Cinema Multisala Bersaglieri
Spinea (VE)

Concerti
dal 2/12/2001 al 7/12/2001
041 992500

Segnalato da

Ufficio Cultura Comune di Spinea



 
calendario eventi  :: 




2/12/2001

Concerti

Cinema Multisala Bersaglieri, Spinea (VE)

I programmi di due concerti che si svolgeranno il 3 e il 7 dicembre presso la sala 2 del Cinema/teatro Bersaglieri.


comunicato stampa

Comune di Spinea (VE)Assessorato alla Cultura
Ufficio Cultura Spettacoli & Manifestazione
Via Cici, 23 Tel. 041 5413169 - Fax 041 5411822

Associazione Amici della Musica di Spinea (VE)
Tel. 041990326 - 0415413401 - 0415460268

Con la collaborazione dell'Università di Ca' Foscari
Corso di Laurea in Tecniche Artistiche e dello Spettacolo
con il contributo della
Fondazione Cassa di Risparmio

Comune di Spinea VE
Assessorato alla Cultura
in collaborazione con

Associazione Amici della Musica di Spinea
Associazione Amici della Musica di Venezia
Università di Ca' Foscari
Corso di Laurea in Tecniche Artistiche e dello Spettacolo

presentano

QUARTETTO
di VENEZIA

lunedì 3 dicembre 2001
ore 20,45

INGRESSO LIBERO

Programma

Johannes Brahms,Due Quartetti op. 51
n. 1 in Do minore
n.2 in La minore-maggiore

interpreti: Quartetto di Venezia

Andrea Vio, Alberto Battiston - violini
Luca Morassutti - viola
Angelo Zanin - violoncello

Bramhs (1833-1877) non pubblicò Quartetti per Archi che alla soglia dei suoi quarant'anni: l'opera 51 ne comprende due insieme, a distanza di qualche anno nacque il terzo in Si bemolle maggiore che da solo costituisce l'opera 67.
Bramhs giunse al genere quartettistico, vero banco di prova del compositore, attraverso molte preoccupazioni e ripensamenti di carattere tecnico-stilistico e solo dopo aver sperimentato la forma di ampio respiro in diverse composizioni pianistiche. Stentava a ritrovare nella scrittura quartettistica la densità armonica, la ricchezza e la compattezza di quella pianistica e nel novero delle sue 'difficoltà' va incluso certo anche il fatto che il Quartetto, non meno di una vera e propria Sinfonia, rientrava per lui nell'orizzonte sinfonico più ideale e si innestava in una tradizione che congiungeva direttamente Mozart a Beethoven. Sul carattere in un certo senso più 'riservato', 'riflessivo', 'intimo' che è proprio dei materiali della musica da camera, Bramhs proietta la ricerca di una maggiore fluidità, di scorrevolezza, di integrazione reciproca necessaria delle parti della forma del discorso musicale. In tal senso l'op.51 ha ricevuto quel contrassegno, la sua duplice scansione, che distingue i principali modelli della ricerca brahmsiana. Il suo metodo di lavoro vi si rappresenta esemplarmente progressivo in due fasi: l'una dopo l'altra, l'una riflesso dell'altra, le composizioni dell'opera 51 sono come gemelle inseparabili: sperimentazione e esperienza acquisita nel primo quartetto ispirano la seconda e risolutiva prova di superamento tecnico-linguistico della lezione dei 'classici'.

Venerdì 7 dicembre 2001

Hommàge a Olivier Messiaen

ore 20,00 introduzione a cura di
Paolo Cattelan e Matteo Liva
ore 20,45 concerto

INGRESSO LIBERO

Programma

Hommàge a Olivier Messiaen (1908-1992)

Regard du Père
da Vingt regard sur l'Enfant-Jésus, per pianoforte (1947)

POEMES POUR MI
per voce di soprano e pianoforte (1936)

Livre premier
I. Action de grâces
II. Paysage
III.La maison
IV. Épouvante
V. L'Épouse

Première Communion de la Vierge
Vingt regard sur l'Enfant-Jésus, per pianoforte

POEMES POUR MI
per voce di soprano e pianoforte

Deuxième livre
VI. Ta voix
VII. Les deux guerriers
VIII.Le collier
IX. Prière exaucée

Regard du Temps
Vingt regard sur l'Enfant-Jésus, per pianoforte

interpreti:
Cristina Nadal, Alex Wilson, Susanna Armani - soprani
Matteo Liva - pianoforte

Mi è una dedica enigmatica. Mi è l'incontro con la donna, l'universo femminile.
Per tappe e stazioni, per quadri 'in movimento' (nove mélodie in due libri del 1936). Per Messiaen (1908-1992) Poèmes pour Mi è l'opera della definitiva autoiniziazione spirituale e artistica.
Senza Mi non sono pensabili i grandi cicli delle opere successive di Messiaen (Harawi, Turangalîla Symphonie), l'arrivo ad un nuovo linguaggio musicale metaculturale: il linguaggio dell'utopia panteistica e cosmogonica che è, al tempo stesso, il linguaggio rigorosamente, tecnicamente, controllato della sua ratio compositiva.
Sul ciclo di Mi ha scritto lo stesso Messiaen nel 1778:
" In quest'opera il linguaggio ritmico impiega durate molto irregolari: valori aggiunti, punti di valore aggiunto, ritmi non retrogradabili, canoni ritmici, più qualche riferimento alla metrica greca e alla ritmica Indù. [...] Ho scritto io stesso poesia e musica, l'una contemporaneamente all'altra. La poesia, molto semplice, è un po' nello stile di Pièrre Reverdy (poeta che io leggevo molto all'epoca). [...] La forma musicale è diversa per ciascun Lied. Va dalla canzone molto melodica (Paysage, Le collier) alla scena drammatica (Épouvante) al dittico (si vedano i due pannelli di Prière exaucée). Nella prima e nell'ultima mélodie: Action de grâces, Prière exaucée, mi sono ricordato di ciò che si pratica nei melismi del Canto piano [monodia gregoriana]: il testo è declamato rapidamente (non come un recitativo, ma piuttosto come una salmodia) e le parole importanti (parole-chiave) sono rivestite di lunghe vocalizzazioni.Il colore è forse qui l'elemento primordiale. Colore armonico anzitutto. Ottenuto sia per giustapposizione di 'modi a trasposizione limitata', che danno degli accordi blu-violaceo, rosso-malva, arancio, bianchi e oro (come in Paysage), sia per la sovrapposizione di questi stessi modi in amalgami mobili [cangianti] di colore (come in Ta voix, Le collier, nel canone ritmico all'inizio di Action de grâces e del grande vocalizzo sulla parola 'gioia' alla fine di Prière exaucée."

multisala Bersaglieri
via Roma, Spinea (VE)

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