Spazio Privato
Milano

Something gives me the blues
dal 9/7/2003 al 10/8/2003
WEB
Segnalato da

Simona Pilla



approfondimenti

Riccardo Cavallari



 
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9/7/2003

Something gives me the blues

Spazio Privato, Milano

Mostra di Riccardo Cavallari. L'allestimento fotografico prevede l'esposizione a tandem. Grandi opere riguardanti mondi opposti e lontani vengono allestite in parallelo: binomio per colori, significati e significanti, dove lo spettatore verra' maggiormente colpito dal diverso linguaggio e dalla forte carica emozionale percependone la reale lontananza. Studiato e intrappolato nelle opere di Cavallari e' proprio questo senso di mancanza e di vuoto, di non appartenenza.


comunicato stampa

Mostra di Riccardo Cavallari

a cura di Simona Pilla

"Un titolo indefinito che rispecchia il sapore delle mie immagini lievemente silenziose, dal leggero fondo di tristezza e solitudine (.)"

Per chi considera l'allestimento primo e fondamentale elemento di comunicazione non verbale, la mostra fotografica che si inaugura giovedì 10 luglio in uno spazio privato in zona navigli a Milano, diventa un'occasione imperdibile, scrigno prezioso dove la fruizione diviene esperienza intima. Milano sempre proiettata verso un fare arte internazionale e polivalente. Un approccio newyorkese intimo, ma nello stesso tempo aperto al pubblico.

L'allestimento fotografico prevede l'esposizione a tandem. Grandi opere riguardanti mondi opposti e lontani vengono allestite in parallelo: binomio per colori, significati e significanti, dove lo spettatore verrà maggiormente colpito dal diverso linguaggio e dalla forte carica emozionale percependone la reale lontananza. Studiato e intrappolato nelle opere di Cavallari è proprio questo senso di mancanza e di vuoto, di non appartenenza. Fugacità. Come l'artista stesso, in continuo spostarsi, apolide dei suoi stati d'animo, alla ricerca continua e spasmodica di se stesso, della sua poetica e del suo blues.

Quelli esposti sono momenti rubati al tempo, attimi di sospensione.

Due mondi a confronto. Due indagini. Occidente effimero, colorato contenitore del nulla, annoiato e soffocato fatto di immagini mosse, estremamente pittoriche, dai colori saturi. Africa misteriosa, profonda, silenziosa poesia monocromatica di personaggi densi e di una natura solcata da profonde rughe. Una terra autentica e selvaggia.

Riccardo Cavallari è nato in Alabama nel 1964. A soli 12 anni si ritrova sui colli fiorentini dove studia arte e apre il suo studio fotografico a Firenze. Lavora nel contempo come assistente fotografo a New York e Londra. Agli inizi degli anni 90 comincia a interessarsi alle tecniche alternative di stampa fotografica. Riscopre la tecnica del bromolio creando una serie di fotografie che danno vita alla sua prima personale a Berlino. Con il successo avuto e l'incoraggiamento del critico d'arte Natalie Leleu espone anche al Carousel du Louvre di Parigi. Viene chiamato al Pratt Institute di New York dove tiene una conferenza sui metodi della stampa al bromolio. Inizia nuovi lavori come la serie di grossi ritratti in bianco e nero su fondo nero che verranno esposti nella personale al Centro Culturale di Belem a Lisbona. Chiamato come reporter al primo Social Forum Europeo, espone grossi ritratti e nudi alla Biennale del mar Baltico in Polonia. Docente di fotografia e relatore ad Orvieto Fotografa 2003.Oggi vive e lavora tra Berlino e Firenze.

Inaugurazione 10 Luglio - dalle ore 20.00

Performance poetica di Paolo Frullini
Party dalle ore 21.00

SpazioPrivato - Via Barbavara, 4 - Milano

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