In scena in Prima assoluta al Teatro Comunale di Bologna (ore 21.00) il nuovo spettacolo di Andrea Centazzo. Simultas, opera multimediale per voce recitante, cantanti, danzatori, videoimmagini, ensemble e coro e' ispirata ad una vicenda della storia di Bologna, la presa del potere da parte di Taddeo Pepoli nel 1308.
Prima assoluta
Simultas, il nuovo spettacolo di Andrea Centazzo. Prodotto con il contributo di Bologna 2000, città europea della cultura nell'ambito della rassegna di eventi estivi di VivaBologna, lo spettacolo sarà poi replicato ai Festivals di Mittelfest, Salò, Fiuggi e L'Aquila.
Simultas, Opera multimediale per voce recitante, cantanti, danzatori, videoimmagini, ensemble e coro è ispirata ad una vicenda della storia di Bologna, la presa del potere da parte di Taddeo Pepoli nel 1308.
La trasposizione contemporanea dell'azione privilegia l'intreccio tra Taddeo, la moglie Isotta ripudiata e il nemico Brandaligi con la sua promessa sposa Polissena.
La vicenda nella sua riproposizione in chiave moderna, sottolinea l'immutabilità delle passioni umane, gli amori, le gelosie, gli odi e le bramosie che fanno parte del patrimonio genetico della nostra specie.
Un episodio di sette secoli fa che, realizzato con costumi contemporanei e immagini odierne, con la partecipazione straordinaria di Moni Ovadia come voce recitante, può essere benissimo una storia dei nostri giorni con il suo immutato bagaglio di sentimenti, comportamenti, logicità e contraddizioni.
Per Andrea Centazzo "Simultas, dopo Tina (ispirata dalla vita di Tina Modotti) e Memento (sulla presa di Aquileia da parte di Ottone III) è la mia terza opera lirica multimediale.
Multimediale, ancora una volta, perché accanto al canto, convivono altre forme espressive come la recitazione, la danza e il video.
In sintonia con tutti i miei lavori precedenti anche quest'opera si confronta con problematiche storico-filosofiche: se in Tina era la forza e coerenza di un'idea ad emergere come concetto portante, se in Memento era la violenza del potere e la stupidità della guerra ad assumere il ruolo protagonista, qui è la sopraffazione e la tirannide che percorrono le pagine del mio libretto a cui ho aggiunto citazioni da Platone ai giorni nostri a sottolineare la stolta coerenza dei comportamenti umani".
ANDREA CENTAZZO
SIMULTAS
Opera multimediale per voce recitante, cantanti, coro, ensemble e videoimmagini
MONI OVADIA, VOCE RECITANTE
La presa subdola ed arbitraria del potere da parte di Taddeo Pepoli, la perdita della libertà della Bologna dei Comuni, la tirannia e il decadimento del concetto di stato libero e democratico, sono i temi di questa opera multimediale.
E' un dramma lontano, un capitolo quasi dimenticato della storia di Bologna e d'Italia, avvolto negli intrighi di una tipica corte medioevale: ma la lettura non e' meramente storiografica e letteraria.
Da questo episodio prende forma una narrazione scenica che ripercorre le sordide e insensate lotte per il potere che segnano la storia di questa città , piccolo granello di sabbia, in fondo, nella mastodontica e continua lotta che caratterizza l'esistenza stessa della razza umana dall'alba dei tempi a oggi.
Della vicenda, quindi, qui si da' una interpretazione scenica di stampo contemporaneo, in cui gli elementi storici vengono metabolizzati in un tessuto spettacolare dove i personaggi sul palco hanno una valenza che oltrepassa gli episodi rappresentati, per connotarsi come simboli di un dramma universale.
A ben vedere i personaggi di questo dramma della storia sono in fondo sempre gli stessi di vicende che li hanno preceduti e di altre che si riproporranno eternamente uguali per i susseguenti novecento anni fino al traguardo dell'anno Duemilauno.
LA STORIA
La forza di un sistema democratico risiede sempre nella presa di coscienza della cosa pubblica da parte dei cittadini e dalla loro partecipazione alla vita civile dello Stato.
Quando questo sviene a mancare o si indebolisce, le tentazioni autoritarie di chi è ai vertici si fanno sempre più pressanti, fino a sfociare in una scalata al potere assoluto,
ottenuto quasi sempre con l'inganno, la corruzione e poi la repressione.
Questo episodio della storia di Bologna, è simile a mille altri episodi piccoli e grandi che hanno costellato la storia dolente e travagliata del genere umano, sempre connotata dalla sopraffazione di pochi su molti.
Taddeo Pepoli diviene il primo Signore di Bologna per acclamazione, dopo essersi disfatto dei nemici, degli amici pericolosi concorrenti, Brandaligi Gozzadini soprattutto, e aver comprato i maggiorenti del Comune e il popolo stesso, convinto con prebende e regalie.
Preso il potere insedia i suoi figli e parenti nelle cariche chiave della Città , per poi regnare indisturbato e lasciare ai discendenti il potere, che solo per incapacità gestionale perderanno a favore di altre famiglie nobili e ricche di Bologna.
Personaggi:
Polissena Salinguerra( soprano )
Taddeo Pepoli ( baritono)
Isotta da Cuzano ( sopranoo )
Brandaligi Gozzadini ( tenore)
Coro
Voce narrante
Moni Ovadia
Durata: Atto unico di circa 80 minuti
Struttura: 15 quadri con videoproiezione su megaschermo
L'azione ha inizio in un indefinibile/futuribile palazzo dove i personaggi interagiscono su piani concomitanti e differenziati allo stesso tempo, grazie alle ambientazioni videoproiettate.
L'opera alterna un libretto che narra la vicenda della presa di potere di Taddeo in forma introspettiva con l'interazione dialogica dei quattro personaggi, a citazioni dalle cronache del tempo e da scritti che illustrano le tematiche dello scontro politico e della perdita della libertà di fronte alla tirannia.
Non siamo quindi di fronte ad un concetto narrativo di stampo veristico tradizionale, ma piuttosto ad una dissertazione in musica che abbraccia vari secoli di storia prendendo a spunto un episodio della tribolata storia di Bologna e dell'Italia medioevale.
L'ambientazione di stampo contemporaneo, da all'azione una sua dimensione astratta fuori dal tempo che bene si addice al tema trattato e all'interazione tra narrazione, qui affidata a due voci, una maschile e una femminile, e il canto dei protagonisti.
LA MUSICA
Nel suo fluire alterna pagine di tragico lirismo a sezioni in cui l'iterazione semantica tende a sottolineare quel corto circuito continuo , sfibrante e di voltaggio sempre più insopportabile che e' la dimensione di un dramma continuamente in crescendo.
Come sempre l'innesto creativo di questa mia nuova esperienza compositiva sta proprio alla confluenza di molti bracci del grande fiume musicale : non più quindi
musica intesa come genere , ma esperienza stimolante e credo provocatoriamente e utilmente inclassificabile , dal cui alveo affiorano scorie di varia natura
rimembranze musicali di mondi diversi , contaminazioni tra gesti , movimenti , orditi musicali anelanti ad un'unica forma di espressività '.
Si celebra dunque in questa forma-spazio dall'iterazione del segmento ritmico alla stratificazione spettacolare , caleidoscopicamente riproposta nell'incedere compositivo.
LA MESSA IN SCENA
La messa in scena non celebra ne' personaggi ne' la loro opera , bensì esamina le loro ossessioni e la loro ansia di potere e dominio di vita e di morte , cercando di dare a quest'angoscia, con un linguaggio volutamente astratto ( a se' contrapposto e soprattutto non di genere) una valenza universale: i personaggi di questa storia riproducono comportamenti e riti della tenzone politica vecchi di milioni di anni.
La tecnologia gioca un ruolo determinante nell'impostazione dello spettacolo.
Se infatti nei più recenti esperimenti di riproducibilità artistica la sintesi inedita di colonna visiva e di colonna sonora produce nello spettatore una sorta di percezione sintetico/polifonica , in questo progetto si cerca di creare una riappropriazione della dimensione visiva che ridefinisce la nozione tradizionale di "ascolto" e dei suoi luoghi deputati , poiché l'ascolto "...e' , in fondo come un piccolo teatro sul quale si affrontano due moderne deità , l'una negativa e l'altra positiva ; il potere e il desiderio " ( R. Barthes)
Lo schermo di videoproiezione "contiene" le polifonie sonore e visuali dell'opera , dai straordinari paesaggi e manufatti della Bologna medioevale, ai personaggi dei quel mondo , alle colorate visioni del futuro fino agli stessi personaggi cortocircuitati sullo schermo.
Un'opera dunque che attraverso l'uso di linguaggi plurimi porta in scena i fantasmi di una immaginazione che attraverso alla sofferenza di un dramma storico, arriva ad una narrazione di valenza universale
Inizio ore 21.00
Info: Francesca Puglisi, Natalia Zanfi
tel 051-204744,-329-5476606
Teatro Comunale
Largo Respighi 1, Bologna