Nella stagione 2001/2002 Teatrimpegnocivile arriva alla sua quarta edizione, dopo tre anni di lavoro intenso e proficuo che hanno confermato l'ipotesi iniziale. La specificita' e l'originalita' del progetto, che si differenzia per obiettivi, proposte artistiche e per metodologie organizzative dal panorama teatrale consueto, e' fondamentale per sviluppare una relazione attiva tra spettatori, critici ed addetti ai lavori.
Con il patrocinio ed il sostegno dell' E.T.I.(Ente Teatrale Italiano),
Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino, Città di Grugliasco, Compagnia di S. Paolo, Fondazione CRT.
Nella stagione 2001/2002 Teatrimpegnocivile arriva alla sua quarta edizione,
dopo tre anni di lavoro intenso e proficuo che hanno confermato l'ipotesi
iniziale. La specificità e l'originalità del progetto, che si differenzia
per obiettivi, proposte artistiche e per metodologie organizzative dal
panorama teatrale consueto, è fondamentale per sviluppare una relazione
attiva tra spettatori, critici ed addetti ai lavori.
La realizzazione di cartelloni, anche qualificati non è più sufficiente per
la determinazione di "identità " culturali capaci di distinguersi e stimolare
interesse.
La definizione di cornici istituzionali più o meno adeguate, non ha mai
innovato il teatro o segnato mutamenti profondi dei linguaggi artistici.
Anzi se è esasperata spesso costringe il teatro, l'atto artistico entro
confini angusti relegandoli all'interno di un linguaggio, di uno stile, di
una classe sociale, di un edificio, di un certo tipo di pubblico. Bisogna
rendere l'atto artistico, il fare teatrale, inseparabili dal bisogno di
stabilire rapporti nuovi con persone differenti,dalla necessità di mettere
in relazione linguaggi artistici diversi. Solo così si apre la possibilitÃ
di costruire nuovi legami culturali, e nuove prospettive umane.
Teatrimpegnocivile è un punto di osservazione e di lavoro privilegiato
sull'evoluzione storica, culturale e sociale di un teatro che non si
accontenta di essere intrattenimento, svago, convenzione sociale ma che
vuole esso stesso, entrare a far parte, a pieno titolo, delle contraddizioni
filosofiche e storiche della vita di una comunità e del territorio in cui
vive.
Un teatro dunque "che non sta al posto suo" ma che invadendo, contaminando,
rischiando ipotesi ardite e inconsuete intende recuperare e promuovere, la
dimensione comunitaria e civile dell'impegno artistico anche attraverso la
ritualità e corporeità del linguaggio teatrale.
Oggi si guarda al teatro con la consapevolezza e la necessità di costruire
progetti importanti per il vivere sociale, si realizzano iniziative in
ambiti sociali difficili e complessi e più in generale in condizioni umane
di disagio, ottenendo risultati artistici ed estetici estremamente
interessanti, di valore nazionale ed internazionale. Anche una parte del
cosiddetto teatro istituzionale ormai si fa contagiare da tali esperienze,
ospitandole e in parte sostenendole.
Nel contempo si evidenzia, sempre più, l'importanza delle relazioni e delle
reti internazionali, sia dal punto di vista culturale che da quello
economico. I progetti hanno bisogno di un respiro europeo, per essere
sensibili agli umori del proprio tempo.
Ci sembra fondamentale consolidare, a Torino, città dove le contraddizioni
sociali ed etniche, da sempre, costituiscono un problema ma anche un
patrimonio per il tessuto civile e sociale, un punto di riferimento teatrale
di lavoro ed analisi.
A partire da queste considerazioni la direzione di Teatrimpegnocivile sarÃ
caratterizzata dalla proposta radicale di appuntamenti mensili di artisti,
studiosi, operatori con gli spettatori e non dal semplice elenco di titoli e
spettacoli. Il ricordo dell'incontro tra spettatore ed artista è da sempre
il luogo in cui si sedimentano segni, emozioni, significati, universi
differenti mentre il consumo frenetico di titoli e spettacoli può condurre
ad un appiattimento estetico e culturale ( sempre insomma,operatori e
pubblico sono invitati a chiedersi quali siano i fondamenti e le necessitÃ
del fare artistico).
Intorno al progetto TEATRIMPEGNOCIVILE, si sta costruendo, a tutti gli
effetti, una comunità di persone, articolata e complessa, all'interno della
quale la presenza dei giovani è fondamentale. Molti ragazzi universitari, a
seguito degli incontri organizzati, hanno deciso di realizzare il proprio
periodo di stage all'interno di TEATRIMPEGNOCIVILE. Ci sembra un'opportunitÃ
formativa interessante, che implica anche la messa a punto di modalitÃ
gestionali ed organizzative nuove, in cui viene superata la separatezza tra
l'agire artistico-culturale e quello organizzativo-gestionale che spesso
tanti danni produce allo sviluppo di realtà teatrali.
Inoltre si è scelto di dare vita ad un Comitato scientifico non formale ma
attivo e presente nelle diverse sezioni di lavoro.
Sono state fondamentali infatti, oltre alla direzione artistica di Pietra
Selva Nicolicchia, nello sviluppo teorico ed operativo del progetto alcune
presenze qualificate nell'ambito teatrale e culturale:
Maria Grazia Agricola, consulente progettuale che ha collaborato attivamente
all'ideazione e alla realizzazione del progetto;
Alessandra Rossi Ghiglione - drammaturga e docente dell'UniversitÃ
Cattolica di Milano;
Valeriano Gialli - attore e regista teatrale;
Carlo Infante - esperto di teatro e nuovi media;
Michele Marmo - Presidente della Cooperativa Vedo Giovane;
Luciano Nattino- drammaturgo e regista teatrale;
Anna Maria Pastore - docente di filosofia;
Michele Perriera - scrittore e regista teatrale;
Roberto Tessari - docente Dams -Torino;
Mariano Turigliatto- Sindaco della Città di Grugliasco.
Teatrimpegnocivile aprirà la sua attività con un'iniziativa che si terrÃ
nella settimana tra il 22 e il 27 ottobre.
LE PAROLE DEL TEATRO
PERCORSI RIFLESSIONI ESPERIENZE
23-24 OTTOBRE TEATRO GOBETTI
INAUGURAZIONE DI TEATRIMPEGNOCIVILE 2001-2002
Le modalità con le quali Teatrimpegnocivile procede hanno determinato la
scelta di un'apertura che fosse momento di presentazione del progetto ma
anche e soprattutto occasione di relazione, confronto e riflessione intorno
al panorama teatrale italiano, in particolare a quel "teatro che non sta al
posto suo" che non si lascia relegare in spazi e luoghi circoscritti, che
con curiosità , coraggio e generosità invade nuovi territori, ridefinisce
nuovi confini linguistici ed estetici, culturali e sociali. Perciò la
Direzione artistica e il Comitato Scientifico hanno invitato artisti,
studiosi ed operatori di altre città , realizzando un'iniziativa che prevede
momenti di riflessione collegati alla presentazione di esperienze artistiche
e spettacoli in quanto il teatro suggerisce ipotesi, analisi e progetti
attraverso il divenire concreto del lavoro di scena. L'iniziativa verrÃ
suddivisa per sezioni di lavoro a cura del Comitato scientifico.
PROGRAMMA DEI LAVORI E CALENDARIO
23 ottobre 2001
TEATRO GOBETTI
ore 9.30
Presentazione del progetto
BAAL di Valeriano Gialli con il gruppo di danza Rapatika e Angelica Buzzolan
Break-coffee
ore 10,00 - 13,00
Apertura e presentazione ufficiale dell'iniziativa
Saranno presenti il Comitato scientifico di Teatrimpegnocivile e i
rappresentanti delle Istituzioni (Regione Piemonte, Provincia di Torino,
Comuni di Torino, Grugliasco) e delle realtà private (Fondazione Crt e
Compagnia San Paolo). Si aprirà la riflessione intorno agli obiettivi ed ai
percorsi del progetto, in relazione al panorama nazionale del teatro e della
cultura.
Introduce Pietra Nicolicchia, intervengono:
Dott. Onofrio Cutaia, dirigente dell'ETI ( Ente Teatrale Nazionale);
Dott.ssa Laura Firpo Presidente dell'Associazione "Il Libro Ritrovato" e
membro del Consiglio di amministrazione dello Stabile di Torino;
Dott. Luciano Nattino drammaturgo e regista-Presidenza TEDARCO
Coordina Maria Grazia Agricola.
Ore 13.00
Incontro con Antonio Catalano " Storie di Pane", Casa degli Alfieri.
ore 13,30 colazione
ore 15,30- 18.00
Solo tre parole: Alterità , Bio-tech, Condivisione
a cura di Carlo Infante
con Paola Berselli e Stefano Pasquini (Le Ariette), Alessandro Berti e
Michela Lucenti (L'Impasto), Marco Solari , Silvio Panini ( Koinè) e altri
interventi nel forum web, tra cui quelli di Marco Martinelli (Teatro delle
Albe) e Luigi Maria Musati (direttore Accademia Nazionale d'Arte
Drammatica), Roberto De Lellis e Giacomo Scalisi ( operatori culturale )
Tre parole, tra le tante che attraversano il fare e pensare teatro, vengono
individuate per riflettere su come può essere vissuto il teatro inteso come
azione esemplare nel mondo che cambia: come atto d'impegno civile. Si,
proprio adesso, in un mondo stordito dai rumori di Borsa e di guerra.
A, comeAlterità rimanda al principio, originario, dionisiaco della rottura
delle condizioni statiche della coscienza, per andare oltre e cercare altro:
per non allinearsi al "pensiero unico", comprendere le altre culture e
relativizzare le proprie certezze (quelle economiche prima di tutto).
B, come Bio-tech mette insieme, in un ibrido inquietante, la dimensione
biologica e quella tecnologica, sottende una mutazione che va al di là delle
semplici trasformazioni socioculturali, per misurarci con un progresso
insostenibile in cui tra biotecnologie alimentari e automatismi digitali si
rischia di perdere il senso reale delle cose.
Si tratta, bensì, di ristabilire una misura armonica tra il "bio" e il
"tech", coniugando in termini sostenibili all'evoluzione umana, compreso il
"sapere dei sapori", la nostra espansione di coscienza della conoscenza di
cui fanno parte anche le nuove tecnologie della comunicazione digitale.
C, come Condivisione è, infine, uno dei pochi valori sui quali centrare l'
attenzione per chi crede che il teatro sia non solo un'espressione
artistica. E' dopotutto la prima grande tecnologia della comunicazione,
visto che ha dato forma rappresentata all'alfabeto, proprio perché si basa
sulla percezione condivisa di uno spazio-tempo comune.
E se si partisse proprio da qui per rilanciare un rapporto con lo spettatore
inteso non solo come consumatore ma come produttore di ascolto e di visione?
Si, utilizzando e rendendo quindi condivisibile, anche l'altro spazio-tempo,
quello telematico.
Gli autori invitati alla conversazione saranno tutti presenti con spettacoli
e performance (anche nello sviluppo futuro della rassegna
"teatroimpegnocivile") che attraversano quelle tre "parole calde", eventi
che emozionano, ciascuno per ragioni diverse: Le ariette per il
cortocircuito tra teatro e vita, godibile e commovente, come ho vissuto in
un pranzo assolato della primavera calabrese; L'impasto per avere messo in
scena l'ultima "maschera" dell'antagonismo politico, le tute bianche del
movimento noglobal, con un'energia unica, ludica e appassionata ; Marco
Solari per il sottile gioco ironico delle sue ricombinazioni drammaturgiche
sul paradosso bio-tech ; la Koinè per l'ascolto personalizzato (in cuffia
via infrarosso) di sontuose oratorie di "ecologia della mente" che lasciano
il segno. (carlo infante).
Performance di Silvio Panini
Produzione Koinè in collaborazione con Greenpeace Italia
Solo per spettatori in cuffia via infrarosso (15')
"Dove gli Angeli esitano"
ore 15,30 e ore 18,30
ore 20,00
CIRCOLO ANATRA ZOPPA
"TEATRO DA MANGIARE ?"
Le Ariette Di Paola Borselli e Stefano Pasquini
ore 22,00
TEATRO GOBETTI
"MUSCARÃŒA" regia di Pietra Selva Nicolicchia
Viartisti Teatro
Per gli altri appuntamenti consultare il sito web.
Nelle due giornate sarà attiva la postazione del Diario di Bordo on-line
curata da Carlo Infante sempre sul sito.
TEATRO GOBETTI
Via Rossini 8, Torino
tel. 0115119085