Attraversare le contingenze allargando le prospettive

10/05/2010
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Italia - Inghilterra: 1 - 1


Videoprogetto è un'iniziativa di scambio che si è concretizzata in due rassegne video, rispettivamente di artisti italiani e inglesi, presentate in contemporanea a Roma e Birmingham. Un dialogo creativo che ha connesso 26cc di Roma e Grand Union di Birmingham, cioè due spazi non profit che Viviana Checchia ha messo in contatto. L'ubiqua curatrice qui intervista l'artista Mauro Romito, con lei ideatore dell'iniziativa, e Cheryl Jones, che dirige l'artist run inglese.
E gli scambi proseguono con la coppia di opere, tratte da Videoprogetto, che Viviana Checchia propone questa settimana su 2Video ...



Mauro Romito, Gendering, still da video, 2008




Chris + Keir, Robert Ringford, 2008/2009




Videoprogetto, l'opening presso Grand Union a Birmingham




Videoprogetto, l'opening presso Grand Union a Birmingham




Gli spazi di 26cc a Roma




Gli spazi di 26cc a Roma


Viviana Checchia intervista Mauro Romito (26cc artist space)

Potresti descrivere la mission di 26cc?

Mauro Romito: 26cc ha dialogato fin dall'inizio con la scena artistica romana mantendendo però una vocazione internazionale: uno spazio liminale tra il territorio in cui è radicato e il territorio ideale delle organizzazioni no-profit europee e non, con cui entrare in relazione e scambiare idee e progetti.

Quali sono stati fino ad ora i progetti di cooperazione ai quali ha partecipato?

Il primo contatto con l'estero lo abbiamo avuto nel 2008 quando abbiamo ospitato nomadSPACE/wandering gallery, una piattaforma mobile per la promozione dell'arte contemporanea dell'associazione SPACE di Bratislava e dell'inglese Truck Art.
Molto importante è stato poi l'iniziativa dal titolo "Politiche. Thinking through art", un incontro con gli spazi no-profit di Casco, Center in Galerija P74, Platform Garanti, Press to Exit, SPACE, Sparwasser HQ e Tranzit, che ha gettato le basi per la creazione di un network internazionale. Qui si è discusso sulle dinamiche esistenti e sulla possibilità di riconfigurare le pratiche della ricerca e della diffusione dell'arte.

Com'è nata l'idea di Videoprogetto?

Quando qualche mese fa ci siamo trovati a parlare della scena artistica di Birmingham. Incuriosito dalla vivacità trasmessami dai tuoi racconti, dalla nostra discussione sugli spazi indipendenti di questa città inglese e - considerata la particolarità strutturale delle sovvenzioni e delle dinamiche dei no-profit - mi è parso indispensabile un confronto diretto. Così è nato il desiderio di mettere in contatto 26cc e lo spazio Grand Union e, visto la conoscenza indiretta, trovare una maniera di presentarsi e di iniziare un dialogo in modo creativo. Da qui l'idea di uno scambio reciproco di video di artisti italiani e inglesi in un evento contemporaneo. L'idea di un legame attraverso l'arte è stata accolta con entusiasmo fin dall'inizio anche da Gabriele Gaspari e Cheryl Jones.


Viviana Checchia intervista Cheryl Jones (Grand Union)

Che cos'è Grand Union?

Cheryl Jones: Grand Union è una nuova istituzione con sede a Birmingham formata da 8 studi di artisti, nonché da un "project space". Gli studi sono quelli degli artisti Helen Brown, Mark & Joanna Essen, Harminder Singh Judge, Juneau Propects, David Miller, Matt Westbrook, Stuart Whipps e del grafico James Langdon. Io, Insieme alla curatrice Alexandra Lockett, dirigo il "project space".

Com'è nata questa organizzazione?

Come gruppo ci siamo formati due anni fa con lo scopo di creare un spazio dinamico dove poter sviluppare le nostre varie attività. Ci siamo impegnati ad acquisire una proprietà che fosse adatta a degli studios vivibili, tranquilli ed accoglienti e che prevedesse spazi in comune tali da favorire la socializzazione ed il dialogo fra gli artisti ed i curatori residenti, così come quella con ospiti nazionali ed internazionali, nonché un "project space" che potesse funzionare come una specie di "pubblico studio" per curatori emergenti, offrendo loro un luogo strutturato nel quale poter sviluppare un'attività pratica.

Come vi siete costituiti?

La nostra attività è sostenuta dal Birmingham City Council and Arts Council England ma si fonda anche sulla capacità del gruppo di procurarsi dei fondi extra. Uno dei modi per ottenerli è lo sviluppo del mecenatismo mediante la vendita in edizione limitata di "print portfolios" prodotti dai soci del nostro studio.

Cosa avete in programma nel vostro "project space"?

La nostra programmazione è iniziata a marzo del 2010 con Gongoozler, una collettiva curata dall'intero gruppo. Ciascun membro ha selezionato un'opera che in qualche modo riflettesse le idee e le tecniche di suo interesse. E' stato un buon modo di presentare i membri di Grand Union senza che esibissero i propri lavori, ma mettendo in mostra quelli di artisti emergenti o già affermati.

Cosa avete in programma per il futuro?

In giugno un altro scambio col Rogues Studios di Manchester e con il Lombard Method di Birmingham. Poi delle personali degli artisti Justin Carter che vive a Glasgow (luglio/agosto) e Jamie Shovlin che vive e lavora a Londra (settembre/ottobre).

Com'è nata l'idea di Videoprogetto?

Mi ha stimolato la tua idea quando lavoravi all'Eastside Project (un altro spazio non profit di Birmingham) mentre noi, a Grand Union, eravamo ancora impegnati con la creazione vera e propria dello spazio. I tuoi contatti con 26cc e le sollecitazioni di Mauro Romito (ideatore del concept di Video Progetto) hanno fatto pensare anche a me che sarebbe stata una bella occasione per gli artisti inglesi e per quelli italiani mostrarsi in un contesto internazionale ed anche un modo di avviare un dialogo con un nuovo gruppo.


Concluderei dando qualche dettaglio sulle diverse metodologie seguite per la selezione.
Come soggetto "link" del progetto mi sono occupata di entrambe le selezioni, l'italiana e l'inglese, rispettivamente in collaborazione con Gabriele Gaspari e Cheryl Jones. La selezione italiana si è basata su una conoscenza pregressa del lavoro di artisti che ritenevamo interessanti e che avevamo piacere di presentare nello screening a Birmingham. Non esisteva un tema, l'unica premessa era la nazionalità.
Per quanto riguarda gli inglesi invece, Helen Brown - una delle fondatrici di Gran Union - ha lanciato un open call pubblica alla quale potevano partecipare artisti inglesi o residenti in Inghilterra. Un modalità diversa che ha condotto anche alla scoperta di risultati curiosi. ( Viviana Checchia )


Su 2Video: Country Dancing

Gendering di Mauro Romito e Robert Ringford di Chris + Keir è la coppia di opere, tratte da Videoprogetto, che Viviana Checchia propone su 2Video questa settimana. 2Video è una rassegna “trasversale” aperta al contributo di più curatori. Ogni lunedì vengono presentati due video d'artista: ogni volta una parola li collega e li introduce, suggerendone una lettura...

Maggiori informazioni su Videoprogetto

Ulteriori approfondimenti su 26cc in questa intervista a Sabrina Vedovotto: Meno veloce della luce

26cc artist space, via Castruccio Castracane 26, Roma.

Grand Union, Unit 19 Fazeley Industrial Estate Fazeley Street Digbeth Birmingham B5 5RS.

Cheryl Jones è, al momento, una delle curatrici di Grand Union e curatrice della Biblioteca e delle Collezioni presso The New Art Gallery Walsall. È stata precedentemente coinvolta nella gestione di vari artist-led projects a Birmingham, incluso [insertspace], un progetto nomade che commissiona nuovi lavori osservando la relazione tra l'arte e l'audencie in spazi e contesti pubblici.

Mauro Romito è nato a Milano nel 1980, vive e lavora tra Roma e Madrid. Gli interstizi e gli spazi di silenzio sono al centro della sua curiosità creativa. Il medium video viene adoperato per creare azioni ironiche che celano alcune amare verità umane. L'indagine di Mauro Romito si orienta anche verso la relazione tra i generi e intende contribuire alla trasformazione dell'arbitrio culturale e delle azioni atte a mantenere e legittimare il potere di tale arbitrio su queste relazioni. È tra i fondatori di 26cc artist space, Roma.

Viviana Checchia ha lavorato come ricercatrice per il Ministero Affari Esteri in Repubblica Slovacca. I suoi interessi includono l'arte contemporanea dell'Est Europa. Ha partecipato all'ultima edizione del Corso Europeo per Curatori d'Arte Contemporanea svoltosi a Milano ed organizzato dalla Provincia di Milano e dalla Fondazione Antonio Ratti. Lavora come assistente curatrice esterna per Eastside Projects, non for profit space con sede a Bimringham (UK).