La quarta edizione e' dedicata a 'Letteratura di svolta - living library', una mostra di trenta libri che segnano un cambiamento incisivo nella societa' attuale. Il voto dei visitatori della mostra' unito a quello della giuria ha premiato il libro 'Parlare con il nemico' (Bollati Boringhieri, 2004), a cura di Jamil Hilal e Ilan Pappe. La premiazione e la tavola rotonda 'Parlare con il nemico: narrazioni-ponte', saranno precedute dalla cena - Food Project di Peter Verwimp (artista-cuoco), residente Unidee 2004, accompagnata da suggestioni musicali free jazz del gruppo Lome'
CITTADELLARTE ASSEGNA IL MINIMUM PRIZE 2004
AGLI AUTORI DEL LIBRO "PARLARE CON IL NEMICO"
Jamil Hilal (sociologo palestinese) e Lev Luis Grinberg (economista israeliano) saranno presenti alla premiazione.
La quarta edizione del MINIMUM PRIZE è dedicata a "Letteratura di svolta - living library", una mostra di trenta libri che segnano un cambiamento incisivo nella società attuale. Il voto dei visitatori della mostra, inaugurata l'11 giugno scorso a Cittadellarte - Fondazione Pistoletto (Biella), unito a quello della giuria ha premiato il libro "Parlare con il nemico" (Bollati Boringhieri, 2004), a cura di Jamil Hilal e Ilan Pappe.
Alla cerimonia di assegnazione del premio, che si svolgerà sabato 23 ottobre alle ore 21 saranno presenti Jamil Hilal (sociologo palestinese, curatore del libro vincitore), Lev Luis Grinberg (economista politico e sociologo israeliano, autore di uno dei saggi contenuti nel libro) e Maria Nadotti (curatrice dell'edizione italiana del libro) i quali parteciperanno a un incontro condotto da Marino Sinibaldi (vicedirettore dei programmi di Radio Rai e presentatore di Fahreneit su Radio 3). Focus del dibattito sarà : "Parlare con il nemico: narrazioni-ponte", oltre le narrazioni e le storiografie in guerra tra loro.
Consegnerà il premio il sindaco della Città di Biella, Vittorio Barazzotto.
La premiazione e la tavola rotonda saranno precedute alle 19,30 dalla cena - Food Project di Peter Verwimp (artista-cuoco, Belgio), residente UNIDEE - Università delle Idee 2004, accompagnata da suggestioni musicali free jazz del gruppo Lomé (ingresso gratuito con prenotazione fino ad esaurimento posti).
Il Minimum Prize è un premio che si pone al minimo grado rispetto ai massimi premi destinati ai grandi personaggi che hanno dedicato la loro vita alla causa della pace o del progresso civile nel mondo. Il Minimum Prize vuole essere alla base della ricerca, lo stimolo e il movente di un processo che punta ad un traguardo di valori nelle nuove prospettive di civiltà . È un premio di partenza anziché di arrivo. È un riconoscimento che celebra chi si fa promotore di una trasformazione sociale responsabile. Il Minimum Prize consiste in una quota azionaria del Centro per l’Arte Contemporanea Ars Aevi di Sarajevo a simboleggiare l’intenzione e la natura di questo riconoscimento che rappresenta l’alloro di coloro che si incamminano verso un grande progetto come quello del museo di Sarajevo, progettato dall’architetto Renzo Piano e diretto da Enver Hadžiomerspahić.
La giuria è composta da: Chiara Bertola (curatrice, Fondazione Querini Stampalia, Venezia), Giacinto Di Pietrantonio (direttore del Museo di Arte Contemporanea di Bergamo), Michelangelo Pistoletto (direttore artistico di Cittadellarte), progettozingonia (vincitore della 3° edizione del Minimum Prize) e Giulio Salivotti (assessore alla cultura del Comune di Biella).
La mostra Letterature di Svolta - living library si è aperta con un convegno intitolato Scrivere la trasformazione (a cura di Judith Wielander, Iris Marano, Massimo Melotti) svoltosi a Cittadellarte nei giorni 11, 12 e 13 giugno 2004, nell'ambito di "Arte al Centro di una trasformazione sociale responsabile 2004" rassegna annuale di Cittadellarte Fondazione Pistoletto. È incentrata su trenta libri scelti tra i 200 indicati da case editrici e da personalità della cultura e dell'arte che collaborano con Cittadellarte, nonché dal pubblico della Fiera Internazionale del Libro di Torino. I 200 libri costituiscono, a Cittadellarte, la base di un centro di documentazione sulla letteratura di svolta. Living library è un luogo creato da giovani artisti e architetti che collaborano con Cittadellarte: Haessen Chung (Corea), Charlie Jeffery (Gran Bretagna), Suwan Laimanee (Thailandia), Dafnà Moscati (Italia) e Marco Mazzotti (Italia), Chiara Pirito (Italia), Armona Pistoletto (Italia), progettozingonia (Italia), Benoît Roussel (Belgio), Gloria Safont-Tria (Spagna) e Rufus Willis (Gran Bretagna). L'insieme delle opere e dei libri ha dato vita non a una mostra tradizionale ma a un luogo socializzante e percorribile, dove il pubblico è invitato ad incontrarsi, a leggere e a dibattere i temi della letteratura di svolta.
Durante la giornata di sabato 23 ottobre sarà possibile partecipare alle visite guidate gratuite alle mostre "Letterature di Svolta - living library", "Opere di Pistoletto" (a cura di Massimo Melotti) e "Geografie della trasformazione" (a cura di Juan Esteban Sandoval e Filippo Fabbrica), aperte dalle 11 alle 13 e dalle 14 alle 24.
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PARLARE CON IL NEMICO - Cinque studiosi israeliani e cinque studiosi palestinesi si incontrano nelle pagine di questo libro dove il confronto passa per «narrazioni-ponte». Come si legge nell’introduzione scritta congiuntamente dai curatori, «si può definire narrazione-ponte il consapevole sforzo storiografico compiuto da storici appartenenti a società dilaniate da prolungati conflitti interni ed esterni per andare al di là di narrazioni e storiografie in guerra tra loro». Su questa strada il libro rappresenta un importante passo avanti rispetto alla esperienza della «nuova storia», cioè di quel movimento di storici israeliani che alla fine degli anni ottanta aveva cominciato a tracciare un quadro della guerra del 1948 che metteva in discussione la versione storica sionista ufficiale. Ma allora la «nuova storia» era stata accolta dagli storici palestinesi che si sentivano espropriati del loro passato dalla iniziativa dei colleghi israeliani, e ancora nel 1998 un dialogo promosso da «Le Monde diplomatique» aveva portato a uno scontro. Diversa la situazione rispecchiata in questo libro, dove le narrazioni convergono nella ricerca della pace, l’approccio della scrittura storica è morbido, la produzione di sapere è condizionata dal peso assunto da gruppi svantaggiati come le minoranze etniche e le donne, e il metodo non è più quello della storia elitaria e nazionalista, ma va verso una storia culturale e sociale piuttosto che politica. Nel complesso si tratta – contro la tesi sionista – di riportare i palestinesi nella storia della Palestina, realizzando una storia sociale e relazionale dal basso che costituisce una sfida significativa alla storia militare del conflitto.
Jamil Hilal, sociologo palestinese, ha pubblicato vari libri e numerosi articoli (in arabo e in inglese) sulla società e sulla politica palestinesi. Tra i suoi libri recenti: La strategia economica di Israele verso il Medio Oriente (in arabo, 1996), pubblicato a Beirut; Il Sistema politico palestinese dopo Oslo (in arabo, 1998); La formazione della élite palestinese (in arabo, 2002). Hilal è stato uno dei principali contributori di The Palestine Poverty Report (in inglese e arabo, 1998). Ha coordinato e diretto ricerche su povertà , sottosviluppo, sistema penale, emigrazione, dinamiche familiari e Stato sociale in Palestina. E' ricercatore senior presso l'Istituto palestinese per lo studio della democrazia (Muwatin, The Palestinian Institute for the Study of Democracy) e partecipa attivamente ai progetti di ricerca del Programma di studio sullo sviluppo (Developnment Study Programme) e dell'Istituto di studi delle donne (Istitute of Women Studies), entrambi presso l'Università di Birzeit. E' membro del comitato di redazione responsabile per la Palestina del trimestrale "Journal of Palestine Studies" (ed. araba, pubblicata a Beirut e a Gerusalemme).
Lev Luis Grinberg, economista politico e sociologo israeliano, è professore ordinario presso il Dipartimento di scienze del comportamento della Ben Gurion University. Dal 1998 al 2003 è stato direttore dello Humphrey Institute for Social Research. I suoi campi di specializzazione sono il movimento laburista sionista e il conflitto israelo-palestinese. Tra i suoi libri: Split Corporatism in Irsael, State University of New York Press, New York 1991; Lo Histadrut sopra tutto (in ebraico, 1993) e Memoria contestata: mito, nazione e democrazia (in ebraico, 2000). Ha pubblicato vari articoli sulla politica e sulle linee di condotta di Israele nei Territori occupati.
Maria Nadotti, giornalista, saggista, consulente editoriale e traduttrice, Maria Nadotti scrive di teatro, cinema, arte e cultura per testate italiane e estere tra cui "Il Secolo XIX", "Il Sole 24 Ore", "La Repubblica Donne", "Lo Straniero" e "L'Indice". Ha curato vari libri tra i quali: Off Screen: Women and Film in Italy (Routledge, New York 1988), Immagini allo schermo: La spettatrice e il cinema (Rosenberg&Sellier, Torino 1991), Elogio del margine: Razza, sesso e mercato culturale (Feltrinelli, Milano 1998) e Il cinico non si addice a questo mestiere: Conversazioni sul buon giornalismo (e/o, Roma 2000). È autrice di Silenzio= Morte: Gli USA nel tempo dell'AIDS (Anabasi, Milano 1994), Cassandra non abita più qui (La Tartaruga edizioni, Milano 1996), Sesso&Genere (il Saggiatore, 1996), Scrivere al buio (La Tartaruga edizioni, Milano 1998) e coautrice di Nata due volte (il Saggiatore, Milano 1995).
Negli ultimi anni si è dedicata in particolare alla cura e diffusione di opere letterarie e saggi utili a far luce sulla questione palestino-israeliana, tra cui: Edward W. Said, Fine del processo di pace, Feltrinelli 2002; Suad Amiry, Sharon e mia suocera, Feltrinelli 2003; Jamil Hilal & Ilan Pappe, Parlare con il nemico, Bollati Boringhieri 2004; Michel Khleifi & Eyal Sivan, Route 181: Frammenti di un viaggio in Palestina-Israele, Bollati Boringhieri 2004.
Ha inoltre ideato e organizzato vari eventi culturali e artistici utili a fare da ponte tra Italia e Palestina-Israele: dalla tournée dello spettacolo Guerra della Compagnia Pippo Delbono a Betlemme, Ramallah, Gerusalemme, Nazareth e Haifa nel dic. 2002/gen. 2003; a una serie di seminari sullo story-telling affidati a grandi maestri della narrazione contemporanea (John Berger, Ryszard Kapuscinski, Svetlana Alexievitch) e rivolti a scrittori, filmmaker, fotografi e artisti attivi nei Territori occupati.
Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, via Serralunga 27, Biella