Mostra personale. Premiazione del vincitore del Premio Pino Pascali XII edizione. Fabre e' considerato un erede del pensiero rinascimentale: artista visivo, regista, coreografo, performer, scrittore, il suo universo affonda le radici nella complessa pittura fiamminga; la sua poetica celebra la morte come compagna della vita e del corpo umano, al centro della sua ricerca estetica ed etica. Consegnano il Premio Nichi Vendola e Achille Bonito Oliva.
E’ l’artista belga JAN FABRE il vincitore del Premio Pino Pascali XII edizione, amatissimo in Italia, annoverato tra i più importanti artisti contemporanei del XXI secolo, ha appena concluso la mostra personale al Museo del Louvre dove ha allestito le sue opere nelle 40 sale dell’Ala Richelieu, in dialogo perfetto con i grandi maestri della sua terra, da Vermeer a Bosch a Rembrandt. Precedentemente Jan Fabre per la regina del Belgio, Paola di Liegi, aveva realizzato nel Salone degli Specchi del Palazzo Reale, una ‘pittura di luce’, mosaico composto da più di un milione di coleotteri verde/azzurro: unico artista contemporaneo ad avere ottenuto un’opera su commissione al Palazzo Reale dopo Auguste Rodin.
Fabre è considerato erede del pensiero rinascimentale: artista visivo, regista, coreografo, performer, scrittore, il suo universo affonda le radici nella complessa pittura fiamminga e, come tutti i fiamminghi fa del reale un luogo dell’immaginario; la sua poetica celebra la morte come compagna della vita e del corpo umano, al centro della sua ricerca estetica ed etica; considera prioritario l’organo del cervello, un ponte tra corpo e spirito, tra fisico e psichico, definendolo “la parte più sexy del corpo” (titolo del film presente in mostra).
Un visionario universo quello di Fabre, popolato da gufi, gatti, globi, ali, uccelli, insetti, tra i quali essere preferito è lo scarabeo: per l’artista incarna il processo della metamorfosi, metafora della morte e della resurrezione, celebrazione del rito di passaggio tra l’ombra e la luce. Ama definirsi un’concilience-artist’ ovvero colui che si muove tra le idee di varie discipline, dall’entomologia, alle scienze, all’etica, alla religiosità dell’essere umano, connettendole tra loro, intersecando passato e presente, creando un comune spazio d’indagine. Jan Fabre nel 2008 compie 50 anni , una vita artistica di successi e traguardi raggiunti. Egli stesso dichiara “ci vuole il tempo di una vita per diventare un giovane artista”.
Consegnano il Premio Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia
e Achille Bonito Oliva, critico d’arte.
Il comitato scientifico del Premio Pino Pascali 2008 presieduto da Rosalba Branà, direttrice Museo Pino Pascali e composto da Carlo Berardi curatore e membro dello Young Collector Council del Guggenheim Museum di New York, da Giusy Caroppo storico dell’arte e curatore, da Simonetta Lux critico d’arte e docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, ha così motivato la scelta: “Jan Fabre è un artista totale, visionario, interpreta le tematiche assolute di vita, morte, natura, il mistero dell’essere umano fragile e mortale e il desiderio del superamento di questa precarietà. Considerato tra gli artisti più importanti del XXI secolo e il migliore erede della tradizione fiamminga, interpreta la follia, la malattia, la morte, la dolcezza del peccato, la forza spirituale.
Le sue opere - esposte nelle più prestigiose istituzioni museali mondiali - hanno la prerogativa della comunicabilità universale.”
Catalogo con testo critico di Achille Bonito Oliva. La mostra è a cura di Rosalba Branà e Carlo Berardi. Interviene il Sindaco di Polignano a Mare Angelo Bovino, Silvia Godelli, Assess. alla Attività Culturali, Regione Puglia; Mimmo Lomelo, Assess. Ai Beni Culturali Regione Puglia, Domenico Vitto, Assess. P.I Provincia di Bari.
Inaugurazione mostra domenica 16 novembre alle ore 11
Museo Pino Pascali di Polignano a Mare (Ba)
orari: da mercoledì a sabato 18/21, domenica 11/13 e 17/20,30.
lunedi / mart. chiuso.e il 24/25/26/31 dicembre e 1° gennaio