Casa delle memorie
Mango (CN)
p.zza S. Cane 2
0141 89127
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Mai dire Masche
dal 9/11/2001 al 11/11/2001
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Segnalato da

Donato Bosca




 
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9/11/2001

Mai dire Masche

Casa delle memorie, Mango (CN)

Sono tre i momenti di presentazione organizzati dall’Associazione Culturale Arvangia per far conoscere il volume "Mai dire masche", che condensa il meglio delle esperienze di premio letterario realizzate sul tema delle streghe che hanno imperversato per secoli nelle campagne piemontesi. Il libro e' il frutto di una sorta di laboratorio di scrittura al quale hanno preso parte centinaia di persone e che ha richiesto due anni di intenso lavoro.


comunicato stampa

Sono tre i momenti di presentazione organizzati dall’Associazione Culturale Arvangia per far conoscere il volume "Mai dire masche", edito da Priuli & Verlucca, che condensa il meglio delle esperienze di premio letterario realizzate sul tema delle streghe che hanno imperversato per secoli nelle campagne piemontesi.

Il primo momento è previsto alle ore 11 di sabato 10 novembre presso la Casa delle Memorie di San Donato di Mango in un incontro con un centinaio di soci del Circolo 'La Rosa Bianca' di Torino.
Una seconda presentazione avrà luogo a Paroldo alle ore 16 dello stesso giorno nell’ambito del Convegno organizzato dall’Associazione 'Masche di Paroldo' sul tema : 'Medicina naturale e donne guaritrici nel mondo contadino piemontese'.
La terza è prevista per il pomeriggio di domenica 11 novembre, ancora presso la Casa delle Memorie, e avrà come protagonisti i soci della Biblioteca Civica di Carignano e un loro compaesano, Lorenzo Gili, autore di uno dei racconti premiati al Concorso 'Una masca e via sulle ali della fantasia'.

Con un trampolino di lancio così strutturato 'Mai dire Masche' fa il suo ingresso in società non come l’ennesimo libro su superstizioni e credenze magiche, ma come il frutto di una sorta di laboratorio di scrittura al quale hanno preso parte centinaia di persone e che ha richiesto due anni di intenso lavoro.

Leggendolo ci si troverà immersi in un’atmosfera di veglia paesana che aiuta i lettori a ritrovare l’incanto dell’abbandono ingenuo e senza difese alla dolcezza del racconto.
Per queste sue prerogative il libro si annuncia diverso, originale nell’impostazione e nei contenuti.

La pluralità di voci che prendono parte a questa veglia è davvero sorprendente.
Infatti, accanto a scrittori affermati come Vittoria Sincero, Beppe Mariano, Luciano Converso, Carlo Mariano Sartoris, il libro porta alla ribalta scrittori emergenti come i torinesi Gianni Toscano e Paola Taraglio, Giovanni Ghiosso di Monticello d’Alba, Graziella Balsamo di San Damiano d’Asti, Rita Sacco Riccardi di Fossano, Natale Rubino di Saliceto, Silvana Testore di Loazzolo, Flavio Bonardo di Bra, Attilio Lerda di Mondovì, Milva Tardito di Cengio, Liliana Biglio di Marsaglia, Ezio Dadone di Cuneo, Francesca Giovanna Boidi di Castellazzo Bormida, Anna Maria Mattio di Rocca de Baldi, Maria Angela Pronello di Pianezza, Maria Domenica Bergadano di Foglizzo.

Siamo di fronte, però, ad un discorso sovraregionale con contributi di spessore arrivati dalla Liguria ( Valentina Ottone e Roberto Morchio), dall’Emilia Romagna ( Carla Chiaffrino e Maura Forni), dalla Toscana ( Alessandro Scalpellini, Giovanni Branchetti e Gilda Pozzati), dal Veneto ( Stefano Marchioretto, Lorenzo Giacobbe e Luciana Sattanino), dal Lazio ( Isabella Giomi) e addirittura dalla Calabria (Alfredo Bruni).

Ne scaturisce una sorta di fotografia di gruppo mai, prima d’oggi, neppure pensata, la mappa di un sottosuolo incandescente, lavico, suggestivo che convoglia storie, racconti e tradizioni di consistente impronta territoriale verso un comune denominatore.
Dalle pagine del libro prorompe una parola d’ordine che non si può discutere.
Masche e streghe in questa inimmaginabile stagione delle rivincite meritano rispetto.
Il parlarne a vanvera, per sentito dire, partecipando al gioco della globalizzazione che tutto confonde e annulla, è un peccato culturale che non può essere rimesso.
Mai dire masche senza averne prima individuato la specificità, senza averle trasformate in patrimonio di conoscenza, in percorso di emozioni.
Mai dire masche se non si prova il desiderio forte di capire , senza difese e senza preconcetti.

Lo spiegano, a modo loro, anche gli studenti che hanno preso parte al Concorso 'Compiti delle Vacanze sul manico di scopa', da Asti, Cortemilia, Centallo, Montà, Neive, per finire alle scuole di Castiglione Torinese, di Riva presso Chieri, della Val Canonica, del Trentino.

Associazione Culturale Arvangia
Viale Cherasca, 39, 12051 Alba,
tel. 0173-35946

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