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Periscopio 1 ottobre, S. Donato, cascina Roma di Francesca Alessandrini
19.30
Alle inaugurazioni, normalmente, se ti presenti tardi è meglio, chissà
perché. In caso di performance il ritardo però è un disastro, arrivi quando
ormai è tutto finito. A me è successo oggi, allora appena entrata chiedo
alle prime persone che incontro "Com'era?" mi dicono "Cosa?" e poi "Ah!
Boh, non si vedeva niente".
All'ingresso della mostra un cartello dice "Si prega di non toccare le
opere esposte".
La performance che ho perso era di Luca Barzaghi, lo incontro mentre sta
riordinando le sue cose e gli confesso che non ho visto niente, lui dice
che mi manderà il video.
Sono esposti dei lavori che conoscevo solo tramite descrizione o diapo come
La disparition di Paola Di Bello. Accidenti, dal vero fa tutto un altro
effetto!
Vengo a sapere che c'è una seconda performance di Federico Tanzi-Mira.
Questa non me la perdo e entro subito nella stanza: c'è una videoproiezione
di una scena del film "Thelma e Louise", rallentata, poi su un divano
Pierluigi Sacco e Meri Gorni leggono un dialogo tra un uomo e una donna.
Raccontano a se stessi più che all'altro, parlano del cinema, di alcune
immagini della loro infanzia e del loro incontro. Purtroppo si sente poco,
il pubblico parla e continua ad entrare e uscire, così mi stanco e cambio
stanza.
Giro un po' di gruppi e mi fermo ad ascoltare Alessandra Galasso che parla,
dice che alcune mostre la deludono per la cattiva organizzazione. Ci penso
e credo che in fondo ha ragione perché le cose che non funzionano provocano
veramente fastidi duraturi e questo in tutti i campi, senza riferimenti,
ovviamente!
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