di oggi, non sempre riconosciuta, non sempre accettata. Buitre si scontra con i propri ricordi, i propri sogni, e un nuovo mondo diverso e sconosciuto. Alla ricerca di una patria si ritrova solo, nostalgico ma poi si scopre cittadino del mondo, acuto osservatore dell'umanità, essere libero che appartiene solo a se stesso. Un quadro curioso, un viaggio nell'animo umano, uno spettacolo frizzante e delicato allo stesso tempo, per una intensa prova d'attore.


Occasione preziosa per incontrare il teatro argentino, più di altri chiamato a vivere costantemente in una situazione di "urgenza", L'ospite R.A.S. offre spunti per un incontro che proseguirà nel dopoteatro, attore e spettatore.
L'autore del testo, Gustavo Vallejos ha fondato nel 1980 la compagnia teatrale "Devenir" con cui ha realizzato circa 40 spettacoli ed eventi speciali presentati nel corso di tournée internazionali. Docente presso la Scuola di Teatro di La Plata e presso l'Università Nazionale della stessa città, è consulente della Fondazione Internazionale di Ricerca Teatrale dell'Argentina.
L'attore, Fernando Santiago, si è formato a Bahia Blanca presso il Teatro para el Hombre partecipando nella sua carriera a 23 spettacoli in tournée internazionali. Vincitore del premio Miglior Attore anno 1993 conferito dalla Regional Comedia de la Provincia de Buenos Aires e Miglior Attore anno 1996 conferito dal Centro Interprovinciale di Chascomùs, è uno degli interpreti argentini attualmente di maggior interesse.


DOTHEATRE - RUSSIA (TEATRO DANZA)

Sabato 28 settembre 2002, ore 21 Teatro San Domenico, Piazza Trento e Trieste
in
Upside Down
Coreografia Evgeny Kozlov
Con Irina Koslova, Alexandre Bondarev e Evgeny Kozlov
Produzione Windcross Schlo Bröllin
Durata 1h e 10'

Vincitore del Fringe Festival di Edimburgo 2001, Upside Down è una versione splendida ed estremamente ironica del celebre Frankestein scritto da Mary Shelley. Seducente, raffinato, tecnicamente ineccepibile, intrigante e trasgressivo, lo spettacolo è ricco di spunti tratti dalle arti visive, in primis il dipinto di Rembrant L'anatomia del Dottor Tulip, riletto in chiave attuale con divertita intelligenza. A mezzanotte un laboratorio di anatomia si anima, un cadavere ritorna in vita e ingaggia un divertente scontro con il dottore e l'infermiera che avevano fatto fino a quel momento cruenti esperimenti su di lui. In un cupo carnevale all'insegna della trasgressione e del gioco dei ruoli, continuamente scompaginati, il novello Frankestein affronta una incredibile odissea umana piena di risvolti impensati. Assurdo, con atmosfere ora dark e ora da pantomima, lo spettacolo fonde abilità acrobatica, danza moderna, clownerie per un teatro fisico di particolare suggestione visiva e di raffinatezza poetica. Non mancano riferimenti al vaudeville, alla comicità di Chaplin e al celebre film muto Il gabinetto del dottor Caligari.

Compagnia underground fra le più originali della Russia post sovietica, Dotheatre nasce 14 anni fa a Leningrado come gruppo di ricerca per un nuovo teatro danza, influenzando molti gruppi emergenti in quel panorama. Apprezzato dalla critica per un teatro estremo di grande forza fisica e con un uso scioccante e al contempo raffinato del corpo, il gruppo inizia già dal 1993 una serie di collaborazioni con compagnie di danza note a livello internazionale. Nel 1999 una di queste collaborazioni con i tedeschi di Fabrik li porta a vincere l'edizione 2000 del Fringe Festival di Edimburgo con lo spettacolo Hopeless Games. Nel 1998 intanto il gruppo si è trasferito a Potsdam in Germania, centro sperimentale alle porte di Berlino, dove a tutt'oggi si trova in residenza. Al centro del lavoro di Dotheatre rimane l'attenzione ai temi della libertà dell'uomo, desiderio espresso attraverso una danza che esplora vecchi e nuovi tabù, miti e rituali della società di oggi.

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