Facts & Fiction, Arte e Narrazione, e' un progetto proposto dall'Assessorato allo Sport e ai Giovani del Comune di Milano per avvicinare al linguaggio dell'arte contemporanea un pubblico sempre piu' vasto, di giovani e non solo, nell'ambito del ciclo La generazione delle Immagini, giunto ormai alla sua 4a edizione.

Tra novembre 1997 e giugno 1998 si svolgera' un programma ricco e articolato che comprende una serie di incontri con artisti e critici, una rassegna cinematografica e due laboratori per giovani artisti.
Negli ultimi anni il desiderio di "raccontare storie", ha attraversato le ricerche di molti artisti contemporanei: Facts & Fiction affronta come tema centrale la ripresa di questo bisogno narrativo, sempre piu' diffuso soprattutto tra le nuove generazioni. Una tendenza che trova le sue radici in quel filone della storia dell'arte che nella narrazione ha sempre cercato un rapporto diretto con il suo pubblico - basti pensare alla tradizione dei cicli di affreschi.

Se il concetto di narrazione e di racconto sono profondamente cambiati rispetto al passato, anche i mezzi utilizzati dagli artisti cambiano: cosi' dal singolo dipinto si passa ai cicli seriali di lavori, dalla fotografia singola ai montaggi di piu' immagini fino ad arrivare al video e al film, accostandosi sempre piu' alla struttura cinematografica, in cui la dimensione temporale entra in gioco accanto a quella visiva e spaziale.
Molti artisti hanno invaso il territorio del cinema, cercando di riallacciare una comunicazione con lo spettatore che e' stata per molto tempo interrotta da un linguaggio eccessivamente simbolico ed astratto, spesso sentito come lontano e incomprensibile.

Facts & Fiction si articola in diversi momenti:
9 incontri aperti, negli spazi della Triennale di Milano (Viale Alemagna 6), a partire dal 5 novembre 1997 ogni mercoledi' alle 17.30. Ingresso libero. A cura di Roberto Pinto.
8 artisti ed un critico, noti internazionalmente per la loro ricerca su diversi linguaggi e stili "narrativi", racconteranno se stessi e il proprio lavoro. La proiezione di video, il dibattito e lo scambio di idee saranno l'occasione per accostarsi ad alcuni personaggi di rilievo dell'arte contemporanea e agli aspetti piu' personali del percorso artistico di ognuno di essi.
Un ciclo di film e video al Cinema de Amicis, dal 3 all'8 febbraio, a cura di Giovanna Amadasi e Andrea Lissoni. Il ciclo presentera' film in pellicola e video realizzati dagli artisti, indagando l'interessante territorio interdisciplinare tra arte, cinema e narrazione, territorio nel quale si svolgono alcune delle richerche piu' innovative degli ultimi anni.
Due laboratori aperti ad artisti sotto i 35 anni, tra novembre 1997 e giugno 1998, ospitati dal consorzio Care of-Viafarini. I laboratori sono tenuti da Dimitris Kozaris e Luca Quartana, due artisti che hanno posto al centro del loro lavoro un'indagine sulla possibilita' di comunicazione e di dialogo dell'arte stessa. I laboratori si concluderanno con un'esposizione finale intorno a questi temi.

Marina Abramovic (nata a Belgrado nel 1945), negli oltre vent'anni del suo percorso artistico ha lavorato con differenti mezzi (danza, teatro, musica, installazioni, performance) mantenendo al centro del suo interesse l'usodel corpo, con le sue limitazioni fisiche e mentali, ma anche con la suagrande capacita' comunicativa. Spesso i suoi lavori arrivano sulla soglia di una violenza di ordine morale, ma risultano sempre capaci di suscitare una grande intensita' emozionale. Ultimo esempio, in ordine di tempo, e' stata la sua performance-installazione realizzata alla Biennale di Venezia che le e' valsa un meritato Leone d'oro.
Stan Douglas (nato nel 1960) e' un artista che vive a Vancouver, Canada, e lavora con fotografia, film e video, spesso mescolati in installazioni che mettono in discussione gli schemi percettivi e narrativi tradizionali. Attualmente sta sviluppando una serie di progetti sulla citta' di Detroit,una citta' che e' stata teatro di una devastante ribellione nel 1967, dallaquale non si e' ancora completamente ripresa. Ha recentemente partecipato a Documenta X a Kassel, a Sculpture Project a Münster e alla Biennale di Lione e sono previste nel 1998 sue personali alla Kunstverein di Salisburgo e al DIA Center for the Arts a New York.
Nato nel 1940 in Arkansas, USA, Jimmie Durham si e' occupato di teatro, di arte, di scrittura e di politica. Il suo lavoro parte spesso dall'utilizzo di oggetti di scarto della societa' occidentale, utilizzati per decostruirne con ironia gli stereotipi culturali. Dal 1964 al 1987 ha lavorato soprattutto con il teatro e la performance; negli anni '70 si e' dedicato interamente all' American Indian Movement di cui e' stato rappresentante all'ONU. Ultimamente e' entrato anche nel circuito dell'arte"ufficiale", esponendo il suo lavoro al Whitney Museum di New Yorke a Documenta IX a Kassel.
Coco Fusco e' una scrittrice, curatrice e media-artist che vive e lavora a New York. Estremamente versatile, lavora sia come teorica che come artista, muovendosi tra performance, video e film. I suoi scritti sono apparsi in numerosi libri e riviste (Village Voice, Art in America, Third Text, ecc.) ed una collezione dei suoi saggi, English is Broken Here, e' stata pubblicata da The New Press (New York 1995). Ha realizzato performance (spesso in collaborazione con altri artisti) ed ha partecipato ad importanti mostre come la Biennale del Whitney a New York e le Biennali diSydney e di Johannesburg. Inoltre ha partecipato a festival di cinema evideo (vincendo il premio per il miglior video di performance al Festival di Atlanta) e ha curato numerose mostre, tra cui Corpus Delecti per l'ICA di Londra.
Artista, filmmaker e regista teatrale, William Kentridge (nato nel 1955) e' una delle figure di intellettuali di spicco dell'attuale panorama sudafricano. Il suo lavoro e' caratterizzato dalla co-presenza di diversi mezzi espressivi: nelle sue installazioni, alla pittura e al disegno, si affiancano spesso oggetti tridimensionali e videoproiezioni, dando allo spettatore la sensazione di entrare dentro la scena, ma soprattutto dentro la realta' e la storia di un Sudafrica in transizione e in trasformazione.Ha recentemente partecipato alla Biennale di Johannesburg e a quelladell'Avana, a Documenta X a Kassel e, in Italia, alla mostra Citta' Natura a Roma.
Nata nel 1962 a Rheintal in Svizzera, ha realizzato video, film, performance, concerti, ma soprattutto ha combinato questi elementi in grandi installazioni dove le sonorita' e gli effetti visivi si fondono in un perfetto meccanismo di coinvolgimento dello spettatore, sempre al centro del suo interesse. Videoclip e linguaggi mediali vengono quindi assorbiti e rielaborati ironicamente. Sue installazioni sono state esposte alle recentiBiennali di Lione, di Kwangju e di Venezia.
Brian Wallis e' critico e teorico dell'arte. Caporedattore di Art in America per molti anni, ha organizzato numerose mostre e pubblicatoimportanti testi quali Art after Modernism. Rethinking Representation (NewMuseum, New York e Godine, Boston, 1984), Blasted Allegories (New Museum, New York e MIT Press, Cambridge-Massachussets, 1987), e libri realizzati in collaborazione con artisti come Democracy (con Group Material; Bay Press, Seattle, 1990), che testimoniano il suo interesse per le trasformazioni in atto nel mondo artistico e, in particolare, per gli sforzi comunicativi e di confronto con la realta' dell'arte attuale.


Film d'artista