Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti
Firenze
piazza dei Pitti, 1
055 213070
WEB
Lo Zibaldone della Firenze perduta
dal 3/3/2008 al 3/3/2008
ore 11.30
WEB
Segnalato da

Catola & Partners




 
calendario eventi  :: 




3/3/2008

Lo Zibaldone della Firenze perduta

Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze

Il progetto editoriale (edizioni Sillabe) offre a lettori e studiosi un documento particolarissimo, che Telemaco Signorini compose negli ultimi anni di vita. L'iniziativa inaugura "Firenze per Fattori" un intenso programma di celebrazioni nel centenario della morte di Giovanni fattori con 4 importanti mostre e un convegno internazionale sul restauro.


comunicato stampa

Pubblicata l’anastatica dello straordinario volume autobiografico di Telemaco Signorini: versi inediti, disegni, caricature, critiche, epitaffio aristocratico di un grande Macchiaiolo cosmopolita

Firenze – E’ stata presentata oggi a Firenze alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, l’edizione anastatica dello Zibaldone di Telemaco Signorini (Firenze 1835 – 1901), intellettuale cosmopolita, giramondo, poeta versatile e polemista appassionato, nonché pittore tra i maggiori dei Macchiaioli, compagno di strada di Giovanni Fattori, amico di Degas e Carducci, Collodi e Vernon Lee, Elisabeth Barret Browning e George Eliot, Emile Zola e Oscar Wilde, figura centrale della cultura italiana di fine Ottocento, attratto dai fermenti modernisti di Parigi e Londra quanto dai quieti soggiorni di lavoro en plein air a Castiglioncello e Settignano.

Progetto editoriale di valore e complessità straordinari, l’anastatica (edizioni Sillabe) offre finalmente a lettori e studiosi un documento particolarissimo, fin qui in esemplare unico, che Signorini compose negli ultimi anni di vita, affidando alle sue pagine ritagli di articoli e immagini tratte dalla stampa dell’epoca, foto, disegni e caricature autografe, riflessioni e versi spesso inediti vergati di proprio pugno, così elaborando un collage culturale, artistico e umano, che arricchisce la conoscenza di questo autore tanto singolare e del suo vastissimo mondo di riferimento. Macchiaioli compresi.

L’iniziativa inaugura l’intenso programma di celebrazioni organizzate nel capoluogo toscano nel centenario della morte di Giovanni Fattori (Livorno 1825 – Firenze 1908). Sono previste anche quattro importanti mostre con centinaia di opere e un convegno internazionale sul restauro, secondo un calendario che abbraccerà l’intero 2008 e uno scorcio di 2009 con la griffe unificante Firenze per Fattori (http://www.firenzeperfattori.it).

Elaborato da Carlo Sisi, uno dei massimi esperti di arte dell’Ottocento, il progetto è promosso e prodotto dall’Ente Cassa di Risparmio (che farà dono dell’anastatica alle biblioteche pubbliche italiane) con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze.

Con Sisi hanno partecipato alla presentazione del volume il presidente dell’Ente Cassa Edoardo Speranza, Isabella Lapi Ballerini, direttore della Galleria d’arte moderna (dove lo Zibaldone originale sarà esposto nella Sala del Fiorino con alcune copie consultabili), i docenti di Letteratura italiana (Enrico Ghidetti) e Storia dell’arte (Ettore Spalletti), e il curatore Silvio Balloni, al quale si deve anche un volume allegato, con saggio critico e indice dei 2000 nomi citati da Signorini.

Raffinata polifonia di materiali eruditi e di gossip culturale, lo Zibaldone è l’autobiografia sentimentale e critica di un artista tanto socialmente aristocratico, quanto culturalmente aperto alle suggestioni di un’arte rinnovata. Pagine che rendono dunque testimonianza di un momento particolarmente elevato della Firenze postunitaria, crocicchio dell’intellighenzia europea, meta privilegiata di libere accademie del gusto.

Composto da 167 carte recto-verso, il volume è di grande formato (32 cm x 21,5) e vi si leggono, tra l’altro, le prime segnalazioni critiche degli impressionisti (con i nomi, allora poco noti in Italia, di Monet, Manet, Pissarro, di cui Fattori commentava: “Ho veduto due quadri dell’impressionista Pissarro! Brutti...Signorini vuole farmeli passare per belli!”) e si ricordano i giorni giovanili del Caffè Michelangiolo e delle polemiche macchiaiole, gli incontri con John Ruskin e James Whistler, i rapporti con i mercanti d’arte europei, l’ammirazione per Proudhon, le amicizie con le grandi dame, le discussioni con Carducci ed Enrico Nencioni, la passione per la fotografia.

Tra i versi, le stesse dediche ai libri di sonetti rivelano un mondo di relazioni amicali intense e durevoli, vissute anche con spirito e ironia. A Fucini scrisse: “Renato / Ho partorito / E il mio figliuolo è nato / Tal quale come è stato concepito”. E a Collodi: “Carlo se la grammatica / Ti accenna uno sproposito / Non far, come sei solito / Dando di naso in natica / Stringendo un occhio o due / Per darmi un po’ del bue”.

L’edizione anastatica replica fedelmente, in formato 100/100, lo Zibaldone di Telemaco Signorini nell'interezza della sua composizione, compresi cioè tutti gli inserti interposti alle carte che ne formano la struttura principale. Grazie all’iniziativa della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze – Galleria d’arte moderna e al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, il preziosissimo documento diventa ora facilmente consultabile e sarà donato a tutte le biblioteche pubbliche d’Italia.

Signorini (Firenze 1835 – 1901) compose lo Zibaldone negli ultimi anni della sua vita. Il volume ha grande formato (32 cm x 21,5) ed è composto da 167 carte recto-verso. Esemplare unico, documenta il pensiero dell’artista, nonché i suoi rapporti con i Macchiaioli e con la cultura europea dell’epoca. Fu acquistato dall’antiquario fiorentino Aldo Gonnelli, che nel 1963 ne fece dono alla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti tramite il Cenacolo dei XII Apostoli.

Nello Zibaldone Signorini incollò i ritagli dei propri articoli di critica d'arte, aggiunse illustrazioni grafiche tratte da giornali del tempo (di suoi quadri, incisioni, acqueforti, vignette), e tracciò di proprio pugno a inchiostro poesie, stornelli, riflessioni autobiografiche, caricature. La struttura reale dello Zibaldone risulta dunque molto aumentata e arricchita di motivi di interessantissima complessità compositiva. Ricchezza evidente anche dal punto di vista dell'organizzazione visiva di un discorso critico, che ambisce a ricevere un’illustrazione grafica del proprio andamento concettuale.

Alla copia anastatica è allegato un volume che contiene l’indice dei nomi e delle opere citati da Signorini, per un totale di circa 2000 occorrenze. Contiene inoltre l’introduzione-saggio del curatore Silvio Balloni che, per la prima volta, affronta la poetica critica dell’artista per ricostruirne l'ossatura logica del pensiero e i riferimenti culturali, letterari e filosofici che ne hanno guidato la riflessione sull'arte.

Ufficio Stampa: Catola & Partners
Via degli Artisti 15 B Firenze
Tel. 055.5522867 - 892
riccardo.catola@catola.it

Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti - Sala del Fiorino
piazza Pitti, 1 Firenze

IN ARCHIVIO [21]
Firenze Capitale 1865-2015
dal 17/11/2015 al 2/4/2016

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede