Attraversare le contingenze allargando le prospettive

22/07/2011
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Documento dei Lavoratori dell'Arte



Cronistoria di un movimento

Appunti su Milano_Per una nuova politica culturale cittadina

Comunicato del 25-09-2011




L'assenza di un'etica professionale, la totale incapacità di stabilire criteri di valutazione obiettivi per il riconoscimento degli operatori culturali, l'organizzata mancanza di ricambio generazionale, l'imperante esaltazione del singolo a discapito di forme lavorative che innescano processi collaborativi ed infine la sistematica disattenzione verso pratiche che non perseguono obiettivi economici e di mercato, non solo hanno determinato in Italia un sistema incapace di aprirsi al men che minimo cambiamento, ma hanno anche generato processi irreversibili di de-professionalizzazione, creando i presupposti per una pericolosa separazione tra sfera pubblica e produzione culturale. Di più. La costante attuazione di queste modalità spesso invalida ogni tipo di opposizione, soffocando la fiducia nel cambiamento e rendendo vano ogni sforzo per perseguirlo.

In risposta all'attuale situazione sopra descritta, i lavoratori del settore hanno messo in discussione i processi istituzionali di produzione culturale, sollevando le problematiche del rapporto tra arte e sfera pubblica. L'incapacità delle istituzioni di creare un sistema in grado di favorire le nuove generazioni ha dato vita alla nascita di gruppi autonomi e auto-organizzati, al fine di fornire alternative reali ed evidenziare i limiti e le mancanze delle istituzioni stesse.

Crediamo che il sistema all'interno del quale lavoriamo e produciamo cultura sia da ripensare in modo radicale.

Tutti constatiamo che la nostra vita di lavoratori è estremamente precarizzata. Investiamo di tasca nostra per acquisire un alto livello di formazione, maturando una grande aspettativa che è frutto delle nostre conoscenze, del nostro spirito critico e delle nostre presunte libertà individuali. Sempre di tasca nostra investiamo per mettere in pratica il meglio che sappiamo fare, così da ritagliarci un ruolo di prestigio nel sistema dell'arte. Aspettiamo che questo sistema ci riconosca un'economia, che ci permetta di produrre in modo indipendente e nel rispetto della libertà d'espressione, anche al di fuori di un'ottica di accumulo e profitto. Questo diritto non ci viene corrisposto ma non ci viene neanche negato di principio. Qui comincia lo sfruttamento: investiamo per salvaguardare il nostro ruolo e in cambio veniamo pagati per una miriade di sotto prodotti di ciò che sappiamo fare. Sotto prodotti che vanno a comporre il vero mercato dell'industria culturale.

Non siamo dei veri e propri esclusi, perché il fatto stesso di essere esclusi è il vero business!

Viviamo nell'attesa di oltrepassare una soglia, di entrare nella stanza dei diritti condivisi, della legittimità di un'espressione indipendente, senza capire che quest'anticamera è il sistema stesso: non c'è niente oltre quella soglia. Ci hanno tolto i diritti senza che ce ne accorgessimo. Inconsapevolmente stiamo interpretando le condizioni del nostro sfruttamento. Subiamo la precarietà nell'attesa di qualcosa di più legittimo ma siamo noi stessi ad alimentare questa grande disattesa.

Perché accettiamo che questi aspetti siano secondari? Perché i lavoratori dell'arte fanno fatica ad identificarsi con le proteste degli altri lavoratori precarizzati?

Riconosciamo la produzione artistica e culturale come produzione comune, ovvero come frutto dell'incontro tra la singolarità e la dimensione sociale, cooperante e collettiva. Riteniamo che questa produzione comune debba essere affermata contro la sua appropriazione privatistica. Gli strumenti di questa ri-appropriazione devono essere nuove forme di reddito e un nuovo welfare. Un welfare che non è assistenzialista, ma che riconosce pienamente il carattere sociale, reticolare, comune dell'atto di creazione.

Dobbiamo riappropriarci dei nostri beni comuni, e dobbiamo saper esprimere questa istanza usando il potere dei linguaggi che possediamo.

Invitiamo tutti i lavoratori dell’arte ad aprire uno spazio di discussione, di azione politica e di espressione artistica, che diventi luogo dove reclamare i diritti ed elaborare un diverso immaginario di produzione culturale.

Primi firmatari (in ordine alfabetico):
Marcella Anglani
Marco Baravalle
Francesco Bertelè
Emanuele Braga
Daria Carmi
Angelo Castucci
Francesca Chiacchio
Vincenzo Chiarandà
Valerio Del Baglivo
Maddalena Fragnito
Cecilia Guida
Francesca Guerisoli
Matteo Lucchetti
Aria Spinelli
Anna Stuart Tovini

Firmatari (in ordine alfabetico):
Francesca Agostoni
Sara Alessandrello
Piero Almeoni - Osservatorio inOpera
Roberto Amoroso
Alessandra Arnò
Emanuela Ascari
Laura Baldo
Filippo Ballarin
Katia Baraldi
Greta Bastelli
Veronica Bellei
Paolo Bergman
Giorgio Berra
Alice Berton
Renata Boero Mendini
Giulia Bombelli
Isabella Bordoni
Tomaso Bozzalla Cassione
Valentina Briguglio
Giulia Brivio
Melissa Bugarella
Paolo Caffoni
Paquale Campanella
Francesca Caputo
Elio Carmi
Rosa Carnevale
Rossella Caruso
Gianni Cella
Giusy Checola
Sarah Ciracì
Circolo Arci Bellezza
Compagnia Cinzia Delorenzi
Viana Conti
Leone Contini
Luigi Coppola
Danilo Correale
Laura Costa
Clementina Costanzo
Raffaella Crispino
Marzia Dalfini
Roberto Daolio
Domenico De Chirico
Guia Del Favero – Suite Case
Barbara Della Polla
Vera Dell'Oro
Vittorio Del Piano
Roberto de Luca
Matteo Donati
Arman Fadaei
Eleonora Farina
Andrea Ferri
Laura Florio
Mauro Folci
Anna Follo
Cecilia Foresi
Davide Franceschini
Luca Francesconi
Eva Frapiccini
Chiara Fumagalli
Fuori Dal Vaso
Maria Grazia Galatà
Irene Galimberti
Bernardo Giorgi
Cecilia Gnocchi
Filippo Gregori
Daniele Guadalupi
Lucia Lamberti
Chiara Lice
Leda Lunghi
Manuela Macco
Dante Maffei
Valentina Maggi
Alberto Magrin
Claudia Manfredi
Salvatore Manzi
Carrozzeria Margot
Viola Marongiu
Pamela Martinelli
Vittoria Martini
Matteo Mascheroni
Ferdinando Mazzitelli
Neve Mazzoleni
Daniele Milanesi
Daniella Andrea Isamit Morales
Rossella Moratto
Barbara Morlacchi
Oscar Morosini
Lijuva Moser
Alessandro Nassiri Tabibzadeh
Luigi Negro
Giuditta Nelli
Ottavia Nicolini
NoiSeGrUp
Giancarlo Norese
Ari Nunes
Elisabetta Oneto
Luca Pantina
Pierfabrizio Paradiso
Eleonora Parrello
Gaia Pasi
Francesca Pasini
Maria Pecchioli
Chiara Pergola
Carlotta Pezzolo – CHAN
Lorenza Pignatti
Camilla Pin
Caterina Poggesi
Alessandra Poggianti
Cristina Pontisso
Silvia Porro
Postcards from Beirut
Chiara Pozzi
Sergio Racanati
Giuliana Racco
Iris Rainbow
Rha ze
Stefania Ricci
Lucrezia Alessia Ricciardi
Emanuela Romano
Stefania Rossi
Roberto Rossini
Marcella Russo
Paola Sabatti Bassini - Osservatorio inOpera
S.a.L.E. Docks
Chiara Sartori
Emanuele Sbardella
Gabi Scardi
Alessandra Senso Odoni
Elisa Serra
Francesca Serrati
Beto Shwafaty
Josè Roberto Shwafaty Siqueira
Mirko Smerdel
Silvia Somaschini
Eddie Spanier
Anita Sto
Marco Strappato
Giulia Ticozzi
Chiara Tinonin
Trama21
Nicola Trezzi
Luca Tripeni
Franco Troiani
UnDo.Net
Valle Occupato
Olga Vanoncini
Claudia Ventola
Francesco Ventrella
Eugenio Viola
Edoardo Vitale
Sibilla Zandonini
Virginia Zanetti
Zanforlin
Angela Zurlo


Per informazioni e sottoscrizioni: lavoratoridellarte@gmail.com