Dialogo con Maurizio Pallante sul suo nuovo romanzo
Alla meta' degli anni '50, con il suo carico di speranza nell'Italia che cambia, una famiglia meridionale sbarca a Torino, Stazione di Porta Nuova, alla ricerca di una vita migliore in una terra cosi' diversa dalla propria. La sua storia si intreccia - lungo il corso di tre decenni - a quella di tanti altri personaggi; protagonisti e comparse che hanno attraversato un periodo di mutamenti davvero radicali, nello stile di vita e nel territorio in cui viviamo. Storie di uomini, distillate dal mondo con sguardo ironico e malinconico a un tempo, che ci spiegano, attraverso le loro personali vicende, alcune delle contraddizioni e dei problemi che sviluppo sociale ed esplosione dei consumi hanno portato con se'.(...) Attraverso un romanzo piacevolmente scorrevole e grazie ad uno stile colloquiale, Maurizio Pallante avvicina il lettore alla teoria della 'decrescita felice': elogio dell'ozio, della lentezza e della durata, della consapevolezza che non c'e' progresso senza conservazione. Lo sguardo lucido e disincantato dell'autore capovolge, con questo romanzo, la valutazione delle grandi trasformazioni di quel trentennio 'glorioso' di cui si narra lanciando una sfida: potra' andare diversamente? Maurizio Pallante tra i fondatori, con Mario Palazzetti e Tullio Regge, del Comitato per l'uso razionale dell'energia (CURE) e presidente dell'Associazione Movimento per la Decrescita Felice. Collabora con la trasmissione di Radio2Caterpillar. - membro del comitato scientifico della campagna sul risparmio energetico M'illumino di meno e della testata online di informazione ecologica Terranauta. Tra i suoi libri piu' recenti: La felicita' sostenibile. Filosofia e consigli pratici per consumaremeno, vivere meglio e uscire dalla crisi (Rizzoli, 2009); La decrescita felice (Editori Riuniti, 2005).