Maria Grazia Cavenaghi - Milano European Parliament
Nella tragica situazione attuale in cui l'eventualita' di una guerra - sebbene respinta dalla stragrande maggioranza dei cittadini e da una risoluzione del Parlamento europeo - diventa sempre più incombente, questa manifestazione assume un altissimo valore di pace, fratellanza e volonta' di dialogo, esaltato da coproduzioni USA-Palestina-Libano e dalla presenza di registe, scrittrici e giornalisti provenienti tra l'altro da Israele, Palestina, Turchia, Bosnia e Croazia.
"Festival Internazionale del cinema a regia femminile"
26 febbraio - 2 marzo 2003
Nella tragica situazione attuale in cui l'eventualità di una guerra - sebbene respinta dalla stragrande maggioranza dei cittadini e da una risoluzione del Parlamento europeo - diventa sempre più incombente, questa manifestazione assume un altissimo valore di pace, fratellanza e volontà di dialogo, esaltato da coproduzioni USA-Palestina-Libano e dalla presenza di registe, scrittrici e giornalisti provenienti tra l'altro da Israele, Palestina, Turchia, Bosnia e Croazia.
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L'Ufficio di rappresentanza del Parlamento Europeo a Milano, patrocina la X edizione del "Festival Internazionale del cinema a regia femminile" che si svolge a Milano, presso lo Spazio Oberdan, dal 26 febbraio al 2 marzo.
Da sottolineare la tavola rotonda "Identità e nomadismo", (sabato 1° febbraio ore 18.45) cui parteciperanno, oltre alle protagoniste di questo festival, le Onn. Fiorella GHILARDOTTI e Luisa MORGANTINI, parlamentari europee.
"Sguardi Altrove" vuole dare voce a chi in prima persona subisce le terribili conseguenze delle tensioni e dei tanti conflitti ancora in atto nel panorama internazionale.
Lo sguardo è infatti rivolto alle realtà del cinema proveniente dalle periferie del mondo. L'immagine che ci viene restituita è quella di uno scenario in cui guerre, fantasmi, diaspore e violazioni dei più elementari diritti umani, tessono la tragica mappa della storia contemporanea. La drammaticità delle immagini supera i confini e le diversità culturali ed etniche. Il dolore e le sofferenze di una quotidianità blindata, di una guerra in alcuni casi ancora in atto, scolpiscono i volti di donne e bambini, spesso protagonisti delle immagini proposte. Sguardi profondi che emergono dai volti (talora) velati, ci rimandano la forza e la determinazione di queste donne che custodiscono e tramandano il senso stesso della vita contro ogni fondamentalismo.
Saranno proiettate più di sessanta opere provenienti da Europa, Asia e America, che trattano i temi dei nomadismi, degli esili, degli sconfinamenti (territoriali e dell'anima), vissuti attraverso lo sguardo di cineaste e videomakers provenienti da diverse culture, razze e religioni.
Artisti spesso esiliati dentro o fuori il proprio paese, che in prima persona vivono la necessità di (ri)definire la propria identità nel confronto con luoghi, culture e religioni diverse. Il fine ultimo è il tentativo di instaurare un dialogo, che cerchi di superare le differenze, i fondamentalismi e i radicalismi.
La scelta tematica è stata motivata a partire dalla considerazione che il cinema sia per sua specificità luogo ideale di incontro e di scambio culturale. Proprio su questo terreno le "diversità " possono rivelare i pregiudizi, ma al contempo aprire all'incontro, se l'incontro è regolato dal dialogo. Essere migranti, categoria sempre più diffusa della modernità , oltre a rappresentare concretamente "un andare verso l'altro", è prima di tutto una condizione mentale, una disposizione interiore.
Un'edizione che mette in campo le sue ragioni per dire no alle guerre e a tutti i radicalismi. Per aprire uno spazio concreto al dialogo.
Spazio Oberdan
V.le V. Veneto, 2 - Milano