A Palermo si presenta il Museo Mediterraneo di Arte Contemporanea. Alle ore 20, nella sede di S. Maria dello Spasimo a Palermo, si presenta il nuovo museo di arte contemporanea progettato da Eva di Stefano su incarico dell'Amministrazione Comunale di Palermo.
A Palermo si presenta il Museo Mediterraneo di Arte Contemporanea
Alle ore 20, nella sede di S. Maria dello Spasimo a Palermo, si presenta il nuovo museo di arte contemporanea progettato da Eva di Stefano su incarico dell'Amministrazione Comunale di Palermo.
Quale è l'identità e il ruolo di un museo d'arte contemporanea all'alba del nuovo millennio? Il tema, oggi molto dibattuto, sarà al centro di una tavola rotonda coordinata da Antonella Purpura, direttrice della Civica Galleria d'Arte Moderna di Palermo. Interverranno: Eva di Stefano, ideatrice del progetto e docente di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Università di Palermo, Peter Weiermair, direttore della Galleria d'Arte Moderna di Bologna, Laurent Busine, direttore del Mac's al Grand Hornu e del Palais Royal des Beaux Arts di Charleroi (Belgio), Antonio Calabrò, vicedirettore di "Il Sole 24 Ore", e l'arch. Cesare Ajroldi, professore di Composizione architettonica presso la Facoltà di Architettura di Palermo.
Il MMAC, Museo Mediterraneo di Arte Contemporanea, si propone come una struttura con una vocazione internazionale ancorata alla propria identità mediterranea, sceglie cioè un punto di vista che consente di coniugare in modo nuovo globale e locale, e vuole essere un committente, oltre che un testimone, dell'arte del nostro tempo: non un deposito di opere, ma un'officina per costruire una finestra sul futuro, una grande nave che riprende le antiche rotte dello scambio che un tempo costituirono la ricchezza del Mediterraneo, un porto franco dove approdano altre navi con le loro mercanzie, un ponte tra nord e sud per l'Europa che nel Mediterraneo ha le sue origini.
"Il tema dell'identità è centrale per l'ideazione di questo spazio per l'arte contemporanea- spiega Eva di Stefano- e identità significa avere un punto di vista privilegiato da cui scrutare le nuove frontiere dell'arte ed essere perciò in grado di costruire un progetto autonomo a misura di esigenze specifiche. La posizione geografica e culturale nel cuore del Mediterraneo offre oggi la chance di una nuova centralità , una scommessa che vale la pena di tentare".
Il nuovo museo sorgerà in un complesso di archeologia industriale dei primi del Novecento - le ex officine Ducrot, oggi Cantieri Culturali alla Zisa - che mira a divenire una cittadella della cultura attrezzata per ospitare eventi teatrali, concerti, convegni e mostre. Disporrà di oltre settemila metri quadri di spazio espositivo, e di una sala video, una biblioteca, un laboratorio didattico, un atelier da assegnare a rotazione ai giovani artisti, che potranno poi esporre in una sezione espressamente individuata. Inoltre alcuni dipartimenti, come il Centro Studi sull'Arte del Mediterraneo, e l'Agenzia dell'Arte, strumento per la promozione degli artisti locali, svolgeranno un'azione mirata alla relazione tra museo e territorio. La futura collezione stabile nascerà principalmente con opere appositamente realizzate per lo spazio e commissionate dal museo, che sarà gestito in autonomia e con grande apertura al settore privato secondo il modello più nuovo della Fondazione di Partecipazione.
Il progetto del MMAC è pubblicato in volume dall'editore Flaccovio (Palermo).