Si inaugura con la Prima Nazionale di Agamennone - da qualche parte adesso, la Stagione Teatrale 2001 del Capanno di Ribatti, il suggestivo teatro di campagna ricavato da un fienile, sorto l'estate scorsa da un'idea di Costante Vasconetto, medico psichiatra, Ginevra Bompiani e l'Associazione La Pergola, come luogo ideale per evocare l'evento teatro e ospitare gruppi teatrali, registi, attori, ma anche scrittori, secondo linee diverse tra loro, ma legate da un comune denominatore.
da qualche parte adesso
da Agamennone di Eschilo
con Massimiliano Balduzzi, Nenè Barini, Sara Corso, Piera Cristiani,
Federico Tessieri
regia Anne Zénour
coproduzione Dedalus spazio di lavoro teatrale - Associazione la Pergola
Si inaugura con la Prima Nazionale di AGAMENNONE - da qualche parte adesso, la
Stagione Teatrale 2001 del Capanno di Ribatti, il suggestivo teatro di campagna
ricavato da un fienile, sorto l'estate scorsa da un'idea di Costante Vasconetto,
medico psichiatra, Ginevra Bompiani e l'Associazione La Pergola, come luogo ideale per evocare
l'evento teatro e ospitare gruppi teatrali, registi, attori, ma anche scrittori,
secondo linee diverse tra loro, ma legate da un comune denominatore. In
equilibrio fra conoscenza e rappresentazione e incentrata sulla diversità , l'iniziativa è inserita
nell'ambito del progetto Sconfinando, promosso dall'Associazione La Pergola e
facente parte del più largo progetto Porto Franco della Regione Toscana.
Il Capanno di Ribatti, in sinergia con altri luoghi teatrali a Siena,
parallelamente alla propria attività , promuove alcuni laboratori gestiti da
gruppi teatrali che lavorano con le forme del disagio, della diversità ,
dell'emarginazione.
Così il teatro di Ribatti, che non ha palcoscenico e dove lo spazio è diviso da
un grande arco che sovrasta e apre la scena, ha un suo modo particolare di
rappresentare la diversità . Perché ha la possibilità di confondere attori e
spettatori, di scambiare
i ruoli: è uno spazio dove la diversità affiora e sparisce, segnata da una
linea mobile, invisibile.
Il cartellone di quest'anno, fra gli altri, vedrà in scena il Théâtre de la
Manufacture de Nancy, e monologhi, di Bernard Noël, Florence Delay, recentemente
eletta alla prestigiosa 'Académie Française', Patrizia Cavalli, Valerio
Magrelli, Edmund White.
Con la regia di Anne Zénour, che ha fondato nel 2000 con François Kahn e
Humberto Brevilieri l'Associazione Dedalus Spazio di Lavoro Teatrale, questo
Agamennone mette in scena una rappresentazione ispirata dal luogo e creata
interamente nel suo spazio. La
traduzione del testo è una rielaborazione di diverse traduzioni.
Regista e attori, per dare vita ad un superamento dell'antica forma che facesse
affiorare al presente una tragedia sempre viva, hanno scavato nei suoni, nelle
parole, nei movimenti dello spettacolo che si stava formando e hanno sviscerato
e nutrito il tes
to eschileo vivendo per un mese in alcune stanze a pochi metri dalla scena.
Così l'Agamennone prende il via a modo suo e i cinque commedianti che
diventeranno i personaggi dello spettacolo, in fuga dal proprio paese, si
ritroveranno in una vecchia rimessa sperduta nella campagna, accomunati
dall'esilio e dalla memoria di un tempo
lontano in cui avevano recitato insieme.
Quella sera, all'inizio in modo improvviso, come per caso, riprendono la
recita: le parole e gli eroi della tragedia risorgono a poco a poco ed è
l'occasione per ciascuno di far venire fuori frammenti della propria storia.
Che cosa può trasparire di ciascuna vita attraverso la recita del testo di
Eschilo? Chi vuole esibirsi? Perché? Per testimoniare? Per sfogarsi? Per
confessarsi? Per accusare qualcuno? E chi: i potenti della terra? Dio? Uno dei
compagni di esilio? "Hai dim
enticato? Hai dimenticato il giorno in cui tuo padre è morto? Hai dimenticato
come tuo padre è morto?" queste parole del poeta coreano Sun Kyongnim sono state
un leit-motiv nel lavoro. I testi di questo poeta, quelli del poeta greco Yannis
Ritsos e i test
i portati da ciascun attore (frammenti tratti da opere di Pavese, Etty
Hillesun, Mario Rigoni Stern, Nuto Revelli, Fanny O'Brien, Conrad, Melville,
A.Lobo-Antunes) sono presenti nell'ombra, come presenze amiche e vigilanti. Il
testo di Eschilo è la bestia
da cavalcare.
Ad ogni rappresentazione seguirà un rinfresco.
14, 15, 16 giugno, ore 20,30 - Capanno di Ribatti
(San Piero in Barca - Castelnuovo Berardenga -Siena)
Poiché il numero dei posti è limitato si prega di dare tempestiva conferma
indicando il giorno prescelto al numero 0577/355489 - acn@unisi.it
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