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Virus (1994 - 1998) Anno Numero 10 gennaio 97



Prodigy

di Andrea Pezzi



Mutation
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Due ballerini, Leroy Thornhill e Keith Flint, avvicinano il dj di un club di Londra, Liam Howlett. Il motivo, è uno dei soliti, avere la cassetta musicale dei pezzi che Liam aveva appena suonato. Assieme a quella, il weekend dopo Liam regala ai due ballerini anche un demo di alcuni suoi pezzi, Keith e Leroy si innamorano di queste sonorità e propongono a Liam di diventare un team... ballo,
musica come prima non se ne conoscevano. E' l'inverno del 1989, due anni dopo si faranno chiamare Prodigy.

Prodigy -"Tu sei in una band. Stai per salire sul palco al Blockbuster Pavilion di Los Angeles durante il Lolapalooza tour, davanti ad un pubblico che ha appena deciso che ti ama più di qualunque altra band al mondo. Hai bisogno di solitudine? Di un pò di te? Forse di rollarti una canna? O forse preferisci che il tuo nuovo boss, Madonna, entri nei camerini ad aprirti il culo per aver detto alla stampa che hai rifiutato di collaborare al suo nuovo album? Madonna per noi è vendere l'anima al diavolo. E' venuta anche Pamela Anderson a trovarci dieci
minuti prima dello showtime, ci ha detto che suo marito Tommy Lee le ha comprato il nostro nuovo disco e che a lei piace moltissimo...le cose ogni tanto diventano quasi surreali..."

Andrea Pezzi - Prodigy, fenomeno primo della Wipe Out Generation, la generazione dei video giochi diventati filosofia estrema di vita, della Play Station, che
pubblicizza il suo marchio con slogans occulti: "Da usarsi preferibilmente sotto l'effetto di droghe leggere", basta mettere in mezzo ai magazine più importanti del mondo una cartolina pubblicitaria strappabile in più di 50 piccoli 'filtri', ed il sotto codice linguistico è chiaro a chi lo vuol capire.

I Prodigy, nascono così, portatori di una nuova punk-invasion, anche oggi con la voglia di distruggere i normali codici di lettura, sono la band rappresentante del "...che cazzo me ne frega", nessun contatto con la politica, se non quella che cerca di proibire i Rave Parteis (Criminal Justice Bill)
Quando abbiamo pubblicato il nostro nuovo album, "The Fat of the Land", in America avevamo intenzione di cambiarne il titolo in "The Land of the Fat", ma Madonna e tutta la Maverik ci sono venuti addosso come animali inferociti...forse avevamo toccato la ferita."

Il rapporto dei Prodigy con il successo è fatto dello stesso menefreghismo misto di alternativa ipocrisia e superiore sensazione che finalmente qualcuno si è dovuto inchinare a quello che loro amano fare. Liam Howlett, genio ispiratore di ogni loro suono, dice di non essere mai sfiorato dal pensiero, o dalla curiosità di sapere se quello che stà facendo piacerà o meno al suo pubblico. Non più di cinque mesi fa, lo stesso Liam, arrivò a dichiarare lo scioglimento della band perchè, disturbato dalla sensazione che la loro musica stesse diventando più
popolare di quella degli Oasis, non riusciva più ad avere il conforto del nemico contro il quale schierarsi, cominciava a sentirsi "paurosamente solo sulla cima del mondo".

Credo che quello che i Prodigy stanno facendo è fottere, e se questa generazione ha deciso di fottere con noi molto bene, altrimenti cercheremo da soli di fottere chi vuole fottere le nostre teste...

Una specie di scioglilingua che tre anni fa, dopo solo due anni di "Prodigy Esperience" (anche titolo del loro primo album del '92 appunto) Liam Howlett pronunciò in una intervista rilasciata a MTV.

E nel campo delle immagini la loro recente "Smack my bitch up" in versione video-clip, è una strategia quasi perfetta per confermarsi Prodigy; il video è stato censurato (...come volevasi dimostrare) dalle televisioni di tutto il mondo per la sua volgarità, la stessa volgare inutilità della quale vengono tacciati altri artisti inglesi di questi anni (Damien Hirst, ad esempio) da parte di chi non riesce a leggere i sottocodici suddetti.

Il video è la soggettiva di una trasgressiva notte di una lesbica, ed è ormai diventato un cult da collezionisti, ma Liam continua a ripetere che il video non l'hanno fatto per stupire o per fare sensazione, e che a lui non interessa affatto sapere cosa pensa la gente di ciò che lui fa.

Io amo l'arte Pulp e amo pensare che qualcuno non capisca un cazzo di noi come di Damien Hirst, mi stimola... le mamme dovrebbero stare fuori dal negozio di dischi per evitare che i ragazzi comprino "The Fat of The Land" perchè tutto fosse perfetto... la vittima chiama il suo carnefice, è per questo che tante mamme erano fuori da Sensation, non sopportavano l'idea che qualcuno potesse dire che i loro bambini profumavano di vittime, e che magari fosse loro la colpa... questa è la verità.

Le mamme hanno criticato molto anche i Prodigy, le donne americane aderenti al gruppo di NOW, ritengono il singolo "Smack my bitch up" offensivo dello spirito delle donne, in slang significa dare il massimo, ma letteralmente vuol dire "picchia la mia puttana", e nella visione delle femministe americane questo
significherebbe incitare alla violenza. A complicare le cose sembra ci sia anche un progetto cinematografico che dovrebbe interessare Keith Flint e nel quale lui
interpreterà un satanico stupratore di prostitute

Il cinema? Mi piacciono i film romantici, quelli da lacrima, anche se tra poco farò una parte come indemoniato per un giovane regista inglese alla sua prima esperienza importante...

I Prodigy hanno prestato a Danny Boyle un brano del loro vecchio album. La canzone, "The Full Throtle", è stata inclusa nella colonna sonora di "A life less ordinary", l'ultimo film di Boyle che, con Tarantino e "Pulp Fiction",
ha ristabilito grazie a "Trainspotting" un rapporto d'importanza quasi paritetico tra il film e la sua musica. E sempre a proposito di Prodigy...

"A fanculo tutti quelli che finiscono le cose... io sono il fuoco che le accende..." (FIRESTARTER)?