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ArteSera Anno 3 Numero 19 novembre-dicembre 2013



La città dell'arte contemporanea



Il primo free press di Arte Contemporanea per tutti


SOMMARIO N°19

Citare ancora Italo Calvino è inevitabile. Con il suo libro “Le città invisibili” nel 1972 ha redatto un catalogo delle città: quelle reali, quelle immaginarie, quelle scomparse, quelle sognate. Da qualche parte esistono tutte. Un canto d’amore alla città. Cinquantacinque ritratti in ciascuno dei quali, anche solo per un particolare, un colore, una definizione, una frase, si può ritrovare Torino. Il suo profilo. La sua immagine. Poiché è esattamente questo, la nuova – vecchia Torino: è uno zoo di città schierate l’una accanto all’altra che si influenzano a vicenda. Impaginate e immaginate a piacere. Allora noi abbiamo provato a cercarle, identificarle, raccontarle tutte queste città, queste che sono Torino, che costituiscono le parti viventi del suo corpo...
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La città dell’arte nasce come mappa raccontata e tascabile. Fa parte di un unico progetto editoriale pensato da ArteSera Produzioni per il mese di Contemporary Art Torino, novembre 2013, in cui tutto accade sincopato, pieno, come una festa dell’arte contemporanea, che si rivolge ai cittadini e a un pubblico internazionale. Si tratta di un progetto composto dalla mappa e dal numero del freepress Artesera, il 19°. Vivono separatamente e insieme, allo stesso tempo: uno integra l’altro, lo arricchisce. Il freepress fa da paesaggio alla cartina, la spiega e la colloca, sull’orizzonte della guida che è in preparazione e arriverà nel 2014. È una sorta di anteprima, di presentazione. Per far venire voglia di scoprire tutte le altre città, che sono tante. E qualcuna sicuramente ci sfuggirà. Magari ce la suggerirete voi.

Quindi la città dell’arte, quella che parla la lingua del contemporaneo, che si radica nella storia e pensa al futuro, che parte da se stessa per arrivare fino ai confini del mondo.
Musei, fondazioni, gallerie, spazi indipendenti e no profit, associazioni, fiere, spazi pubblici, studi d’artista. Spesso a cavallo di ambiti e linguaggi, perché l’arte contemporanea è un genere ibrido per sua natura, indefinito per essere libero.
Fare un censimento delle realtà che danno vita e corpo alla città dell’arte torinese è un appello che muta e si evolve nel momento stesso in cui lo si declina. È uno sguardo pieno di punti, traiettorie e percorsi, che forma una mappa visibile e invisibile, sovrapposta a quella di vie, strade e piazze, dal centro alla periferia.
C’è l’arte che vive negli spazi chiusi e deputati, e quella che si fa pubblica e va per strada, incontro alle persone. Arte pubblica, street art. Da un lato nuove idee di monumento declinate da progetti istituzionali. Dall’altro libere azioni artistiche sulla pelle di muri e facciate della città. Nel loro insieme tutti questi interventi sono scorci inediti, che reinventano la città, trasformandosi in luoghi d’arte quotidiana. Li si scopre girando, alzando lo sguardo, osservando.
Anche gli studi d’artista, sparsi in ogni quartiere, fucine di idee che prendono forma, sono luoghi dove scoprire, trovarsi, discutere. Di arte, e di vita.