La citta' negata. La videoinstallazione racconta la storia di Santo e Peppino, due amici ciechi dalla nascita e percio' privi oltre che della vista di una memoria visiva del mondo. Accompagnandoci per mano in un viaggio attraverso l'oscurita', Santo e Peppino ci offrono due punti di vista speciali per aiutarci a riflettere sulla conoscenza del mondo e la consapevolezza di noi stessi.
Per tutto il periodo di apertura al pubblico (28 giugno - 3 agosto 2008, sabato e domenica dalle 17.30 alle 21.30) il Parco di Arte Ambientale situato in località La Marrana di Montemarcello, Ameglia (SP), presenta un’emozionante videoinstallazione realizzata dalla coppia di artisti Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, già presenti nel Parco con un’importante opera.
La città negata è un video che racconta la storia di Santo e Peppino, due amici ciechi dalla nascita e perciò privi oltre che della vista di una memoria visiva del mondo. Accompagnandoci per mano in un viaggio attraverso l’oscurità, Santo e Peppino ci offrono due punti di vista speciali per aiutarci a riflettere sulla conoscenza del mondo e la consapevolezza di noi stessi. Come in molti progetti precedenti il lavoro si presenta come una narrazione doppia, frammentata e unitaria al tempo stesso. In questo caso è il racconto di due storie personali che si intrecciano nella comune esperienza della cecità, degli studi di Filosofia e del lavoro. È, tra le altre cose, la storia di un’amicizia nata da adulti, come la definiscono i protagonisti, fatta di condivisione, di impegno sociale e di amore per la città di Palermo. Attraverso l’emozionante narrazione della loro ricerca di indipendenza e di accettazione dell’handicap, il video cerca di affrontare domande sull’esistenza, la comunicazione e la percezione.
Nel parlarci delle loro vite, del loro modo di sognare, ricordare e percepire, Santo e Peppino ci svelano una Palermo personale e fuori dagli schemi, dove i ricordi della vita universitaria e della lotta politica si sovrappongono all’esperienza del quotidiano; dove la percezione dell’arte si mescola a quella della notte; dove la lettura dell’umore altrui avviene attraverso il rumore dei passi o il tono della voce e dove, soprattutto, il problema dell’assenza della vista si risolve nella presenza di una ricchezza di stimoli e codici attraverso i quali è possibile comprendere il mondo che ci circonda.
L’incontro ha avuto luogo all’Orto Botanico di Palermo, un luogo magico e sospeso che, benché situato nel cuore della città, offre la possibilità di appartarsi dal traffico e dal ritmo caotico per vivere una dimensione temporale quieta e dilatata. Seguendo un percorso iniziato da tempo da Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini in cui è privilegiato l’aspetto sonoro, il video è costruito seguendo la voce (intesa come elemento che aggiunge una dimensione emotiva al lavoro) e scarnificando il linguaggio visivo, che per sottrazione rafforza il contenuto dando vita ad immagini essenziali, spesso ipnotiche e poetiche. In questo caso le immagini propongono una Palermo fuori fuoco e rallentata, in cui è difficile distinguere i contorni delle cose o delle persone, che appaiono come macchie di colore in movimento, nell’inquadratura.
La città negata fa parte di una serie di progetti basati su una riflessione sui rapporti interpersonali. Questi progetti nascono dal desiderio di raccontare la storia di qualcun altro attraverso le nostre voci, i nostri corpi o i nostri sguardi, e di cedere a questo qualcuno parte del controllo sulla nostra produzione artistica. L’intenzione e’ quella di creare, attraverso la condivisione, un’area di scambio legata alla sfera dell’emotività in cui arte e narrazione possano essere considerate come reciproci doni.
Ottonella Mocellin è nata nel 1966 a Milano. Nicola Pellegrini è nato nel 1962 a Milano; vivono e lavorano a Milano.
Tra le mostre personali citiamo: Il gioco della verità, Fondazione Adriano Olivetti, Roma, (2001); Happy together, Galleria Lia Rumma, Napoli, (2002); In the mood for love - I'm too sad to tell you, MUAR, Mosca, (2003); Così lontano così vicino, Museo Nazionale dei Trasporti, La Spezia, (2004); Le cose non sono quelle che sembrano, La Marrana Arteambientale, Monte Marcello (2005); Aspettando che l’eco della voce svanisse, Scuderie di Palazzo Moroni, Padova (2005).
Molte anche le partecipazione a mostre collettive: Luogo comune, Openspace, Milano, (1999); Listening to new voices: 2002 National and International Studio Program Exhibition, P.S.1 MoMA, New York, (2002); U-Topos, Tirana Biennale 2, National Gallery of Arts, Tirana, (2003); On Air. Video in onda dall’Italia, Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, Monfalcone (GO) (2004); definitively provisional, Appendiks, Copenhagen, (2004); D'Ombra, Papesse - Centro Arte Contemporanea, Siena (2006); Time Code, MAMbo (2008).
Ufficio stampa:
Luigi Cavadini / uessearte
Via Natta 22- Como
uesseart@tin.it
Inaugurazione 28 giugno 2008
Parco Arte Ambientale de La Marrana
via della Marrana - Montemarcello (SP)
Orari: sabato e domenica dalle 17.30 alle 21.30