Mostra personale. L'intervento in mostra interroga e risponde alla struttura architettonica, di forma quadrata, ripartita in tre zone dalla presenza di otto colonne.
Vernice 14 giugno ore 17
La ricerca artistica di Rosella Restante è da tempo indirizzata alla
possibilità di progetti installativi, riferiti a soluzioni ambientali. In
essi pittura e scultura coesistono in reciproca e mutua presenza. Lo spazio
del luogo e lo spazio rappresentato nella realtà materia dei mezzi
pittorici e plastici, ne definiscono la complessità , offerta alla
percezione del fruitore.L'intervento in atto nella Sala delle Colonne,
interroga e risponde alla struttura architettonica, di forma quadrata,
ripartita in tre zone dalla presenza di otto colonne.
In essa, in
corrispondenza della zona centrale, un grande rotolo di tela dipinta, come
un arazzo, cala dall'alto, snodandosi a terra verso l'ingresso,
fermandosi al limite di un gruppo di elementi scultorei, disordinatamente
assemblati, e quattro grandi tele, libere da telaio, figurano ai lati, tra
tra colonna e colonna. Per contro nelle zone laterali, una teoria di tele
bianche, con fogli di disegni appuntati, segna le pareti, inframmezzandosi
alle lesene ripartitorie.
Appaiono così nella zona centrale, sulle tele
dipinte, forme sospese nello spazio cosmico rappresentato, geometriche ed
espressive, quasi taglienti brandelli di astronavi in deriva, nei disastri
postatomici, un tempo splendenti dorature, ora ossidate e fluttuanti in
cieli profondi, grigio azzurrati e rossastri, come ad allontanarsi e
ricongiungersi ad un tempo.
Appaiono così nelle zone laterali, sulle carte disegnate, forme di natura
a ricalco, residui di fusti di piante,stroncati, quale ultimo afflato di
vita, rappreso nelle tracce di anelli e di segni, groviglio del tempo. Le
tele dipinte baluginano pesanti atmosfere in contrasto dialettico al
candore delle icone disegnate. La catasta scultura di legno verniciato a
mano, fa da contrappeso al freddo riverberare tecnologico di un'asta di
luce, che a terra attraversa in diagonale il rotolo dipinto. Sulla tela, i
colori ruvidi e terrosi, sono posati a larga stesura, guardandosi dentro,
col fiato sospeso.
Sulla carta, esili fogli per modello, la grafite tesse,
translucida e incessante, minuziosi percorsi dell'anima. Il sentire
dell'artista prospetta una tendenza ad essere delle cose, l'ansia di un
futuro già trascorso, attonito e pregnante presagi, nel trasmutarsi
percettivo del luogo fisico in pensiero. L'
insieme installativo offre recinti di meditazione. Un compenetrarsi nello
spazio dell'arte all'umano dolore del cosmo.
Nicola Carrino
Apertura: 10-13 / 17-20
Sala delle Colonne, Piazza Cavour, Rimini