Attraversare le contingenze allargando le prospettive

05/04/2014
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Arte per designers e spaesati




Brera Design District, dall'8 al 13 aprile 2014


Sesta edizione del Temporary Museum for New Design al Superstudio Più


Al PAC, Regina José Galindo. Foto Bella da Vigo


Palazzo Reale: Piero Manzoni


Cildo Meireles all'Hangar Bicocca


Galleria Bianconi, H.H. Lim


Studio Guenzani, Patrick Tuttofuoco. Foto Andrea Rossetti


E' interessante riflettere sulla parola "spaesato": i suoi tanti sinonimi - confuso, disorientato, smarrito, sperduto, fuori posto, sradicato - sembrano molto più negativi del fatto di non avere paese, centro di gravità nè alcuna meta.
Uno dei momenti in cui Milano sembra essere davvero divertente è quando in primavera c'è il Salone del Mobile e le strade straripano di persone: sono gli amanti, gli studiosi, gli operatori, i compratori o gli autori del design internazionale.
Certo questo mondo di designers, architetti e presenzialisti è ben indirizzato da decine di speciali, guide vip e app di tutte le fattezze. D'altronde hanno una quantità di openings e drinks e talks a cui partecipare, e in ogni angolo di Milano ci sono personaggi che aggeggiano con il "telefono" camminando affranti o con determinazione.

La fiera di Rho è semplice da raggiungere, ma una volta usciti dai Saloni (e c'è chi non ci mette neppure piede) ci si trova nell'oceano dell'OFF cioè il mare delle proposte espositive del circuito Fuori Salone e di quelle off dell'Off, scalando verso luoghi sempre meno "dentro" ma non per questo meno "Up".

Per orientarsi in questa Milano urbanisticamente concentrica, quest'anno vanno di moda i "distretti" e soprattutto su questi abbiamo deciso di raccogliere le molte informazioni consultabili su UnDo.Net.
Questi agglomerati, quasi sempre riuniti sotto la bandiera di una via, differenziano fantasiosamente le proprie proposte soprattutto negli allestimenti che si adattano alle chiatte galleggianti, ai laboratori, agli androni di palazzi Liberty, ai cortili, ai musei più vari e alle gallerie d'arte.
Ecco quindi Brera Design District, Porta Venezia In Design, Il progetto 5Vie del centro storico, Zona Santambrogio, Tortona Around Design in zona Sud, Sarpi Bridge, Ventura Lambrate, Navigli Design District, e poi naturalmente la Triennale di Milano, il Museo Poldi Pezzoli, l'Università degli Studi, o Elita festival al Teatro Franco Parenti
Dal percorso Food&Wine, alla Robot Therapy, le case morbide, gli orientalismi, il green, il definitivo "The art of Living", ce n'è per tutti i tipi di appassionati.

Gruppi di loro virano a folate come grandi stormi di passeri, seminando qualcuno che si lascia scivolare nella deriva (Debordiana naturalmente...) di una mostra d'arte.

Proprio a chi deciderà di fare il flaneur nell'arte contemporanea sono dedicate le decine di immagini che potrà vedere di questa sorta di percorso tra le mostre milanesi.

Per esempio "Estoy viva", la retrospettiva che il Padiglione d'Arte Contemporanea dedica all'artista guatemalteca Regina Josè Galindo, qualcosa di veramente coraggioso da allestire in uno spazio pubblico. Incatenata, affogata, sporcata, la Galindo fa molto più che raccontare gli orrori della guerra civile nel suo Paese, testimonia la crudeltà e l'infamia della storia ovunque, soprattutto nei confronti delle donne.

Il brasiliano Cildo Meireles occupa Hangar Bicocca con 11 grandissime installazioni e una scultura microscopica che nascono per essere percorse, modificate e percepite dal pubblico con tutti i sensi. Ci sono palle da soppesare, vento caldo da sfidare masticando ghiaccio, ossa e denaro da annusare, gabbiani da ascoltare, colori da mescolare con le suole, radio da sentire, spazi oppressivi o troppo belli in cui stare in bilico...

L'antologica di Piero Manzoni a Palazzo Reale è emozionante per chi riconosce in Manzoni un autore che ha prefigurato il coinvolgimento del corpo nell'opera con un modo già performativo, qualcuno che ha scelto un ruolo autocelebrante ma ironico, megalomane eppure minimale, in un certo senso sminuente per il prodotto artistico in sè... Qui, tra kilometri di monocromi, Achromes e Basi magiche, tutto converge sul suo prodotto più famoso: la Merda d'artista.

"Politicamente Parlando" i quadri e video di H. H. Lim da Galleria Bianconi raccontano di slittamenti, traduzioni e tradimenti.

Azzardi: le sculturone antropomorfe di Patrick Tuttofuoco da Guenzani; arazzi, neon benefici e una scacchiera imprevedibile di Pae White da Kaufmann Repetto; i dipinti per "sfregamento" di Tony Just da Federico Bianchi...

Estremismi: Ceal Floyer alla Lisson Gallery e Alejandro Cesarco da Galleria Raffaella Cortese: due artisti che confondono le idee tra performance fatte a macchina e frammenti di libri mai scritti...

In zona nord: i laboratori spaziali di Driant Zeneli a Viafarini e il senso del destino di Yinka Shonibare MBE da Brand New Gallery

In via Stilicone tra oggetti minimali misteriosamente installati e oggetti trovati casualmente assemblati... nelle tre mostre da Lia Rumma, Peep-Hole e Mousse.

Perchè non cominciare dallo spazio in cui il lavoro prende forma? Alcuni giovani artisti aprono i propri studi, in una rete per ora bipolare ma presto più articolata e inclusiva

Infine, per chi preferisce cercare da solo, qui si trovano tutte le mostre in corso in questi giorni a Milano: da Massimo De Carlo, Francesca Minini, Fluxia, Prometeo, Crespi, Gio' Marconi, Bonelli, Fondazione Stelline, Museo del Novecento, ecc. ecc.

La foto in home page è di Gianni Congiu (particolare)