Immagini in movimento sul confine fra arte e documento

01/10/2014



Grande fuoco


Il video documenta il progetto d'arte di Tothi Folisi realizzato nei luoghi del lavoro ad Anzio (Roma).

Fuoco project è un tentativo di aprire processi di reimmaginazione degli spazi del lavoro attraverso la ricerca artistica.
La nuova edizione del progetto, che si tiene per il quarto anno presso l’azienda Trulli Legna e Camini, presenta Grande fuoco, mostra di Tothi Folisi a cura di Marco Trulli.

Nato da una comune appartenenza familiare dell'artista e del curatore al mondo dei carbonai e dei boscaioli, Grande fuoco è un percorso visivo che prende spunto dalle esperienze dei carbonai dei Nebrodi e che, all'interno di un deposito di legna da ardere, costruisce uno spazio rituale. Un luogo destinato alla produzione diventa la scena in cui si articolano elementi di carattere installativo, audiovisivo e pittorico che indagano sulla perdita, sulla frattura temporale che separa la nostra quotidianità dall'esperienza del bosco e della natura. Grande fuoco è un'espressione idiomatica siciliana (Focu ranni) che è sinonimo di grande perdita, disgrazia assoluta.

Il paesaggio di simboli costruiti e rappresentati da Folisi è un luogo in cui matura il senso dell'abbandono e dell'impossibilità del ricordo. I tre elementi costruiti dall’artista sono tracce della perdita di un’intensità di relazioni tra l’uomo e il paesaggio, di quella “lingua misteriosa che era in noi è che si è perduta” (Zanzotto). Per questo, uno spazio dedicato al commercio e alla trasformazione del legno, diventa il luogo in cui Tothi Folisi formalizza una possibile reinterpretazione del rapporto simbiotico tra l’uomo e il bosco, analizzandone la dimensione estetica, le memorie antropologiche, alla ricerca di “ciò che resta del fuoco” (Derrida).

Il percorso visivo vede al centro U'Fussuni, carbonaia realizzata grazie alla collaborazione e all'esperienza di Eugenio Trulli. La carbonaia rappresenta il condensato degli elementi simbolici del bosco e della sua trasformazione. Di fronte alla carbonaia troviamo un grande cerchio nero ottenuto dall'artista attraverso la bruciatura parziale del legno. Il cerchio nero, elemento ricorrente nella produzione pittorica di Folisi, rappresenta una ulteriore traccia di questo percorso a ritroso sulla lavorazione del carbone e, in particolare, ricorda ciò che resta di una carbonaia, il deposito di cenere e carbone che rimaneva per diverso tempo sul terreno al termine del processo di carbonizzazione del legno.

Il percorso si chiude con un video realizzato dall'artista sui Monti Nebrodi, alla ricerca di quei luoghi in cui i carbonai lavoravano e vivevano per mesi. Il video è caratterizzato da una serie di inquadrature fisse che raccontano di luoghi abbandonati, di fratture derivate dal distacco dell'uomo dal territorio e dalla sua cura. Il video termina con la voce di Franco Russo, cantore dei Nebrodi, che intona Terra ca nun senti, canzone popolare siciliana.

Infine, all'interno del container del carbone, viene esposta una serie di disegni realizzati dall'artista, piccola appendice visiva che indaga le forme del legno, del carbone e del lavoro nei boschi.
Marco Trulli

Hanno collaborato:
Eugenio Trulli, Gianni Trulli, Massimo Trulli, Massimo De Giovanni, Franco Russo, Giovanni Zoppeddu, Sukhwinder Singh, Aman Deep, Nirmal Singh, Satnam Singh, Singh Harjit, Singh Kashmir, Artur Smolko, Pawel Goral, Bruno Marsicola, Santino Cottone, Stefano Frateiacci, Francesco Sagristano, Fulvio Colaceci, Giorgia Colaceci, Maria Sole Benigni, Anna Maria Coletti, Adriana De Santis, Luca Sagristano, Sara Folisi, Valeria Lesca, Alessandro Lesca, Laura Chierchia, Emil Vesclinov Atanasov.

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