Dopo l’house del dj toscano Andrea Rucci, il rock della band londinese dei Querelle, l’elettronica di Dati, approda la band Pizzica e no’ pare per una notte all’insegna delle musiche popolari dell’Italia del Sud in un repertorio di pizziche, tarantate, tammorriate, tarantelle.
Nuova serata organizzata da Artesia – agenzia di servizi per l’arte e lo spettacolo – di Ciro Merode
Dopo l’house del dj toscano Andrea Rucci, il rock della band londinese dei Querelle, l’elettronica di Dati, approda la band PIZZICA E NO’ PARE per una notte all’insegna delle musiche popolari dell’Italia del Sud in un repertorio di pizziche, tarantate, tammorriate, tarantelle.
I Pizzica e No’ Pare sono: Rino Platania (voce – chitarra – organetto), Ciccio Santoro (chitarra – voce), Claudio Merico (violino e mandolino), Giuliana Mura (voce – flauto – danze), Renato Petraro (percussioni e tamburello).
Sono ormai alcuni anni che si è creato un grandioso interesse dei media nazionali verso la Pizzica e la Taranta, La Pizzica si è trasformata in un fenomeno di forte aggregazione sociale.
La ''taranta'' è, in particolare, quell'insetto (di solito un ragno) o anche il serpente che si nasconde negli anfratti e nelle fratture della terra che ''pizzica'' (da cui, appunto, il nome dato alla danza). Secondo le credenze popolari, dal morso della tarantola si guariva solo grazie alla danza: la ''pizzica'' ed il ballo che da essa ne deriva. La ''pizzica'' nasce come ballo ''curativo'' del morso inferto dalla ''taranta'' un morso micidiale che procura spasmi, dolori muscolari, delirio. Si parla dunque del cosiddetto fenomeno del tarantismo, ossia i riti conseguenza del morso della tarantola che hanno il loro culmine proprio nella fase delirante, considerata da alcuni (Lapassade) addirittura una forma di esorcismo, ossia espulsione del male, delle negatività .
Spesso il tarantismo è stato frainteso come una semplice danza, quasi pagana e profana, di liberazione dal male; invece c'è anche un aspetto sociale, laddove il tarantismo è la possibilità di uno sfogo che, rientrando in un ordine culturale genericamente accettato, protegge il portatore (solitamente una donna) dal marchio infamante della follia.
Al termine le concerto: world music da ogni sud selezioni a cura Ciro Merode, un viaggio sonoro attraverso l’Africa con le sue percussioni, l’Asia ed il suo misticismo, l’America con la salsa, il merengue e le musiche dal Brasile, sino a giungere nel Mediterraneo dove le danze culminano con la musica balcanica, con il sirtaki greco e con le “nostre†tammorriate, pizziche e tarantelle.
Sabato 16 gennaio 2002
Ingresso a partire dalle 22.00
Rodeo,
Via Cormoli, Pulsano (Ta)
T 3381406285