Presentazione di 4 video che valorizzano contesti sacri del territorio poco conosciuti ma molto importanti per valore storico-artistico
La Soprintendente Anna Imponente, nell'ambito del progetto Luoghi Sacri nascosti nel Lazio, ha inteso valorizzare contesti sacri del territorio poco conosciuti o poco visitati, perche' non inseriti in circuiti turistici usuali, e importanti per il valore storico-artistico o per le caratteristiche etnoantropologiche e devozionali. In quest'ottica si presentano quattro video, realizzati dalla Societa' Arsenale 23, e curati da funzionari della Soprintendenza, per suscitare interesse verso realta' spesso sconosciute ai piu'. I documentari illustrano: La Certosa di Trisulti, Collepardo (FR), curato da Graziella Frezza. Il complesso della Certosa fu realizzato nell'anno 1204 per volere di Papa Innocenzo III, assegnato ai Certosini e quindi definitivamente affidato alla Congregazione dei Cistercensi di Casamari nel 1947. Cuore della Certosa e' la Chiesa con la suggestiva volta, raffigurante i Santi in Gloria, opera del pittore Giuseppe Caci (XVII sec.). Di notevole interesse e' l'antica farmacia, tra le meglio conservate in Europa: la Soprintendenza ha curato il restauro dell'ingresso e del salottino, opera di Filippo Balbi, artista campano della seconda meta' dell'800, che ha realizzato la decorazione pittorica e gli arredi. La Badia di San Sebastiano, Alatri (FR), curato da Graziella Frezza. L'edificio sacro sorge in uno dei luoghi in cui ha soggiornato San Benedetto, nell'itinerario da Subiaco a Montecassino (528). Il video e' finalizzato a entrare virtualmente nella Badia, difficilmente visitabile in quanto proprieta' privata. L'ex Convento di San Francesco, Canino (VT), a cura di Giannino Tiziani. Il Convento, realizzato nel tardo 400 per volere di Gabriele Francesco Farnese, feudatario del luogo, fu affidato ai Frati Minori Osservanti che lo custodirono fin quasi al secolo XIX. Il complesso, secondo la tradizione popolare, avrebbe visto la presenza di San Francesco. Il video si sofferma, in particolare, sui ritrovati affreschi in una cappella all'interno del convento, assegnati a Monaldo Corso pittore del XVI secolo ed anche sulla chiesa, ricca di decorazioni pittoriche e di una tela attribuita a Giuseppe Bastiani, artista maceratese del XIV secolo. Il Santuario della Madonna del Tufo, Rocca di Papa (Roma) a cura di Mario Caddeo. Il piccolo Santuario, che si trova in uno dei paesi piu' caratteristici dei Castelli romani, e' affidato ai Padri Trinitari; e' importante soprattutto dal punto di vista devozionale, in quanto luogo di culto della Vergine Maria, cui viene attribuito il miracolo del viandante salvato dalla caduta di un masso, oggi inglobato nell'architettura della chiesa. Alla Madonna con Bambino e' dedicata una raffigurazione ad affresco che la tradizione attribuisce ad Antoniazzo Romano, tra i protagonisti della pittura del primo rinascimento. Alla presenza del Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale dott.ssa Anna Maria Buzzi, con l'intervento dell'Architetto Biancaneve Codacci Pisanelli.