Come viene interpretato il soggetto del "lavoro" dagli artisti contemporanei? A partire da questa domanda, sollecitata dalla criticità sempre più crescente di questo tema, Paolo Toffolutti - direttore artistico dello Spac di Buttrio (UD) - ha curato "LavoroWorkVore". Si tratta di un'ampia collettiva in cui artisti italiani e internazionali offrono un loro contributo alla riflessione su un immaginario che nel 900 è stato spesso al centro della propaganda dei regimi totalitari, che hanno enfatizzato il ruolo dell'homo faber nella costruzione di un "mondo nuovo". Legandosi indissolubilmente a termini come produzione, vigore e sviluppo, ma anche fatica e alienazione, quale nuovo immaginario si sta sviluppando nel momento in cui la prospettiva dominante è l'assenza del lavoro dalla vita di molte persone? Ne parliamo con il curatore, che ci offre il suo punto di vista sul modo in cui ricerca artistica e lavoro "per vivere" si possono armonizzare.
Maggiori informazioni sulla mostra
LavoroWorkVore in corso fino al 31 marzo presso SPAC Spazi Pubblici Arte Contemporanea a Buttrio (UD)