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15/10/2001

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Circolo Amantes, Torino

Domenico Borrelli

Still da video, videoproiezione, a cura di Dario Salani. Presentazione di frame e fotografie del materiale girato in occasione della performance di Domenico Borrelli svoltasi il 5 aprile 2001 presso Amantes.

Domenico Borrelli, uno fra i piu' interessanti artisti della nuova scena italiana, ha esposto in importanti gallerie nel mondo (Tokio, Berlino, Québec, Repubblica Ceca, Montréal, Valencia, Madrid, Monaco, Luserna).

Nello scenario dell'arte contemporanea internazionale, sono molteplici i casi di artisti che si confrontano con la scultura antropomorfa. Solo nel panorama britannico, negli ultimi anni, si possono citare numerosi autori che producono scultura di elevata qualità riproducente la figura umana: basti pensare ai fratelli Chapman, a Marc Quinn, Ron Mueck, in America a Kiki Smith o Charles Ray, A Torino, e più in generale in Italia, quest'attenzione rivolta alla scultura e alla pratica della raffigurazione umana è pressoché del tutto assente. Domenico Borrelli è l'unico artista della nuova scena italiana ad affrontare questo tema, sviluppandolo ed analizzandolo in modo decisamente esaustivo. Borrelli crea le proprie opere la cui sommatoria produce sculture, ma la sua progettualità parte dall'immaginario legato alla performance, allo studio ed alla preparazione fotografica e pittorica, per poi approdare, nel caso di quest'esposizione, in collaborazione con Simone Mussat Sartor, all'elaborazione video di tutto questo processo creativo. Questa mostra, infatti, documenta e riassume il lavoro di Borrelli attraverso le fotografie preparatorie elaborate pittoricamente del progetto U scèm, il video girato da Simone Mussat Sartor con l'ambientazione sonora di Gianni Condina e con numerose altre fotografie scattate spontaneamente dal pubblico che assistette alla performance tenutasi proprio all'Amantes, giovedì 5 aprile di quest'anno.

Questo video d'arte/documento della performance, in cui l'artista vagava per il pubblico emulando animali in un ipotetico stato di trance o schizotimia - dai numerosi rimandi all'happening di Vito Acconci e la più attuale performance di Oleg Kulig - ha la suggestione dell'istante catturato ed un pregnante potere evocativo: i numerosi effetti, le sfocature, le trascinature della videocamera, le dissolvenze, i riverberi, i "mossi" acuiti dalla pulsante battuta della colonna sonora, amplificano la sensazione di stato febbrile o di trance pazzoide, in cui la provocazione di Borrelli - nei confronti degli astanti in sala - ritrova, attraverso la registrazione visiva dell'accaduto, tutta la sua forza evocativa. U scèm di Borrelli è un lavoro sulla confutazione dell'autoritratto, è una sorta di anti-Narciso, è la rabbia di Calibano che vede la sua immagine riflessa in uno specchio. E' la bestialità dell'arte e dell'artista che sfida il suo pubblico fino ad irritarlo e portarlo alle estreme conseguenze. Rispetto a questa performance Domenico Borrelli scrive: "U scèm schiamazza come se volesse farsi notare da tutti, aprendo una folla di persone tutte per bene, incravattate, firmate, con scarpe lucide (...) Essi, tutti compresi, sbigottiti, l'osservano trasformarsi in toro, cane, gallo, e poi continuerà ancora". E infatti U scèm continua, prima in forma di fotografia, poi di pittura, poi di scultura, fino a diventare immagine elettronica in pixel e musica, evanescente, rarefatta.
Dario Salani

Amantes
via Principe Amedeo 38/a, Torino
tel.fax 011 8172427

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