Telemarket
Genova
via Roma, 61/R (Palazzo Orsini)
010 5761306

Tetti metropolitani
dal 22/2/2002 al 13/4/2002
010 5761306

Segnalato da

Gioconda Pomella



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Tonino Caputo



 
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22/2/2002

Tetti metropolitani

Telemarket, Genova

Sono circa 60 le opere esposte di Tonino Caputo presso lo Show Room Telemarket di Genova. Si tratta prevalentemente di vedute urbane di Manhattan dove i grattacieli deserti, immobili e silenziosi, hanno porte e finestre sbarrate e dove il concetto di citta' come luogo di armonia e sviluppo umano e' completamente soppiantato dalla citta' come cimitero, come luogo mortale e disumano.


comunicato stampa

TONINO CAPUTO

Sono circa 60 le opere esposte di Tonino Caputo presso lo Show Room Telemarket di Genova (Palazzo Orsini, inaugurazione ore 18.00). Si tratta prevalentemente di vedute urbane di Manhattan dove i grattacieli deserti, immobili e silenziosi, hanno porte e finestre sbarrate e dove il concetto di città come luogo di armonia e sviluppo umano è completamente soppiantato dalla città come cimitero, come luogo mortale e disumano.

Questa visione pessimista (l'uomo non ha edificato Gerusalemme ma continua a morire in immense Necropoli), rivela l'atteggiamento assolutamente non antropologico di Caputo. Nei suoi quadri non si percepisce il rammarico di una città che non è più un giardino, non c'è la malinconia dell'individuo sperduto in reticoli di grattacieli che lo sovrastano e lo annullano. Tutto ciò è già assodato da tempo.

Il grande assente delle sue vedute (quello che invece un tempo animava le vedute del Cataletto) è l'uomo: via via divenuto troppo marginale e secondario nella riflessione filosofica sulla contemporaneità per suscitare l'attenzione di un pittore culturalmente aggiornato come Tonino Caputo. Nelle sue opere egli registra uno dei paradossi della contemporaneità, che l'essere umano con il suo genio e il suo talento edifica città e impianta stili di vita che sempre più lo alienano.

Ma liberate dal senso di impotenza che suscitano nell'individuo, dalla brulicante attività umana che le giustifica e le avvolge, dalla loro natura funzionale, le metropoli appaiono finalmente, sotto lo sguardo oggettivante del pittore, come entità autonome, sembrano organismi che l'artista contempla avendone scoperto l'insospettata bellezza.

Si hanno così gli scuri e impenetrabili paesaggi urbani di Caputo, che tentano di riportare sul quadro la visione della città come entità estetica autonoma da scoprire e da definire. Si hanno i piani verticali di grigi, gli sfondi plumbei, le finestre regolari e ripetitive, gli incroci di linee che spezzano l'orizzonte, le ringhiere che tagliano con neri verticali il piano della prospettiva, o le reti metalliche che nel loro modo muto e serio orlano di rombi l'intera veduta.

Le nostre metropoli si rivelano capaci di bellezze impreviste, indifferentemente nel centro di Manhattan o negli angoli dimessi o nelle strade abbandonate: sono infatti tutti aspetti di questo strano essere che abitiamo e che chiamiamo città.

Cenni biografici
Tonino Caputo è nato a Lecce nel 1933. Nel '52 si trasferisce a Roma. Dal '63 al '64 vive e lavora a Parigi; dal '77 al '79 in Australia, nell'83 in Svezia. Dall'84 divide la sua attività tra Roma e New York. È stato scenografo del teatro di Carmelo Bene dal '66 al '68. Nel '74 collabora alla Enciclopedia Treccani come coordinatore nella ricerca per l'immagine nel vocabolario. Sue opere figurano in collezioni private e pubbliche in Italia, Francia, U.S.A., Belgio, Germania, Israele, Olanda, Svizzera, Inghilterra, Svezia, Danimarca, Argentina e Australia. Alcune sue opere sono state acquistate dal Museo di Stato dello Iowa, U.S.A.

Immagine: Tonino Caputo - Recinto di isolamento - 1987

Inaugurazione: 23 febbraio 2002, ore 18.00.

Informazioni: tel. 010.57.61.306

Ufficio stampa: Giovanni Simoneschi - 035.899111

Orari di apertura:
da martedì a venerdì ore 10.00-13.00/15.00-19.30;
sabato ore 10.00-19.30;
domenica e lunedì chiuso

Showroom Telemarket,
Palazzo Orsini, via Roma 61r-8/2, Genova

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