Attraversare le contingenze allargando le prospettive

16/11/2012
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Crac a Cremona

E' cominciato tutto in un liceo, poi si e' aperto alla città e al territorio catalizzando tantissime figure significative della produzione culturale contemporanea. Una bella storia raccontata da Dino Ferruzzi



OsservatorioinOpera, Abbi casa ogni cosa, istallazione, lab. con gli studenti, Cremona 2009




Andrea Nacciarriti, Once Upon A Time, performance con gli studenti, P.zza Roma, Cremona 2011




'The Mole Man' di Luca Matti è una delle opere video presentate nella rassegna 'Ti racconto', a cura di UnDo.Net, ottobre-novembre 2012




Steve Piccolo,


Un'immagine dalla mostra 'Stazione Isola', 2006, CRAC Cremona




Ettore Favini, Il testamento di Liebig, azioni pubbliche per far conoscere il pensiero di Liebig nel territorio cremonese, 2009. Foto di Pietro Diotti




Mona Lisa Tina, Human, performance, CRAC, Cremona 2009




Arte Contemporanea, la citta' la modernita' il writing l'animazione in quattro workshop gratuiti, ottobre-dicembre 2012




Forme:Parole per la mente, Performance con gli studenti, Cremona 2008




Claudia Losi, "Affacci", installazione sulla facciata del Liceo Artistico Munari, progetto di a.titolo, CRAC Cremona 2010




TRAMA 21, 'Soppalcare', incontro degli studenti con l'AABB di Brera e Marcella Anglani, CRAC Cremona, 2010




Anna Franceschini, The Player may not change his position, 2009. All'interno della rassegna 'Neon> archivio aperto' a cura di Anna Santomauro e Vincenzo Estremo, B.goLoretoSP/CRAC othervision, 2012, Cremona




Intervista con Dino Ferruzzi, responsabile del CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea, attivo dal 2003 all’interno del Liceo Artistico Statale “Bruno Munari” di Cremona.

UnDo.Net: Sei da tempo in rapporto con Paolo Perticari, un pedagogista e filosofo interessato a modelli educativi alternativi. Lui pensa che l'educazione, così come è adesso, non funzioni più da raccordo tra passato e futuro e perciò sostiene la necessità di usare modelli differenti.
Quanto sono presenti queste riflessioni nella tua pratica artistica e curatoriale?


Dino Ferruzzi: Con Paolo abbiamo discusso a lungo della possibilità di lavorare insieme ad un progetto organizzando un gruppo di lavoro costituito di persone che sono davvero interessate a modalità altre di insegnamento. Siamo agli inizi di un rapporto che sicuramente produrrà buoni frutti.
Non è un caso che sia avvenuto questo incontro tra noi, secondo me gli incontri non sono mai casuali: quando avvengono vuol dire che a monte ci sono molte cose in comune e sicuramente la storia del CRAC lo dimostra.
Il CRAC è stato fin dall'inizio un laboratorio che ha tentato di portare all'interno di un luogo pubblico come quello della scuola una serie di considerazioni sui modelli forti della formazione, quindi sull'idea di didattica e sul fare scuola.
Il discorso con Perticari si approfondisce perchè lui è uno dei pochi studiosi che attualmente punta l'attenzione sull'agire politico e questo è fondamentale.

UnDo.Net: Cioè ?

D.F. Sono convinto che si debba porre l’attenzione su nuove modalità dell’agire politico, ripensare lo spazio pubblico, e per quello che è nello specifico il progetto del CRAC, come un luogo di lavoro collettivo, uno spazio dove è possibile collaborare e costruire ancora dei valori sociali condivisi. Dove ricostituire, probabilmente, un agire politico collettivo, dove sia possibile costruire rapporti umani ricchi.
Il CRAC è nato come un luogo di democrazia diffusa che va dalla scuola alla città, al territorio, fino alla produzione di beni e servizi. Per tornare ai modelli educativi, la chiave è sicuramente una certa pedagogia dimenticata, e soprattutto in Italia abbiamo dei nomi importanti, come Don Milani, Danilo Dolci, Paulo Freire...
Però ci sono tantissime pratiche, non solo quelle che vengono da una certa filosofia o pedagogia storicizzata, ma anche quelle di gruppi informali... forse è proprio da queste situazioni che si possono iniziare a riconsiderare gli apporti e le relazioni.

UnDo.Net: Mi sembra che lo stesso Perticari citi uno studioso che anche nell'arte contemporanea è molto seguito, cioè Jacques Rancière...

D.F.: Sì c'è molto interesse intorno al pensiero di Rancière. Nel suo saggio Il maestro ignorante parla di pratica dell’emancipazione intellettuale attraverso l’eguaglianza delle intelligenze come unica condizione che lega il genere umano, “una condizione necessaria e sufficiente affinchè una società possa esistere”. Queste considerazioni, dovuti agli studi che il filosofo ha dedotto dagli scritti del rivoluzionario francese Jaconot, riportati nel presente, sono un’avventura del pensiero “in grado di sovvertire le gerarchie intellettuali, le tecniche pedagogiche, i miti dell’ineguaglianza tra le menti”. Alla luce di queste idee, si può comprendere come l’arte contemporanea, e non solo, possa trarre spunti e riflessioni profonde per approfondire e praticare la propria ricerca.

UnDo.Net: In UnDo.Net c'è tutto lo storico del CRAC e a partire dal 2005 si può vedere tutto quello che avete organizzato fino ad oggi. Leggendo la storia si nota che ad esempio nel 2005 a Cremona c'è stato Wurmkos, nel 2006 Isola Art Center, nel 2007 il PAV di Torino.
Tu e le persone con cui collabori sembrate seguire già una linea molto precisa.


D.F. Sì, tanti progetti privilegiano l’ambito della ricerca nell’Arte Pubblica. Molte scelte sono state dettate dal mio percorso personale. Anche se nella scuola è interessante che i ragazzi abbiano un ventaglio di possibilità molto ampio per avvicinarsi all’arte contemporanea.

UnDo.Net: Dal 2010 in poi molti dei progetti condotti del CRAC sono di arte pubblica: escono dalla scuola e diventano idee come Face Off, realizzata insieme a Ettore Favini. Puoi raccontare di cosa si tratta?

D.F.: Face Off è nato proprio per uscire dalla scuola. Ha preso il via dall'esigenza di invitare degli artisti che ragionassero su alcune problematiche legate al territorio.
Abbiamo quindi divulgato un bando nazionale, visto che avevamo anche un piccolo budget da spendere, poi una commissione ha scelto i progetti di quattro artisti, Fabrizio Sartori, Chiara Camoni, Maria Zanchi e Simoncini-Tangi, quest’ultimo sarà presentato in aprile.
A Cremona c'è un grosso problema di identità in relazione alla contemporaneità, quindi abbiamo pensato di smuovere un po' le acque in questo senso, cercando di favorire processi di partecipazione attiva tra le persone.

UnDo.Net: E' stupefacente come il CRAC sia riuscito a catalizzare così tante figure significative della produzione culturale contemporanea. Avete organizzato nel tempo incontri con moltissimi curatori oltre a laboratori e mostre con artisti come Claudia Losi, Lucy Orta, OsservatorioinOpera, UnDo.Net, Annalisa Cattani, Steve Piccolo, Bianco-Valente, Chiara Camoni, Emilio Fantin, Tim Rollins...

D.F.: Il primo progetto che abbiamo presentato qui nel 2004 è stato con un giovanissimo Riccardo Benassi. Ed era proprio un intervento d'arte pubblica che si scontrava con i problemi emersi intorno alla costruzione di un grande ipermercato che avrebbe sconvolto l'assetto sociale del territorio.
La storia del CRAC è cominciata quando mi sono trasferito a Cremona anni fa, dopo un'esperienza maturata precedentemente con Careof a Milano, di cui sono uno dei co-fondatori.
A Cremona mi sono chiesto: "perchè continuo a insegnare e a fare arte?" Vivendo la scuola sui treni come pendolare ho avuto tempo per riflettere sulla questione e grazie ad una serie di circostanze positive - tra cui il fatto che al tempo nasceva un nuovo liceo, una scuola dove non c'erano conflitti, un ambiente sano - è stato possibile avviare i progetti del CRAC anche se ci sono state parecchie difficoltà.
Poi negli anni ho conosciuto moltissime persone, e anche se non c'era budget, c'era pochissimo denaro da spendere, si riusciva ad invitare gli artisti e i curatori che hanno dato un apporto decisivo a questo progetto di continuità.

UnDo.Net: Avete anche collaborato con scuole come l'Accademia di Brera e la NABA, o il Dipartimento didattico del museo di Rivoli e altri musei italiani. Potresti parlarcene?

D.F.: Da tempo nel macrocontenitore degli eventi ce n'è uno in particolare che si chiama Educational. Sono due appuntamenti, a settembre e a dicembre, che di solito dedichiamo a progetti nati dal basso, nati dalla scuola stessa, che riflettono altre modalità di fare scuola.
Quindi scegliamo una serie di situazioni che ci sembrano interessanti. Ci sono stati degli incontri favolosi.
E' importante far incontrare gli studenti in una sorta di dialogo alla pari, cioè attivare situazioni in cui gli studenti insegnano ad altri studenti scambiandosi una serie di conoscenze. Con i Dipartimenti didattici, abbiamo consolidato i rapporti negli anni, curando due convegni nel 2007 e 2009 sull’Arte contemporanea come progetto educativo, siamo riusciti a invitare soggetti diversi e realtà museali per un confronto su queste tematiche. Con i Dipartimenti didattici, organizziamo percorsi di aggiornamento e formazione e progetti indirizzati a insegnanti e studenti.

UnDo.Net: Si sono appena concluse le mostre che in diversi spazi di Cremona hanno ospitato le selezioni di video d'arte scelti da Arthub.it e adesso dovrebbero procedere anche i laboratori con UnDo.Net. Vuoi parlarci dei vostri progetti futuri?

D.F.: Per il progetto con UnDo.Net sarà costruita una piattaforma di lavoro con studenti universitari per pensare ad una serie di interventi che avranno una forte relazione con le realtà e i vissuti del territorio cremonese. Quest'anno c'è un calendario fittissimo ed è già praticamente quasi pronto fino a giugno. Prossimamente avremo una mostra di Diana Dorizzi, Claudia Losi, Suzie Wong, Luca Scarabelli, gruppo Sintetico, Pietro Gaglianò, Giancarlo Norese e Filippo Falaguasta, ancora Riccardo Benassi con un progetto dedicato alle forme del lavoro... dimentico sicuramente qualcuno!

Il 22 e 29 novembre invece, ci saranno due serate di musica. La prima con i Blastula.scarnoduo, artisti che provengono dalla scena internazionale del Jazz e dal teatro sperimentale (Krypton, Societas Raffaello Sanzio), la seconda con la musica elettronica di Giorgio Li Calzi. Insieme al Dams di Bologna, stiamo lavorando a un grosso progetto basato su una rassegna internazionale di performance... Insomma è un programma ricchissimo. Naturalmente sono previsti workshop, incontri con gli artisti e per la prima volta sperimentiamo dei laboratori esperienziali, che attraverso le pratiche Yoga e Shatsu, coinvolgeranno le persone in un percorso inedito tra Arte e benessere. Anche quest’anno, con Open Space promuoveremo progetti di artisti che operano sul territorio della provincia cremonese.

UnDo.Net: Tutto è partito da un piccolo liceo artistico, poi il CRAC è diventato nel 2007 un'associazione non profit e nel 2011 è nato IPAC, impresa di promozione artistica e culturale, come sezione didattica del CRAC. Infine nel 2011 è stato aperto un nuovo spazio espositivo nel quartiere di Borgo Loreto. Come si sostengono queste attività?

D.F.: Questa attività sono nate grazie al lavoro di molte persone che lavorano all’interno dell’associazione. Dal 2011 collaboriamo con il Comune di Cremona, in particolare con l'Assessorato alle Politiche Educative e Giovanili, curando il progetto Arte contemporanea e territorio. Con il Comune abbiamo stipulato una convenzione che ci permette di accedere a una somma di denaro pubblico che stiamo utilizzando per realizzare tutti i progetti.
Non è una grande somma ma dimostra la volontà di portare avanti il progetto da parte dell'amministrazione.
Nel frattempo abbiamo formato un gruppo di lavoro proprio per capire come continuare in futuro: bisogna crescere e costruire altre modalità.
Intanto un ulteriore contributo ci permette di dire agli artisti "Prepariamo il progetto, parliamone, siete completamente spesati". Riuscire almeno a spesare gli artisti è per noi molto importante. E con i tempi che corrono...

UnDo.Net: Per finire?

D.F.: Oltre allo spazio principale del CRAC attualmente disponiamo dello spazio di Borgo Loreto e abbiamo la possibilità di usufruire di altri spazi cittadini anche se tutto parte dalla scuola.
E' difficile far comprendere che la scuola è un luogo che bisogna aprire in altri orari oltre a quelli canonici. La scuola si deve riappropriare della sua funzione, della sua identità, che è quella di essere un centro che produce cultura.


Su UnDo.Net trovi tutti gli eventi del CRAC - Centro Ricerca Arte Contemporanea e qui puoi vedere i video dell'incontro pubblico con Tim Rollins & K.O.S. (Kids of Survival) del 2011 e della sua Lezione aperta al CRAC Cremona