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Premessa     A posteriori

  

5 ottobre, Doppia-mente (Alex Pinna, Sabrina Sabato) h 20.30

Le mostre nelle case fanno spesso discutere, ma alla fine piacciono. Mi sembra sempre che ci vada un sacco di gente. Non ho mai capito se è vero oppure se sono gli spazi domestici a dare l'impressione di tutto esaurito. Le persone si aggirano per un po' di tempo in silenzio, con circospezione, poi si ambientano. Io parlo un po' con tutti e mi scrivo alcune frasi dei dialoghi che sento oppure chiedo direttamente le impressioni a caldo sulla mostra. Molti sono favorevolmente sorpresi dal lavoro di Sabrina, in effetti tutti quegli oggetti "fuori-asse" colpiscono anche me e appena la vedo un po' da sola glielo dico e le faccio i complimenti. Guardo la stanza di Alex e mi chiedo come mai quando vedo le sue installazioni mi viene sempre voglia di camminarci in mezzo, mentre nessuno lo fa. Allora glielo dico e mi risponde "Entra pure!", sì, ma così non c'è più gusto! Un signore ruba un suo lavoro e io gli dico anche questo, lui non fa una piega nemmeno questa volta "È un vecchio debito morale!!" dice. Mentre il sugo bolle in cucina, in salotto si parla, due persone citano mille riferimenti degli anni '60, raccontano di Fontana e delle stanze blu, poi chiedono agli artisti "Insomma qual'è il problema?". Molti tra il pubblico li attaccano, gli artisti rispondono e io mi domando: ma perché ci deve essere un problema, perché non si possono vivere le situazioni piacevoli senza chiedersi se sono surreali o metafisiche, razionali o irrazionali, nuove o vecchie? Francesca Alessandrini

  
 

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